Avvocati iscrizione obbligatoria alla Cassa Forense: sarà giusto?

Osservazioni sulla recente obbligatorietà previdenziale della Cassa Forense che porterà ad una diminuzione degli avvocati, ma forse ad un innalzamento qualitativo dell’intera categoria.

Avvocati iscrizione obbligatoria alla Cassa Forense: sarà giusto?

La recente riforma forense che rende obbligatoria l’iscrizione alla cassa degli avvocati ha scatenato una vera e propria rivolta all’interno della categoria, sono quasi 50.000 i legali che fino ad oggi, avendo un reddito inferiore ai 10 mila e 300 euro, non godevano di copertura previdenziale, non pagando il relativo contributo obbligatorio.
Da questo momento invece ci saranno 90 giorni entro i quali se i professionisti non si cancelleranno dall’albo, smettendo di essere avvocati, saranno iscritti d’ufficio alla cassa e pertanto costretti a pagare tutti i contributi soggettivi ed integrativi.

Ora, se da un lato è comprensibile la preoccupazione di tanti avvocati soprattutto giovani, che potrebbero essere costretti a cancellarsi dagli albi, si parla di circa 10.000, dall’altro lato si tenga presente che questa riforma ha anche lo scopo di impedire che professionisti che fanno stabilmente altri lavori possano, a tempo perso, fare quelle 5-6 cause all’anno togliendo il lavoro a chi effettivamente fa l’avvocato a tempo pieno ed offrendo inevitabilmente un servizio qualitativamente inferiore a chi quella professione la svolge al 100 per cento, con nocumento per tutta la categoria nonché per il sistema giustizia in generale.
Si tenga presente che i numeri in Italia in questo senso sono impietosi: si parla di circa 32 avvocati per ogni giudice contro gli 8 della Francia e i 5 dell’Inghilterra e tutto ciò non facilita la qualità della professione né lo stesso sistema della giustizia. Quest’ultimo è letteralmente intasato dalla continua reiterazione di iniziative relative a questioni di modestissimo valore economico e spesso a carattere seriale, costringendo di fatto l’intera categoria ad un livellamento verso il basso che non è di aiuto né per la giustizia in generale né per gli utenti. Pertanto ben venga questa riforma, con tutti i suoi limiti, se aiuterà a livellare verso l’alto questa nobile importantissima professione

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