Auto elettrica, Fiat è stata la prima nel 1972

Redazione Motori

7 Ottobre 2018 - 10:09

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Il prototipo X1/23 è stata la prima city car elettrica di casa Fiat, molto prima della Cinquecento Elettra. Oggi, sotto il Gruppo FCA, Fiat è in ritardo sull’elettrificazione della gamma.

In un settore automobilistico che sta virando a tutta forza verso la propulsione elettrica per abbandonare definitivamente i combustibili, fa un certo effetto scoprire che l’Italia ha avuto l’occasione di diventare un’eccellenza a zero emissioni già molto tempo fa.

Dopo il primo pionieristico tentativo durante gli anni del Fascismo, nel 1941, negli anni Settanta era tornata d’attualità l’idea di un’auto elettrica da utilizzare in città.

Fiat, all’epoca ancora punto di riferimento nazionale per la mobilità di massa, aveva sviluppato un prototipo di utilitaria completamente elettrica che successivamente è stato abbandonato fino al lancio, vent’anni dopo, della Cinquecento Elettra, un flop di mercato che ha allontanato fino ad oggi l’idea di un’auto Fiat a zero emissioni.

Fiat X1/23, l’auto elettrica dimenticata

Fiat X1/23 è il prototipo presentato dalla casa torinese nel 1972, una city car completamente elettrica, a due posti, con un design avveniristico elaborato dal Centro Stile Fiat, firmato da Gian Paolo Boano.

L’auto aveva una velocità massima di 75 km/h ed una autonomia di 70 km ad una velocità costante di 50 km/h.

Il motore elettrico aveva una potenza di 13.5 cavalli, ed era alloggiato nel cofano anteriore, mentre posteriormente era alloggiato il pesante pacco batterie da 166 kg, per accumulatori Yardney di nichelio-zinco con una capacità 1.75 volte superiore alle convenzionali batterie di piombo-acido.

L’auto aveva un peso totale di 820 kg.

Il prototipo Fiat X1/23 fu accantonato nonostante nello stesso anno fosse stata presentata la versione quasi definitiva chiamata semplicemente City Car, con una colorazione grigia metallizzata e una carrozzeria leggermente rivisitata.

Fiat, da pioniere a ultimo della classe

Di prodezze ingegneristiche e di visioni future le case automobilistiche ne hanno sempre sfornate molte e continuano a farlo. Alcuni prototipi, futuristici per l’epoca, risultano anacronistici una volta che vengono esaminati a posteriori. In questo caso, nonostante il divario tecnico con le utilitarie di oggi, il discorso è diverso.

Il prototipo X1/23 potrebbe infatti essere ancora d’attualità: oggi avrebbe un motore più potente, un’autonomia maggiore, peso contenuto e forme diverse, ma nel 1972 il progresso non era ancora arrivato a questi livellli. Stupisce l’idea innovativa e vincente di Fiat di lanciare una city car a due posti completamente elettrica, una sorta di Smart for-two italiana che avrebbe sbaragliato la concorrenza.

Oggi Fiat, all’interno del gruppo FCA, è tra le ultime case automobilistiche in fatto di elettrificazione. Le uniche proposte a emissioni ridotte sono a gas metano e GPL, mentre mancano ancora all’appello le ibride e le elettriche.

Nel 1972 c’era l’idea, ma il mercato non era pronto. Nel 1992, con il lancio della Fiat Cinquecento Elettra, la casa era andata oltre l’idea, trasformandola in realtà, ma il pubblico non aveva ancora una coscienza per il rispetto dell’ambiente e quindi fu un flop. Oggi, che il mercato è pronto e zeppo di concorrenti, Fiat è in clamoroso ritardo.

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