Versamento acconto Imu 2025, tutto quello che c’è da sapere

Patrizia Del Pidio

14 Maggio 2025 - 16:00

In attesa di versare l’acconto Imu entro il 16 giugno, vediamo tutto quello che c’è da sapere sull’imposta municipale unica.

Versamento acconto Imu 2025, tutto quello che c’è da sapere

Ci avviciniamo alla prima scadenza Imu del 2025, quella per il pagamento dell’acconto il cui versamento è previsto entro il 16 giugno. Chiamati alla cassa sono tutti i proprietari di unità immobiliari diverse dalla prima abitazione non di lusso, anche se sono previste una serie di agevolazioni e di esenzioni che possono portare ad avere corposi sconti dell’imposta.
Quali sono le regole dell’Imu e cosa bisogna sapere prima di pagare l’acconto dell’imposta? Vediamo tutte le curiosità e le informazioni sull’imposta municipale propria.

Acconto Imu 2025, le regole

L’Imu 2025 non si versa solo sulle case, ma anche sui terreni agricoli, sulle aree edificabili e sugli immobili commerciali come capannoni, negozi, uffici. In che misura grava l’Imu sui beni immobili? Essendo un tributo locale a definire l’importo che si deve versare in acconto e a saldo sono le aliquote deliberate dal Comune in cui l’immobile è ubicato.

Fino a qualche anno fa si pagava l’Imu e la Tasi, ma poi quest’ultima è stata assorbita dalla nuova Imu. L’aliquota base dell’Imu è dell’8,6 per mille e quella massima può arrivare fino al 10,6 per mille. Ma se si prende in considerazione l’aliquota che assorbe anche la Tasi si può pagare fino all’11,4 per mille.

Alla rendita catastale rivalutata del 5% dell’immobile si deve, ai fini del calcolo dell’imposta, applicare un coefficiente Imu che varia in base alla classificazione dell’immobile:

  • per le abitazioni e le pertinenze è 160;
  • per uffici pubblici, magazzini e laboratori è 140;
  • per uffici e banche è 80;
  • per alberghi e per fabbricati connessi alla produzione agricola è 65;
  • per i negozi è 55.

Come si calcola l’l’acconto Imu da soli?

Per calcolare l’Imu è necessario per prima cosa rivalutare la rendita catastale del 5% (per farlo basta calcolare il 5% della rendita catastale e sommarlo alla stessa). Una volta che si ha la rendita catastale rivalutata bisogna applicare a essa il coefficiente per la categoria dell’immobile e al risultato ottenuto l’aliquota Imu prevista dal Comune.

Facciamo un esempio per calcolare l’Imu: abitazione con rendita catastale di 650 euro. Per prima cosa si rivaluta la rendita catastale (650 +5%) ottenendo 682,5 euro. A questo punto si applica il coefficiente per le abitazioni che è 160 e si ottiene 109.200. Ora a questo importo si applica l’aliquota IMU; facciamo una prova con l’aliquota base e con quella massima:

  • 109.200*10,6/1000= 1.157,52 euro da versare la metà entro il 16 giugno e la metà entro il 16 dicembre.
  • 109.200*8,6/1000= 939,12 euro da versare la metà entro il 16 giugno e la metà entro il 16 dicembre.

Per chi non volesse cimentarsi nei calcoli è disponibile il calcolatore Imu di Money.it.

Quando l’Imu non si paga?

Non sempre l’Imu 2025 va pagata. Il pagamento non è dovuto nei seguenti casi:

  • per l’abitazione principale non di lusso;
  • per le abitazioni assimilate all’abitazione principale;
  • per gli alloggi sociali;
  • per la casa coniugale che è stata assegnata al coniuge separato o divorziato con cui vivono i figli;
  • per un solo immobile, non affittato, posseduto da chi appartiene a Forze armate, polizie o vigili del fuoco;
  • per terreni agricoli di coltivatori diretti o iap destinati all’utilizzo agricolo, silvano o pastorale;
  • dopo la denuncia per gli immobili occupati abusivamente.

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# IMU

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