A Milano un titolo del comparto utility sta macinando rialzi impressionanti da settimane e ha vissuto un ottobre quasi tutto in salita
                                    
                                    
                                    
                                     
                                    
                                    
                                     
                                        
                                    
                                     
                                    
                                    
                                    
                                    
                                    
                                    A dispetto di altri asset più o meno stabili o comunque decisamente lenti nei trend, quello azionario non manca mai di regalare colpi di scena. Se l’affermazione è vera in senso generico allora lo è ancor di più su un timeframe di una certa rilevanza come quello mensile. Nell’arco di 20-23 sedute di Borsa i colpi di scena sono quasi sempre assicurati tanto al rialzo come al ribasso, come su questo o su quel titolo. È il caso di Italgas, per esempio, che segna un +68% nel 2025 e +16,6% di rialzo per l’azione regina di ottobre a Piazza Affari.
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I primi 5 titoli che il mese scorso hanno perso più valore sul principale listino milanese sono stati:
- Nexi: –7,9%, complici una raffica di eventi sfavorevoli come attacchi short dai fondi, l’arrivo di giudizi negativi da parte delle case di investimento e relativi tagli al target price;
 - Leonardo: –8,8%, frutto più di storni e prese di profitto che di altro di “serio”. Il titolo è in decisa crescita da mesi, per cui si tratta per lo più di cali fisiologici e non di trend ribassisti e/o di possibili inversioni della direzione;
 - Saipem: –9,9% in scia al calo degli ordini acquisti e portafoglio, e dei ritardi registrati nell’aggiudicazione delle commesse;
 - STMicroelectronis: –14% a seguito della guidance per il IV° trimestre ’25 giudicata deludente da parte degli operatori finanziari. Pertanto le case di investimento ne hanno limato il target price e tagliato le stime, mentre le vendite sul titolo hanno fatto il resto;
 - Ferrari: –18,8%, a seguito della pubblicazione del piano strategico da qui al 2030 che non è piaciuto più di tanto al mercato. Meglio, i target finanziari indicati dalla casa di Maranello hanno delusi gli investitori che si aspettavano stime più alte e quindi hanno reagito alleggerendo le posizioni sull’azione.
 
Gli altri 9 cali del mese scorso, invece, sono racchiusi entro perdite del 5% e quindi in certo senso trascurabili.
Le azioni che salgono a ottobre sul Ftse Mib
È stato decisamente più nutrito il gruppo dei titoli in rialzo, anche se nella metà dei casi si è rimasti entro il +3,5%. Trattandosi di un asset molto volatile e di un timeframe mensile, non è di certo un 2, 3 o 5% di rialzo o ribasso a rubare più di tanto l’attenzione. Fanno invece eccezione i 5 titoli del Ftse Mib i cui rialzi di ottobre sono tutti in doppia cifra. Tra di essi non c’è nessun titolo del comparto bancario e finanziario mentre si tratta di:
- Interpump Group: +10,6%;
 - Tenaris: +11,7%;
 - Buzzi Unicem: +12,8%;
 - A2a: +17,7%;
 - Italgas: +16% sulla distanza a 1 mese, dato che ha chiuso settembre a 7,835 e ottobre a 9,09 (il massimo è stato a 9,34 €). Invece segna +68% da inizio anno, +60,7% sul timeframe a 1 anno e +76,7% su quello a 3. Nello specifico di ottobre, Italgas ha avuto solo 2 giornate negative, quella dell’1/10 a –1,15% e del 31/10 a –1,62%, al netto del –0,06% del 29/10. Poi il resto sono solo segni più in un trend rialzista iniziato a luglio 2024 dopo il low a 4,57 € del mese prima. Sul timeframe mensile il grafico mostra infatti una salita ripida e vertiginosa che ha portato i corsi a raddoppiarsi nel giro di 16 mesi.
 
Il piano strategico Italgas
Il 30/10 Italgas ha pubblicato i dati positivi dei primi 9 mesi del ’25 da cui sono emersi ricavi totali a quasi 1.855 mld di € (+42,8%) ed adjusted a 1.800 (+37,5%). Invece l’EBITDA si attesta, nell’ordine, 1.405 (+40,6%) e 1.369 mln di €, e l’EBIT totale a 916,2 (+53,8%) e l’adjusted a 879,6 mln di € (+45,2%). A seguito di questi dati il Comunicato ha evidenziato un utile netto a 514,9 mln di € (+45%) e un utile netto adjusted a 494,9 mln di € (+36,8%).
Parametri economici e finanziari in forte risalita, quindi, frutto di più eventi messi assieme. Vale a dire il contenimento dei costi, il consolidamento di 2i Rete Gas e le prime economie derivate dal processo di fusione con quest’ultima a luglio ‘25.
Infine, in sede di presentazione del Piano industriale ’25-’31 dell’altro è stata confermata (e migliorata) al ’28 la politica dei dividendi. E fino a prova contraria, gli utili conseguiti e distribuiti sono il motore primo alla base dei rialzi dei prezzi delle azioni di Borsa, Italgas inclusa.
+68% nel 2025 e +16,6% di rialzo per l’azione regina di ottobre a Piazza Affari
Il prezzo target a 12 mesi degli analisti finanziari (fonte: Investing.com) sarebbe di 8,81 €, quindi inferiore al prezzo di chiusura di ottobre. Nel dettaglio, la forchetta dei prezzi min-max attesa spazia dal minimo dei 7 € al massimo dei 10,50 €. Tuttavia, il titolo ha preso una forte accelerata negli ultimi mesi per cui non è da escludere un possibile ritocco all’insù del range min-max. Ancora, su 15 rating disponibili si contano 10 “compra” e 5 “hold”, e nessuna raccomandazione a vendere il titolo.
Passando invece alla sezione tecnica su timeframe mensile, il punto di pivot classico sarebbe a 8,687 € (fonte: Investing.com). Al ribasso i tre supporti sarebbero posti, nell’ordine, a 8,034 (S1), 6,977 (S2) e a 6,324 € (S3). Al rialzo, invece, i livelli delle 3 resistenze collocate a 9,744 (R1), 10,397 (R2) e a 11,454 € (R3).
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