Analisi tecnica materie prime: oro in difficoltà nonostante la volatilità sulle borse

Fase di mercato molto contrastata per il mercato aurifero. Nonostante il contesto geopolitico internazionale indichi un aumento della volatilità sui listini, il metallo giallo ha subito nelle scorse ottave un importante ribasso, con i corsi che si sono deprezzati di oltre 30 dollari dopo la fase laterale durata dal 16 maggio al 14 giugno 2018.

I prezzi, ora giunti sul supporto statico di area 1.265 dollari, non hanno ancora dato cenni di ripresa, tuttavia il dollaro Usa in fase di pausa e l’importante incremento di volatilità visto ieri nelle Borse potrebbe agevolare un rimbalzo. Gli ostacoli da superare per una ripresa delle quotazioni sono però molti: in primo luogo quota 1.273 dollari, che ha portato già nella giornata di ieri ad un primo affaticamento del rimbalzo e che corrisponde al 23,6% del ritracciamento di Fibonacci tracciato a partire dall’inizio del movimento a 1.309,16 fino a 1.261,21 dollari l’oncia.

Una volta superato questo livello si trova la resistenza corrispondente all’area 1.282,7 dollari e, se la forza del rimbalzo non si dovesse fermare i corsi si troverebbero alla prova decisiva dei 1.291 dollari, corrispondente al 61,8% del ritracciamento menzionato prima e ad un livello di resistenza estremamente importante. Se anche questo livello dovesse venir superato, ecco che ci sarebbero buone possibilità di rivedere il top della vecchia congestione a 1.305 dollari l’oncia. Se invece dovesse persistere la debolezza delle quotazioni, una volta rotti i minimi attuali di 1.261,21 dollari, si potrebbe raggiungere la successiva area supportiva di 1.250 dollari.