Agenzia delle Entrate: come correggere gli errori nella dichiarazione dei redditi

Isabella Policarpio

12/03/2019

12/03/2019 - 16:15

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Il contribuente che riceve la lettera dall’Agenzia delle Entrate deve correggere gli errori o le omissioni nella dichiarazione dei redditi mediante dichiarazione integrativa. La guida.

Agenzia delle Entrate: come correggere gli errori nella dichiarazione dei redditi

Per invitare alla correzione degli errori o delle omissioni nella dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti persone fisiche delle lettere in cui si comunicano le discordanze tra quanto dichiarato e quanto risulta con controllo dei dati incrociati.

In questo modo, il contribuente è invitato a verificare prontamente la correttezza di quanto dichiarato e a provvedere al “ravvedimento operoso”, evitando un successivo avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In pratica il contribuente - nel caso in cui vi siano effettivamente degli errori o delle omissioni nei precedenti comportamenti posti in essere - deve inviare una dichiarazione integrativa e versare la maggiore imposta, gli interessi e la sanzione ridotta. In caso contrario, ovvero nel caso di pretesa ingiustificata del fisco, allora il contribuente deve scrivere all’Agenzia delle Entrate, dimostrando la correttezza del comportamento tenuto.

A questo proposito, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato oggi 12 marzo 2019 una guida pratica con tutte le indicazioni su come rispondere alle lettere/avvisi di compliance ricevuti:

Agenzia delle entrate: guida su come rispondere alle lettere del fisco
Guida Agenzia delle Entrate con tutte le istruzioni su come rispondere agli avvisi di compliance del fisco

La lettera dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti persone fisiche delle lettere o avvisi di compliance, ovvero di invito a verificare la correttezza di quanto indicato nella dichiarazione annuale dei redditi (modello 730).

In particolare, la lettere viene inviata a chi, secondo quanto risulta dall’Agenzia delle Entrate, non ha dichiarato o lo ha fatto in modo parziale una o più voci di reddito.

Chi riceve la lettera è messo nella condizione di poter regolarizzare la propria dichiarazione attraverso il “ravvedimento operoso” ed evitare un successivo avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In particolare, la lettera viene inviata alle persone fisiche che risultano aver percepito e non dichiarato uno o più redditi derivanti da:

  • contratti di locazione di immobili, anche in regime di” cedolare secca”;
  • lavoro dipendente o pensione;
  • assegni periodici corrisposti dal coniuge, a seguito di separazione, divorzio o annullamento del matrimonio;
  • partecipazione in società, associazioni fra artisti e professionisti, imprese familiari, aziende coniugali;
  • capitale relativi agli utili e agli altri proventi equiparati corrisposti da società di capitale o enti commerciali e altri redditi di capitale;
  • lavoro autonomo non derivanti da attività professionali;
  • lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arte o professione abituale, compresi quelli in regime di vantaggio e in regime forfetario.

L’Agenzia delle Entrate provvede all’invio della lettera tramite PEC o per posta ordinaria, nel caso in cui il destinatario non abbia un indirizzo PEC attivo registrato nel pubblico elenco presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Lettere Agenzia delle Entrate: il contenuto da controllare

La comunicazione dell’Agenzia delle Entrate contiene la presunta anomalia.

La lettera riporta:

  • l’identificativo della comunicazione;
  • i redditi che dai dati presenti in Anagrafe tributaria non risultano dichiarati;
  • una tabella di dettaglio delle categorie reddituali alle quali si riferiscono i redditi segnalati.

Inoltre vi sono allegate le istruzioni sull’utilizzo del “Cassetto fiscale”, di “CIVIS” e le modalità di compilazione della dichiarazione integrativa qualora l’inesattezza risulti fondata.

I contribuenti registrati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate possono controllare il dettaglio delle anomalie riscontrate consultando la voce “Agenzia scrive” del Cassetto fiscale. Invece attraverso il canale di assistenza CIVIS, il contribuente può trasmettere all’Agenzia delle Entrate i documenti che ritiene utili ai fini del chiarimento della posizione contributiva.

Cosa fare quando si riceve la lettere

I destinatari della lettera devono verificare tempestivamente la correttezza di quanto precedentemente dichiarato, altrimenti rischiano di incorrere in un avviso accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Dunque, la prima cosa da fare è verificare se la rilevazione dell’Agenzia è corretta; per farlo occorre confrontare i dati riportati nel prospetto informativo con quelli presenti nella dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta oggetto della lettera. Soltanto dopo questa verifica, il contribuente potrà fornire all’Agenzia delle Entrate gli elementi per giustificare l’anomalia riscontrata e presentare la dichiarazione integrativa dei redditi non dichiarati.

Per chiedere informazioni ulteriori in merito al contenuto della lettera ci si può rivolgere:

  • al numero verde 800.909.696 da telefono fisso e al numero 06.96668907 da cellulare, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00;
  • alla Direzione Provinciale di competenza;
  • a uno degli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

Nel caso in cui si ritenga che i dati originariamente riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, l’operatore segnalerà le opportune informazioni per eliminare l’incongruenza.

Comunicare dati o inviare documentazione tramite CAM e CIVIS

Il contribuente può segnalare all’Agenzia delle Entrate fatti, dichiarazioni, elementi e circostanze non conosciute, anche mediante un intermediario abilitato alla trasmissione telematica.

Per farlo ci si può avvalere dell’assistenza dei CAM, degli Uffici territoriali delle Direzioni provinciali dell’Agenzia oppure tramite il portate CIVIS (per la documentazione elettronica).

Il canale di assistenza telematico CIVIS può essere utilizzato solo dagli utenti registrati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, ovvero Entratel e Fisconline. I documenti possono essere trasmessi unicamente in formato PDF/A o TIF/TIFF, con dimensione massima consentita di 5 MB (i documenti di maggiori dimensioni devono essere suddivisi in più file).

Come regolarizzare gli errori

Dopo la verifica dei contenuti della lettera, se il contribuente riconosce un errore o un’omissione, deve procedere al ravvedimento operoso, mediante il quale mettersi in regola ed evitare gli avvisi di accertamento.

Il contribuente deve presentare la dichiarazione integrativa di quanto omesso, versare le maggiori imposte dovute con gli interessi e versare le sanzioni specifiche delle violazioni in oggetto.

La dichiarazione integrativa deve essere presentata esclusivamente in via telematica ed occorre utilizzare il modello approvato per il periodo d’imposta cui la dichiarazione si riferisce. Essa deve contenere obbligatoriamente:

  • i redditi non dichiarati, come segnalato nella lettera;
  • tutti gli altri dati relativi a redditi, oneri e crediti che già erano stati esposti nella dichiarazione originaria e che non richiedono alcuna modifica.

Come si versano le somme dovute?

Le somme dovute all’Agenzia delle Entrate, quindi la maggiore imposta, gli interessi e la sanzione ridotta, devono essere versate tramite modello F24, disponibile sul sito dell’Agenzia con le relative istruzioni di compilazione.

Nel modello F24 il contribuente deve indicare il “codice atto” che si trova nella lettera ricevuta in alto a sinistra. Con il ravvedimento operoso il contribuente è tenuto a versare una sanzione ridotta ad ⅙ della sanzione minima. Quindi, nel caso di dichiarazione infedele la sanzione è pari al 15% della maggiore imposta risultante dalla dichiarazione integrativa.

Per determinare con precisione la misura delle sanzioni e degli interessi dovuti, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul suo sito internet un software di calcolo “ Calcolo delle sanzioni e degli interessi dovuti” disponibile sulla pagina “compliance per i cittadini”. Per accedervi il percorso è il seguente: Home / Cittadini / Accertamenti e regolarizzazioni / Attività per la promozione della compliance per i cittadini.

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