Negli ultimi 18 anni Wall Street ha rivelato una correlazione positiva con lo Yen fra il 57 e 58%. Ecco come utilizzare questa statistica per operare sul cambio USD/JPY
Quella fra mercato azionario e cambio USD/JPY è una delle correlazioni positive maggiormente seguite dagli operatori internazionali. Essendo lo Yen giapponese una valuta considerata dalla maggioranza degli analisti un bene rifugio, paragonabile all’oro per le materie prime, appare evidente che questa correlazione è legata alla propensione al rischio degli investitori.
Per questi motivi l’Ufficio studi di Money.it è andato ad osservare il comportamento delle serie storiche relative alle performance dei tre principali indici statunitensi (S&P 500, Nasdaq 100, Dow Jones Industrial Average) al fine di analizzare e valutare a livello quantitativo l’esistenza e l’entità della correlazione tra mercato azionario USA e valuta Yen.
La correlazione fra Wall Street e lo Yen esiste? Le evidenze empiriche
Prendendo in considerazione un arco temporale che copre gli ultimi 18 anni, i dati emersi dall’analisi statistica hanno rivelato una correlazione positiva tra gli indici S&P 500, Nasdaq 100, Dow Jones Industrial Average e lo Yen con una percentuale che per tutti e tre i basket si aggira tra il 57 e il 58%.
Nel dettaglio, la correlazione tra il cambio USD/JPY e l’indice S&P 500 è risultata pari al 58%, come per l’indice DJIA. Con l’indice Nasdaq 100 è risultata pari al 57% (la minore tra le tre rilevazioni, anche se solo per 1 punto percentuale).
È importante notare che il livello più elevato di correlazione è stato riscontrato proprio nel 2008, con un valore del 76%, probabilmente a causa della recessione dovuta alla crisi del mercato immobiliare statunitense.
Analogamente l’indice Nasdaq 100 nel 2018 è arrivato ad un valore di correlazione pari al 69%, un livello mai raggiunto negli ultimi 18 anni (il valore massimo è stato riscontrato nel 2007 al 70%).
Commento ai risultati
Le evidenze empiriche emerse in sede di analisi mostrano la natura dello Yen come valuta strettamente legata alla propensione al rischio degli investitori, di concerto con la situazione economica in oggetto considerata da questi ultimi. Attualizzando i ragionamenti, l’attuale fase di mercato positiva incide su una maggior propensione al rischio degli investitori.
Alla luce di questa correlazione analizziamo la situazione tecnica degli indici statunitensi per cercare di ottenere, parallelamente, una view operativa sul cambio USD/JPY.
Analisi tecnica: Wall Street si conferma terra di tori
S&P 500, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Gli indici statunitensi sembrano non voler fermarsi: l’indice S&P 500 è riuscito ad oltrepassare con forza i massimi assoluti nella seduta di ieri, segnando un top a quota 2.898,25 punti. Situazione analoga per l’indice tecnologico, il Nasdaq 100, arrivato a toccare quota 7.560,75 punti. Il Dow Jones Industrial Average ha raggiunto i 26.067 punti.
USD/JPY, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Il quadro tecnico del cambio USD/JPY, nel medio periodo, ha seguito la ripresa dei corsi del mercato americano ripartendo dai minimi segnati lo scorso febbraio. Tuttavia notiamo che dal mese di luglio sta denotando una certa debolezza che ha riportato le quotazioni in area 111 yen, divaricando la forbice nei confronti di Wall Street.
Questa temporanea divergenza potrebbe rivelarsi vantaggiosa per l’implementazione di strategie di carry trade. In effetti l’attuale area dove transitano le quotazioni dello Yen sarebbe vantaggiosa per l’implementazione di un’operatività di medio periodo di natura long.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.Strategie operative su USD/JPY
Elaborazione Ufficio studi Money.it
Per implementare un’operatività di natura rialzista sarà necessario attendere la duplice rottura del livello statico a 111,41 yen e della trendline discendente resistenziale che collega il massimo segnato il 19 luglio a 113,17 yen con il recente massimo segnato con la seduta del 24 agosto a 111,50.
Se il cambio dovesse invece continuare il suo attuale ribasso allora si potrebbero implementare strategie di natura rialzista su eventuale segnale di forza a ridosso della trendline di lungo periodo che collega i minimi dell’anno segnati il 26 marzo scorso a 104,56 con il minimo segnato il 21 agosto a 109,78 yen, ora transitante a 110,05 yen.
In ogni caso un primo obiettivo potrebbe essere identificato sul livello segnato il 19 luglio scorso a 113,17, obiettivo più ambizioso potrebbe essere quota 114,73, massimo segnato il 6 novembre 2017.
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