Il 2017 sarà un anno cruciale per il futuro di Unicredit. La banca è chiamata a varare il più massiccio aumento di capitale della storia italiana: come si comporteranno i grandi soci di Piazza Aulenti?
Aumento capitale Unicredit: come si comporteranno i soci storici? - Il 2017 sarà un anno cruciale per il futuro di Unicredit. La banca è chiamata a varare il più massiccio aumento di capitale della storia italiana (13 miliardi di euro): l’operazione partirà a metà febbraio, un mese dopo l’assemblea degli azionisti, prevista il prossimo 12 gennaio.
Nel frattempo l’amministratore delegato dell’istituto, Jean Pierre Mustier, sarà impegnato in un tour internazionale alla ricerca di grandi investitori, nella speranza che i soci storici di Piazza Aulenti facciano la propria parte.
Come si comporteranno gli azionisti in vista del maxi aumento di capitale? Tra i soci privati, stando a quanto viene riportato da Il Sole 24 Ore, il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio - la cui partecipazione nel capitale Unicredit oscilla tra il 2,5% e il 3% - avrebbe deciso di sottoscrivere pro-quota.
Francesco Gaetano Caltagirone (che detiene l’1% della banca) e Aabar (che possiede il 5,0% delle azioni) potrebbero prendere la stessa decisione.
Aumento di capitale Unicredit: il ruolo delle Fondazioni
Per quanto concerne le Fondazioni, secondo il quotidiano economico, CariVerona (2,73%) cercherà di seguire pro-quota, così come la Fondazione della Cassa di Risparmio di Torino (2,5%).
Carimonte, la holding delle fondazioni emiliane, potrebbe invece mantenersi leggermente al di sotto dei 250 milioni necessari a difendere la quota del 2,0%. I fondi si stanno posizionando in vista dell’aumento di capitale, a partire da Capital Research, che da settembre risulta il primo azionista di Piazza Aulenti col 7%.
Altri cinque fondi con quote superiori all’1% sono BlackRock (4,82%), Dodge & Cox (3,44), Franklin (2,65%), Vanguard (2,07%) e Norges Bank (1,67%).
Aumento capitale Unicredit: il piano industriale al 2019
Il nuovo piano industriale al 2019 targato Unicredit - presentato a Londra lo scorso 13 dicembre - prevede un robusto taglio dei costi (14mila esuberi su un totale di 101mila) e punta a raggiungere 4,7 miliardi di utili nel 2017 e una redditività del 9%.
La banca del futuro immaginata da Mustier avrà una vocazione paneuropea, con quattro cuori pulsanti: Italia, Germania, Austria ed Europa centro-orientale.
Proprio Germania e Austria saranno le prime tappe del tour del CEO Mustier subito dopo l’assemblea dei soci del 12 gennaio.
Al momento a Piazza Affari il titolo Unicredit si muove in territorio leggermente negativo, cedendo lo 0,28% a quota 2,8 euro per azione.
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