Adozioni internazionali gratuite, il no del Senato

Valentina Brazioli

24 Novembre 2013 - 11:30

Adozioni internazionali gratuite? Non in Italia: è di questi giorni il no della Commissione Bilancio del Senato. Ecco cos’è successo.

Adozioni internazionali gratuite, il no del Senato

Nel complesso mondo delle adozioni internazionali, ciò che molti non sanno è che le coppie desiderose di adottare un bambino sono costrette ad affrontare costi altissimi, il tutto per poter offrire una famiglia a un minore che versa in stato di bisogno.

15 mila euro per adottare un bambino

Nell’edizione bolognese del Corriere della Sera, in edicola lo scorso 13 novembre, è riportata la storia di una famiglia modenese, la quale, ha dovuto chiedere un mutuo per poter adottare un bambino all’estero. Si stima infatti in 15 mila euro, secondo l’articolo, la cifra necessaria per poter accogliere nella propria famiglia un bimbo straniero. Siamo quindi davanti al paradosso di una situazione, nella quale, c’è chi deve rivolgersi a una banca per comprare una casa o una macchina, ma anche chi è costretto a farlo per poter realizzare il proprio legittimo progetto di vita familiare.

Le adozioni internazionali in Italia

Non stiamo parlando, oltretutto, di un fenomeno che riguarda pochi sparuti benefattori dal cuore d’oro: grazie al rapporto pubblicato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali, sappiamo infatti che nel solo 2012 ben 2.469 famiglie italiane hanno adottato 3.106 bambini provenienti da 55 Paesi diversi. A preoccupare, però, è il calo registrato rispetto il 2011: addirittura il 22,8% in meno. Un dato che trova sicuramente spiegazione nella situazione di drammatica crisi economica che sta coinvolgendo il nostro Paese, e che getta un’ombra sul ruolo che questi costi possono avere nel far desistere una famiglia dall’adottare un bambino, soprattutto in relazione alla grande quantità di minori stranieri in stato di abbandono e dichiarati adottabili. Di fronte a quella che si configura come un’autentica crisi nelle adozioni internazionali, dunque, sono in molti a sostenere la necessità di introdurre politiche di riduzione dei costi attraverso sovvenzioni e agevolazioni fiscali da destinare ai genitori adottivi, oltre a procedure specificatamente pensate per semplificarne la burocrazia.

Il no della Commissione Bilancio del Senato

Come sempre, quando si parla di finanziamenti da parte dello Stato, entra in ballo il ruolo del Parlamento: nel caso specifico, erano stati presentati due emendamenti alla legge di Stabilità, che sta affrontando, proprio in questi giorni, un lungo e tormentato percorso in Commissione Bilancio, dalla quale deve avere il via libera definitivo per poter approdare nell’Aula del Senato. Emendamenti, questi, presentati per introdurre nel nostro Paese la gratuità delle adozioni internazionali, e supportati in maniera assolutamente bipartisan da tutte le forze politiche. Niente da fare: sono stati entrambi bocciati in nome del rispetto della finanza pubblica per mancanza delle necessarie coperture economiche. Una vera doccia fredda, quindi, per tutti gli enti e le associazioni che si occupano di adozioni internazionali in Italia, e che si erano lungamente spese per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Ma le vere vittime di questa bocciatura sono soprattutto gli aspiranti genitori adottivi che rischiano di veder infrangere il loro legittimo sogno di formarsi una famiglia, accogliendo anche bambini provenienti dall’estero.

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