Zecche, è (di nuovo) allarme in Italia: dove si trovano, rischi e come riconoscerle

Giorgia Bonamoneta

09/06/2023

09/06/2023 - 08:03

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Tornano le zecche (in anticipo) in Italia. Segnalati già 4 casi di encefalite da zecca. Ecco quali sono i rischi e come prevenire i morsi di zecca.

Zecche, è (di nuovo) allarme in Italia: dove si trovano, rischi e come riconoscerle

La stagione calda, iniziata con largo anticipo, ha dato modo alle zecche di attaccarsi a molte più persone. Sono già 4 i casi di Tbe o encefalite da morso di zecca registrati in provincia di Belluno dall’inizio del 2023. Un morso di zecca, per quanto indolore - è l’insetto stesso che anestetizza con la saliva la zona - può infatti causare patologie infettive piuttosto gravi, come per esempio l’encefalite da zecca.

Conoscere le zecche, i luoghi in cui si annidano e i metodi per eliminarle in sicurezza dal proprio corpo e da quello dei propri animali è essenziale per non incappare in gravi conseguenze sulla salute. Infatti più a lungo la zecca rimane nel corpo, più aumenta la possibilità di infezione.

Di seguito tutte le informazioni per riconoscere le zecche e come evitare di farsi attaccare.

Allarme zecche (di nuovo) in Italia: cosa sono

Sono in aumento le punture di zecche, in particolare nel Nord Italia, dove sono stati individuati già tre casi di encefalite da zecca (TBE), con il rischio che i casi più gravi arrivino a toccare, secondo quanto riportato nella nota di raccomandazione della Valle d’Aosta, la quota di 3-4 al giorno.

Le zecche, come leggiamo su Epicentro, sono artropodi (Ixodidi) della classe degli Aracnidi, cioè la stessa dei ragni, acari e scorpioni. Sono parassiti esterni, con un corpo tondeggiante e un apparato boccale, detto “rostro”, in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue.

Le zecche non sono molto selettive, aggiunge ancora la nota aggiornata dell’Iss, cioè si attaccano a qualsiasi corpo passi loro vicino. Le specie di animali dove si trovano più casi di morso, sono: cani, cervi, scoiattoli ed essere umano, ma anche uccelli.

Dove si trovano le zecche? Gli habitat ai quali fare attenzione

Le zecche preferiscono vivere in zone ad alta temperatura e umidità, infatti la loro attività si concentra nei mesi caldi. Con l’aumento delle temperature, che quest’anno si sono fatte sentire a partire da maggio, le zecche sono tornate attive e hanno già colpito molte persone.

Gli habitat abitate delle zecche sono luoghi ricchi di vegetazione, ma si differenziano ambienti e tipi di zecche in maniera anche opposta, dalle sterpaglie ad ambienti umidi.. Ne esistono circa 900, dalla zecca dei boschi che preferisce il clima fresco e umido, alla zecca del cane, che frequenta le zone a clima caldo. “Le specie più diffuse e rilevanti da un punto di vista sanitario - scrive Epicentro - sono Ixodes ricinus (la zecca dei boschi), Rhipicephalus sanguineus (la zecca del cane), Hyalomma marginatum e Dermacentor reticulatus”.

Quali sono i rischi di un morso di zecca?

Le zecche non si attaccano solo agli animali domestici, sono infatti in grado di trasmettere all’essere umano degli agenti patogeni responsabili di alcune patologie. La prevenzione con le zecche non è mai troppa, perché è difficile riconoscere e trovare un morso in tempo ed è altrettanto difficile estrarle in maniera sicura; al contrario il passaggio di virus e agenti patogeni rischiosi è piuttosto semplice.

Tra le patologie che possono essere trasmesse dalle zecche ci sono:

  • la borreliosis di Lyme
  • l’ehrlichiosi
  • le febbri bottonose da rickettsiae
  • la tularemia
  • la febbre Q
  • la babesiosi
  • l’encefalite virale
  • la febbre emorragica Crimea-Congo (associata in particolare a specie del genere Hyalomma)

Prevenzione e attenzione alle zecche: a cosa fare attenzione?

Evitare di essere morsi è il metodo più efficace per prevenire i rischi di contrarre patologie dalle zecche. Ma come fare? Esistono delle precauzioni semplici e applicabili fin dalla prima uscita nei luoghi preferiti dalle zecche.

Le indicazioni sono riportate direttamente dal sito del ministero della Salute e sono:

  • indossare abiti chiari (perché rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello
  • evitare di strusciare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta
  • al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi
  • trattare sempre gli animali domestici (cani) con appositi prodotti contro le zecche, soprattutto a ridosso di una escursione
  • controllare, scuotere ed eventualmente spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni per poi lavarli.
  • usare dei repellenti specifici per le zecche (a base di DEET o N-dietiltoluamide e Icaridina o KBR3023)

Come rimuovere correttamente una zecca?

Il morso di una zecca è indolore, ma l’effetto a lungo termine, soprattutto se non si elimina in tempo il parassita, potrebbe essere molto pericoloso. Per questo è bene fare un controllo approfondito del corpo una volta rientrati da una gita in montagna o in mezzo alla natura. Bastano poche ore perché la zecca, dopo aver mangiato, rigurgiti materiale infetto, anche se solo in una piccola percentuale è portatrice di infezione.

Eliminare la zecca in tempo è quindi molto importante. Bisogna però fare attenzione a non utilizzare nessun tipo di alcol, benzina o acetone, perché la zecca potrebbe rigurgitare del materiale infetto. Meglio invece cercare di estrarla, senza premere sul corpo della zecca, con delle pinzette e con un movimento rotatorio. Una volta eliminata la zecca, si deve disinfestare la zona, ma non con tintura di iodio. Infine, dopo aver conservato la zecca per farla analizzare, è bene effettuare la profilassi antitetanica e rivolgersi al proprio medico nel caso di alone rossastro, febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni e ingrossamento dei linfonodi.

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