Assegno sociale, l’aumento dell’importo scatta dopo i 70 anni (ma in alcuni casi anche prima). Ecco a chi spetta e come funziona la maggiorazione conosciuta come incremento al milione.
Anche l’assegno sociale, da molti conosciuto come pensione sociale (nonostante questo strumento non esista più da anni), può beneficiare della maggiorazione sociale dell’incremento al milione, la quale spetta generalmente - salvo alcune eccezioni - dopo i 70 anni.
Al compimento dei 70 anni di età, ma solo per coloro che ne soddisfano determinati requisiti, l’importo dell’assegno sociale può dunque aumentare.
Come noto ai più, l’assegno sociale è quella prestazione che dal 1° gennaio 1996 ha sostituito la cosiddetta pensione sociale: si tratta di una misura erogata a domanda a quei cittadini che al compimento dei 67 anni (età prevista per l’accesso alla pensione di vecchiaia) non hanno maturato sufficienti contributi utili ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione, e che vivono in una situazione di bisogno economico.
Con l’assegno sociale, quindi, a chi è in età da pensione - ma non è riuscito a maturarne i diritti - e vive in una situazione di difficoltà economica viene riconosciuto un aiuto mensile (per tredici mensilità) d’importo determinato per legge e soggetto ogni anno a rivalutazione.
Dall’1 gennaio 2022 l’importo dell’assegno sociale è passato da 460,28 euro a 468,10 euro al mese. Come anticipato, però, l’importo dell’assegno non rimane invariato nel tempo poiché può essere oggetto anche di maggiorazione sociale. La prima maggiorazione è di 12,92 euro al mese, che spetta dai 67 anni fino al compimento dei 70, mentre la seconda, che nella generalità dei casi scatta al compimento dei 70 anni è pari a un massimo di 192,68 euro. Grazie a questa maggiorazione, dunque, l’importo dell’assegno sociale nel 2022 può aumentare fino a 660,78 euro.
Non basta, tuttavia, aver compiuto i 70 anni di età per far sì che l’importo dell’assegno sociale aumenti fino a circa 660 euro. Ci sono infatti dei requisiti reddituali, che vengono rivisti ogni anno, i quali limitano la platea dei beneficiari della suddetta maggiorazione.
Scopriamo quali sono dunque i limiti di reddito per avere diritto alla maggiorazione dell’assegno sociale, come pure quali sono le informazioni utili per il calcolo dell’importo della stessa.
Maggiorazione dell’aumento sociale dopo i 70 anni: cos’è?
Al compimento dei 70 anni per coloro che percepiscono il cosiddetto assegno sociale scatta un aumento dell’importo della prestazione assistenziale percepita.
Questo è possibile per effetto della maggiorazione conosciuta come incremento al milione, la quale venne introdotta dall’articolo 38 della legge n. 448 del 2001 in favore di quei titolari di prestazioni previdenziali (come può essere la pensione di vecchiaia) e assistenziali (come appunto l’assegno sociale) il cui importo risulti inferiore al milione delle vecchie lire.
Maggiorazione dell’assegno sociale dopo i 70 anni: di quanto aumenta l’importo
L’importo dell’incremento al milione varia a seconda della prestazione sulla quale la maggiorazione viene riconosciuta. Come spiegato dall’articolo 39 della suddetta legge n. 289 del 2002, infatti, l’incremento della pensione non può comunque superare l’importo risultante dalla differenza tra 660,79 euro e:
- l’importo del trattamento minimo nel caso della pensione di vecchiaia;
- l’importo dell’assegno sociale nel caso appunto dell’assegno sociale.
Per calcolare l’importo massimo della maggiorazione dell’assegno sociale nel 2022, dunque, bisogna applicare la seguente formula:
(660,78 - 468,10)
Il risultato è dunque 192,68 euro.
Attenzione, questo non significa che tutti i titolari dell’assegno sociale al compimento dei 70 anni avranno diritto a un’integrazione di 192,68 euro dell’assegno. Come vedremo meglio nei successivi paragrafi, infatti, l’importo della maggiorazione effettivamente spettante dipende dal reddito individuale, e coniugale, del titolare dell’assegno sociale.
Maggiorazione assegno sociale: i limiti di reddito nel 2022
Per avere diritto alla maggiorazione conosciuta come incremento al milione non basta risultare percettori dell’assegno sociale al compimento dei 70 anni di età.
È bene sottolineare che la maggiorazione sociale spetta al titolare del beneficio qualora sia in possesso dei requisiti reddituali previsti dalla normativa. Nel dettaglio, per l’erogazione dell’importo pieno il pensionato deve possedere:
- redditi fino 6.085,43 euro annui se non coniugato;
- Se coniugato reddito personale fino a 6.085,43 e reddito coniugale (proprio più quello del coniuge) fino a 12.170,86 euro l’anno.
I suddetti limiti valgono per il periodo che va dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022.
Questo non significa che coloro che superano le suddette soglie non avranno diritto alla maggiorazione dell’assegno sociale. Tuttavia, per chi le supera il beneficio spetta solo parzialmente.
Nel dettaglio, per la maggiorazione di 192,68 euro la spettanza parziale c’è quando il titolare ha:
- redditi fino 8.590,27 euro annui se non coniugato (limite dato dall’importo dell’assegno sociale più la maggiorazione di 191,74 euro per 13 mensilità)
- Se coniugato reddito personale fino a 8.590,27 euro e reddito coniugale (proprio più quello del coniuge) fino a 14.675,70 euro l’anno.
È ovvio, quindi, che sull’assegno sociale la maggiorazione spetta sempre: superando queste soglie, infatti, non si avrebbe diritto neppure all’assegno sociale stesso.
In questo caso, però, l’importo della maggiorazione è pari alla differenza tra l’ammontare del limite di reddito suddetto e il reddito percepito dal richiedente, il tutto ovviamente suddiviso per tredici mensilità. Ne risulta, dunque, che la maggiorazione spetta piena solamente a coloro che non hanno altri redditi oltre all’assegno sociale stesso.
A tal proposito, per la valutazione dei limiti reddituali verranno presi in considerazione tutti i redditi, con l’eccezione di quelli che riferiscono alle seguenti voci:
- reddito della casa di abitazione;
- pensioni di guerra;
- indennità di accompagnamento;
- l’importo aggiuntivo;
- i trattamenti di famiglia.
Prendiamo come esempio una persona titolare di assegno sociale e altri redditi per un totale di 7.500 euro annui lordi. Per calcolare l’importo della maggiorazione bisogna dunque applicare la seguente formula:
(8.590,27 - 7.500)/13
Il risultato è un’integrazione di 83,86 euro che si applica all’importo dell’assegno sociale spettante (che ricordiamo è pari a 460,28 euro solo per coloro che hanno reddito pari a zero).
Maggiorazione assegno sociale: può spettare prima dei 70 anni?
Questa maggiorazione può essere richiesta anche prima del compimento dei 70 anni se ci sono contributi versati. Ogni 5 anni di contributi versati, infatti, è richiesto un anno in meno per avere diritto alla maggiorazione e di fatto spetta:
- a 69 anni se il titolare ha versato fino a 9 anni di contributi
- a 68 anni se il titolare ha versato almeno 10 anni di contributi
- a 67 anni se il titolare ha versato almeno 15 anni di contributi.
Di fatto il cittadino che accede all’assegno sociale, avendone diritto nel rispetto dei limiti di reddito imposti, a 67 anni avendo contributi versati per almeno 15 anni può richiedere fin da subito la maggiorazione dell’assegno che ne porta l’importo a circa 660 euro.
Per avere diritto alla maggiorazione dell’assegno sociale, in ogni caso, è necessario presentare apposita domanda poiché i requisiti reddituali per il diritto, essendo diversi da quelli necessari per richiedere l’assegno sociale, vanno dichiarati.
Ricordiamo poi che prima dei 70 anni è riconosciuta una differente maggiorazione. Si tratta di quella riconosciuta legge 388/2000 e prevede un incremento di massimo 12,92€ al mese. Nel dettaglio, spetta l’integrazione piena a chi ha un reddito familiare inferiore alla soglia dei 6.085,43 euro, 12.170,86 euro nel caso del reddito coniugale.
Spetta invece un importo parziale quando il reddito supera le suddette soglie ma è entro i 6.085,43 euro (reddito del singolo) o i 12.170,86 euro (reddito coniugale). Nel dettaglio, la misura della maggiorazione sociale spettante è quella d’importo meno elevato tra l’intero importo della maggiorazione e quello risultante dal calcolo effettuato sulla base del reddito personale e della sommatoria dei redditi del pensionato e del coniuge.
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