Ansaldo Breda alla Cina? Finmeccanica valuta l’offerta del gruppo Insigma

Simone Casavecchia

17 Dicembre 2014 - 09:02

Ufficializzata ieri con una nota, l’offerta vincolante della cordata cinese guidata dalla Ume del gruppo Insigma per l’acquisto di Ansaldo Sts e l’acquisizione di Breda ma restano ancora molti nodi da sciogliere.

Ansaldo Breda alla Cina? Finmeccanica valuta l’offerta del gruppo Insigma

Confermata ieri, nel tardo pomeriggio, la consegna di un’offerta vincolante per l’acquisto del 100% di Ansaldo Breda da parte di una cordata di società cinesi guidate dalla Ume del gruppo Insigma. Come specificato dalla comunicazione della società si tratta di un’offerta di binding ovvero di un’offerta vincolante per il gruppo che la propone qualora il venditore decida di accettarla. L’offerta è stata consegnata a Ubs e Mediobanca, gli istituti di credito che si occupano, per conto di Finmeccanica, dell’operazione di vendita.

I precedenti e la situazione della Ansaldo Breda
L’offerta vincolante presentata dal gruppo Insigma e dalle altre società appartenenti alla cordata cinese fa seguito a un’altra offerta, non vincolante, presentata lo scorso 17 Novembre dalla giapponese Hitachi. Non è stato chiarito però, da Finmeccanica, se ieri, giornata nella quale scadeva il termine per la presentazione delle offerte, siano arrivate anche altre offerte vincolanti, dal gruppo Hitachi o da altre società interessate all’acquisto.
Molto probabile però che quella del gruppo Insigma sia l’unica offerta vincolante portata all’attenzione di Ubs e Mediobanca dal momento che la società produttrice di treni e metropolitane del gruppo Finmeccanica non gode certo di buona salute. Proprio per questo lo scorso Novembre, in occasione della presentazione dell’offerta non vincolante, Hitachi aveva chiesto maggiori chiarimenti su alcune operazioni di Breda. Le preoccupazioni del gruppo giapponese erano legate in particolare a una commessa di Breda che, in base a un accordo firmato nel 2010, impegnava la società, per un compenso di 1,5 miliardi di euro, a fornire 50 treni ad alta velocità (Etr 1000) a Ferrovie dello Stato. Il contratto firmato da Breda prevedeva pesanti penali nel caso in cui la società non fosse riuscita a consegnare i treni ad altissima velocità entro l’inizio del 2015, dal momento che tali treni dovrebbero entrare in servizio nella primavera del prossimo anno.

L’offerta della cordata cinese
Anche se non si conoscono i termini dell’offerta vincolate, presentata dalla United Mechanical & Electrical (Ume), una società del gruppo Insigma che opera, nel caso specifico con un’altra società, di cui non si conosce il nome, dopo il ritiro di Cnr dalla cordata, sembra che il problema sollevato da Hitachi riguarda alla commessa degli Etr non abbia costituito un fattore di impedimento.
I cinesi, infatti, forti del supporto della China merchants Bank (CMB), avrebbero confermato un impegno finanziario superiore a 1,5 miliardi di euro: una cifra questa che andrebbe a coprire il costo, sia dell’intero capitale di Breda sia del costo, molto più elevato di Ansaldo Sts, la società di segnalamento collegata a Breda che in borsa è stimata per un valore di circa 1600 milioni.
La cordata cinese, inoltre, dovrebbe anche lanciare obbligatoriamente un’Opa (Offerta Pubblica di Acquisto) sul capitale flottante, allo stesso prezzo pagato a Finmeccanica che detiene il 40% delle azioni di Sts. Anche in questo caso non si conoscono i termini della questione, ovvero quale cifra i cinesi offrirebbero per le azioni di Ansaldo Sts che, complici le recenti turbolenze dei mercati, stanno subendo perdite nelle ultime sedute di Piazza Affari.

I problemi ancora aperti
Per quanto riguarda Breda, l’offerta presentata dalla cordata cinese non parlerebbe di acquisizione quanto, piuttosto, di fusione. La cordata cinese, pur volendo riassorbire la Breda in Ansaldo Sts, si impegnerebbe a salvaguardare tutta gli occupati degli stabilimenti di entrambe le aziende. Nella fattispecie però, occorre specificare che Finmeccanica ha messo in vendita, nell’operazione, solo gli stabilimenti Breda di Napoli, Reggio Calabria e Pistoia mentre è rimasto fuori l’impianto di Palermo. Proprio in quest’ultimo distretto sono maggiori le preoccupazioni, soprattutto riguardo alle commesse destinate a durare oltre il 2015. Al fine di risolvere questo problema è stato già aperto un tavolo tecnico con i sindacati, presso il ministero dello Sviluppo Economico e alcune rassicurazioni sarebbero arrivate dal piano industriale che accompagna l’offerta della cordata cinese; un piano dove sarebbero previsti ingenti investimenti sia su Ansaldo Sts che su Breda.
Si attendono ora le decisioni che Finmeccanica si è impegnata a prendere entro la fine dell’anno, probabilmente già nel Consiglio d’Amministrazione che si terrà prima di Natale (domani o venerdì) in cui la società dovrà valutare non solo l’offerta del gruppo Insigma ma anche decidere se l’interesse di Hitachi, che non si è ufficialmente ancora tirata fuori dalla partita, sia ancora da tenere in considerazione.

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