Analisi Fondamentale Forex, 18 gennaio 2012

Raffaele Guerra

18/01/2012

Analisi Fondamentale Forex, 18 gennaio 2012

Dollaro USA (USD)

La valuta si è generalmente trovata più debole ieri, dal momento che un leggero caso di scarso appetito ha colpito i mercati. L’indice del dollaro che traccia l’andamento generale della valuta contro le altre maggiori valute concorrenti è caduto dall’81.61 della sua apertura durante la sessione di trading asiatica.
Pare che la ripresa del rischio dipenda dagli accadimenti in Cina. Sebbene il PIL cinese sia sceso all’8.9% dal 9.1%, i report sulla produzione industriale e sui consumi ne sono usciti positivamente. La produzione industriale si è alzata al 13.9% mentre i consumi al 18.1%. Questo ha convinto i mercati che la Cina non va incontro a una crisi, come si era precedentemente temuto.

Oggi sventolano bandiere rosse all’orizzonte. Alle 13:30 verrà reso noto il GMT, l’indice statunitense dei prezzi di produzione. Ci si aspetta che il report mostrerà un incremento del 0.1%.

Alle 14:00 seguiranno il TIC sugli acquisti a lungo termine e i report della produzione industriale. Il TIC degli acquisti a lungo termine si pensa si che si sia alzato a 27.3 miliardi di dollari da 4.8% miliardi di dollari. Nel frattempo, è stato anticipato che la produzione industriale ha subito un incremento a 0.5% dal -0.2%.

Euro (EUR)

Fate strada al pezzo grosso delle valute! A dispetto dei vari dowgrade sull’eurozona, ieri l’euro è ancora una volta riuscito a stracciare le sue controparti. Il cambio EUR/USD ha registrato un picco di 1.2809 prima di chiudere con 67 pip in sù rispetto all’apertura. Mentre il cambio EUR/GBP ha registrato un incremento di 40 pip.

I report di ieri hanno puntato sul rialzo dell’euro, soprattutto dopo che il rapporto tedesco ZEW è sceso a -21.6 in gennaio, un pò più ottimistico rispetto al -49.7 che ci si aspettava.

Le buone notizie non sono finite con la Germania, però. La rilevazione ZEW dell’eurozona è questo mese al -32.5, un grosso incremento rispetto al -54.1 del dicembre scorso. Infine il CPI dell’area ha registrato un 2.7%, un pò meno rispetto alla precedente crescita del prezzo del 2.8%.

Certo non è bene per l’eurozona che le agenzie di rating si trovino proprio in paesi europei. I discorsi sul default greco previsto per marzo e sul salvataggio dell’Ungheria sono più insistenti che mai, e penso che gli agenti di mercato avranno presto bisogno di qualche assicurazione circa l’impegno delle istituzioni europee per dissolvere la paura degli investitori.

Per oggi abbiamo solo il report sul trade balance italiano alle 9:00. Ci si aspetta che il deficit del paese si sia leggermente ristretto a dicembre, ma un deficit più alto peserebbe molto sull’intera eurozona.

Comunque, fate attenzione a ogni notizia che provenga dai paesi dell’eurozona! Non possiamo sapere quando il prossimo grosso report arriverà.

Sterlina (GBP)

La valuta ha concluso la giornata di ieri un pò più in alto rispetto al dollaro e allo yen, dal momento che il cambio GBP/USD ha chiuso con 9 pip in su rispetto al suo prezzo di apertura di 1.5323. Mentre il cambio GBP/JPY ha raggiunto i 13 pip in su dall’apertura a 117.66. Diamo uno sguardo ai fattori che ieri hanno influito su questi cambi.

I dati sull’inflazione inglese sono andati in linea con le previsioni dal momento che il PIL annuale è caduto dal 4.8% al 4.2% a Dicembre. La versione principale del report ha mostrato una flessione dal 3.2% al 3.0% mentre l’indice del prezzo di consumo è sceso dal 5.2% al 4.8%, segnalando che le pressioni dell’inflazione stanno indebolendo il paese. Questo significa che la BOE farà più fatica per implementare maggiormente l’assetto degli acquisti se sarà necessario, probabilmente in vista per il prossimo meeting sulla politica monetaria.

IL Regno Unito mastrerà i suoi dati sul alvoro alle 9:30. Il cambio potrebbe arrivare a 9.1K per dicembre, di tre volte superiore rispetto al 3.0k di novembre. Questo dimostrerebbe un incremento della disoccupazione. Ci si aspetta che il livello della disoccupazione sia all’8.3%, ma c’è la possibilità che inattese figure del lavoro possano far alzare il tasso e di conseguenza portare la sterlina ancora più in basso. Attenzione alle notizie!

Yen (JPY)

Lo yen si è mosso ieri su due onde diverse. La valuta ha ben gareggiato durante la sessione asiatica, ma presto è caduta quando un certo rischio di appetito ha colpito i mercati durante la trading sessione europea e statunitense. Il cambio USD/JPY, aperto a 76.78, è caduto a 76.55, finendo il giorno a 76.83.

Informazioni maggiorni non sono arrivate ieri dal Giappone e probabilmente non ce ne saranno oggi. Questo significa che lo yen potrebbe proprio muoversi di traverso contro altre valute maggiori.

Dollaro canadese (CAD)

C’era abbondanza di buone notizie fra i rialzi di Loonie ieri, dal momento che gli effetti migliori delle espettative hanna favorito l’appetito dei mercati per il dollaro canadese. Il cambio USD/CAD è caduto per il secondo giorno di fila, questa volta scivolando di altri 32 pip a 1.5566.

I report della sicurezza estera hanno iniziato la festa pubblicando a 14.99 miliardi a novembre, il che non solo ha ecceduto il livello di 3.85 miliardi di ottobre, ma anche le attese di una domanda di 6.78 miliardi.

La Bank of Canada è stata anche colpita dal momento che ha conservato immutati i suoi tassi d’interesse all’ 1.00% questo mese. Non solo questo, ha anche innalzato la sua previsione per la crescita economica nel 2001 dal 2.1% al 2.4% e le sue stime del 2012 dall’1.9% al 2.0%. La banca centrale si aspetta che l’inflazione ragiunga il suo target del 2% nel primo periodo del 2013, un trimestre prima rispetto alle precedenti previsioni.

La BOC ci darà forse migliori notizie domani? La banca centrale rilascerà il suo report di politica economica alle 15:30 di oggi, facendolo seguire da una conferenza stampa alle 16:15. Non perdeteli!

Dollaro australiano (AUD)

Grazie a un maggiore sentimento del rischio, il dollaro australiano ha avuto la sua seconda vittoria contro quello statunitense ieri. Dopo aver aperto la trading session asiatica a 1.0309, il cambio AUD/USD è riuscito a gareggiare ieri per finire alla trading session statuniotense con un incremento di 59 pip.

Non ci sono stati importanti notizie dall’Australia ieri, ma sarà completamente diverso ieri. Alle 12:30 l’Istituto Australiano di Statistica pubblicherà i dati sul lavoro. Il merzato si aspetta che il report mosterà che 10,300 net jobs sono stati aggiunti e che il tasso di disoccupazione sia rimasto al 5.3%. Gli ottimisti attendono un rialzo.

Dollaro neaozelandese (NZD)

Il cambio NZD/USD ha avuto un’altra giornata vincente dal momento che ha raggiunto un picco di .8010 e ha chiuso a .7992. Andrà meglio oggi?

Sebbene la Nuova Zelanda non abbia rilasciato ieri alcun report, la sua valuta ha tenuto testa ieri al crollo di apettito dei mercati. Uno dei fattori che ha prodotto questa situazione è stato il crollo del PIL cinese all’8.9% per l’ultimo trimestre del 2011.

Oggi, ci si aspetta che la Nuova Zelanda rilascerà i suoi dati sul PIL per il quarto trimestre 2011. Ci si aspetta che il report mostri che l’inflazione del trimestre si sia mantenuta allo 0.4%, ma se il dato dovrebbe aumentare, la valuta potrebbe avere un forte crollo oltre gli .8000. Date uno sguardo ai dati che usciranno oggi alle 21:45.

Franco svizzero (CHF)

Grazie al miglioramento del risk appetite, il franco svizzero è stato capace di chiudere la giornata più in alto rispetto al dollaro statunitense, dal momento che il cambio USD/CHF ha chiuso a .9502. Da un altro punto di vista, ha perso un pò di terreno contro l’euro, dal momento che il cambio EUR/CHF è rimasto stabile ma ha chiuso con 9 pip su dal suo prezzo di apertura di 1.2088.

La Svizzera non ha rilasciato alcun dato economico ieri, il che spiega la strana performance del franco ieri. Gli ottimisti europei hanno fatto si che il franco scendesse rispetto all’euro, mentre gli ottimisti cinesi hanno spinto la valuta svizzera contro i celi sicuri del dollaro statunitense.

Oggi le attese sull’indice ZEW svizzero sono programmate per le 10:00. L’indice è arrivato a un -72.0 a novembre, riflettendo le aspettative pessimistiche per l’economia svizzera. Se l’indice registrerà un miglioramento degli umori per dicembre, la valuta svizzera potrebbe trovare oggi una più chiara direzione e recuperare terreno rispetto alle sue controparti.

Tradotto da Raffaele Guerra per Forexinfo.it - Fonte Piponomics

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