Australia: taglio ai tassi d’interesse in arrivo?

Raffaele Guerra

07/02/2012

Australia: taglio ai tassi d’interesse in arrivo?

Dopo aver tagliato i tassi per due volte in due mesi, gli attori in campo sul mercato pensano che la Reserve Bank of Australia (RBA) lo farà per la terza volta. Apparentemente la banca centrale pensa, infatti, che le ragioni che hanno portato al taglio dei tassi d’interesse nello scorso dicembre siano presenti ancora oggi. Alcuni pensano che le condizioni siano addirittura peggiorate.

1. Incertezza nell’Euro-zona

L’euro è, ad oggi, ancora impegnato nella lotta contro la crisi del debito sovrano.

Le più recenti linee guida in sede europea sono state intereamente centrate sulla questione dell’accordo della Grecia con i suoi creditori privati, in vista della scadenza di marzo.

Di conseguenza si è molto parlato della possibilità che la Grecia lasci l’Euro-zona e ancora se ne parlerà per un pò di tempo.

2. Crescita rallentata nell’economia globale

Le più grandi economie del mondo, Stati Uniti e Cina, stanno mostrando segni di una crescita rallentata.

All’inizio di questo mese, si è detto che la FED ha rivisto al ribasso le sue previsioni economiche. Dalla stima iniziale di una crescita al 2,9% nel 2012 si è passati al 2,2%. Per il 2013, invece, ci si aspetta che la crescita si aggiri fra il 2,8 e il 3,2%, dopo la stima iniziale che la dava al 3-3,5%.

Del resto, proprio la scorsa settimana si è potuto rilevare che la crescita del PIL nell’ultimo trimestre del 2011 al 2,8% ha deluso le aspettative che la davano al 3%.

Anche per la Cina l’ultimo rilevamento del PIL, risalente al quarto trimestre 2011, ha registrato il più lento passo di crescita da dieci trimestri a questa parte con un tasso dell’8,9%.

3. Attenuazione della pressione inflazionistica

I dati provenienti dall’Ufficio Australiano per la Statistica hanno mostrato che la pressione inflazionistica era stagnante nel quarto trimestre del 2011. Il rilevamento ha disatteso i pronostici di un incremento dell’inflazione dello 0,2%.

Di conseguenza, alcuni analisti hanno appunto sostenuto che bisogna aspettarsi un nuovo taglio dei tassi d’interesse da parte della RBA. In passato, proprio un alto tasso dell’inflazione ha portato la banca centrale ad aumentare i tassi d’interesse; oggi, invece, dal momento che la pressione inflazionistica va diminuendo, la banca centrale ha più agibilità per tagliare i tassi e aiutare così l’attività economica.

4. Deludere i dati australiani

I recenti rapporti australiani danno appunto la RBA sul punto di tagliare i tassi. All’inizio della settimana, le approvazioni costruttive si sono contratte dell’1,0% e sono cadute in basso nel consenso del mercato per il 2,1% di crescita.

Allo stesso tempo, le condizioni del lavoro vanno peggiorando, dal momento che l’ultimo rapporto in materia ha segnato un declino di 29300 posti.

Certo l’Australia ha le carte in regola per procedere a un taglio dei tassi d’interesse. La domanda che sorge è: quale effetto avrà questo taglio da parte della banca centrale nel cambio AUS/USD? Diamo uno sguardo agli effetti che hanno avuto sulle price action gli ultimi due tagli ai tassi d’interesse.

Se si guarda a Novembre, quando il taglio ai tassi d’interesse non era stato anticipato, il taglio al tasso di venticinque punti base del 4,50% ha sorpreso il mercato e ha provocato una caduta di duecentocinquanta pip nel cambio AUS/USD. La coppia ha trovato un appoggio a 1.0300 e ha concluso la giornata proprio sotto 1.0350.

Nel frattempo, quando il volume di trading stava scendendo a dicembre il cambio AUS/USD ha cominciato a scendere prima ancora che i dati sul tasso d’interesse fossero pubblicati.

Oggi molti attori del mercato prevedono un altro taglio ai tassi d’interesse. Alcuni pensano che scenderà al 4%, alcuni dicono invece che le ragioni che abbiamo appena illustrate non sono sufficienti e che l’economia australiana rimarrà piuttosto stabile anche senza un ulteriore taglio al tasso d’interesse.

Indipendentemente dal fatto che la RBA tagli o meno i tassi, è bene anticipare e immaginare gli scenari possibili. Cosa accadrebbe se la banca centrale effettui un taglio dello 0,50% invece dello 0,25%? Cosa accadrebbe, invece, se i tassi non fossero tagliati affatto? Cosa accadrebbe ancora se la banca centrale abbassasse i tassi d’interesse e i trader cominciassero a stabilire i prezzi come a dicembre?

E’ bene che queste tutte queste eventualità siano previste nei piani per i prossimi trade.

Tradotto da Raffaele Guerra per Forexinfo.it - Fonte: Piponomics

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