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Amazon indagata dall’Antitrust per abuso di posizione dominante

Matteo Novelli

16 Aprile 2019 - 13:38

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Amazon sotto il mirino dell’Antitrust: al centro dell’indagine l’abuso di posizione dominante in Italia ai danni dei rivenditori esterni. Cosa significa? Ecco tutti i dettagli.

Amazon indagata dall’Antitrust per abuso di posizione dominante

Amazon indagata dall’Antitrust italiano. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto un fascicolo sul colosso dell’e-commerce di Jeff Bezos per abuso di posizione dominante in Italia. Al centro le cinque compagnie controllate in Italia, divise tra Amazon Services Europe, Europe Core, Amazon EU, Italia Services e Italia Logistica. Il fine dell’indagine dell’AGCOM è verificare che l’amazzone rispetti i termini contenuti all’interno dell’art. 102 del TFUE (Trattamento sul funzionamento dell’Unione Europea).

Amazon è troppo grande e il suo “monopolio” è un rischio per l’Italia: questo sembra voler chiarire l’Antitrust, che attraverso la nota ufficiale riferisce che "Amazon conferirebbe unicamente ai venditori terzi che aderiscono al servizio di logistica offerto da Amazon stessa (“Logistica di Amazon” o “Fulfillment by Amazon”) vantaggi in termini di visibilità della propria offerta e di miglioramento delle proprie vendite su Amazon.com, rispetto ai venditori che non sono clienti di Logistica di Amazon”.

Cosa significa? Semplice: l’AGCOM vuole verificare che le condotte applicate dalla celebre piattaforma ai venditori di terzi parti, in termini di adesione e visibilità, siano riconducibili a criteri di meriti e non discriminanti sulla base dell’adesione o meno ai servizi di logistica offerti da Amazon.

Amazon indagata dall’Antitrust: abuso di posizione dominante contro i venditori

Il danno ai venditori che non aderiscono ai servizi offerti da Amazon sarebbe riconducibile quindi a una minore visibilità sul popolare e-commerce, conducendo quindi a diversi svantaggi sia per i commercianti (che registrerebbero così un calo di vendite perché meno esposti all’interno della vetrina virtuale di Amazon) che per i clienti (che sarebbero indotti a preferire articoli proposti da venditori con più visibilità dispetto dei feedback e della qualità dei servizi offerti).

Amazon, dal canto suo, sfrutterebbe per l’AGCOM questa sua posizione per spingere i rivenditori ad aderire ai propri servizi di intermediazione abusando così della propria posizione dominante.

Come sottolineato nella nota ufficiale: “Amazon sarebbe in grado di sfruttare indebitamente la propria posizione dominante nel mercato dei servizi d’intermediazione sulle piattaforme per il commercio elettronico al fine di restringere significativamente la concorrenza nel mercato dei servizi di gestione del magazzino e di spedizione degli ordini per operatori di e-commerce (mercato dei servizi di logistica), nonché potenzialmente nel mercato dei servizi d’intermediazione sui marketplace, a danno dei consumatori finali.”

Amazon non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito e il fascicolo aperto dall’Antitrust dovrebbe essere chiuso entro e non oltre il 15 aprile 2020. Le ispezioni sono attualmente in corso e coinvolgono anche le fiamme gialle della Guardia di Finanza: entro un anno sapremo se la condotta operata da Amazon sia legale o meno, in uno scenario attuale che la vede leader delle vendite online in tutto il mondo.

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