Verbali Fed oggi: aumentati rischi di inflazione e disoccupazione. Recessione una possibilità

Alessandro Nuzzo

28/05/2025

È quanto si evince dai verbali fed appena pubblicati. Sono aumentati i rischi di una maggiore inflazione e di una maggiore disoccupazione negli Stati Uniti.

Verbali Fed oggi: aumentati rischi di inflazione e disoccupazione. Recessione una possibilità

Sono stati resi noti i verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, che si è svolta lo scorso 6-7 maggio. Due settimane fa, la banca centrale statunitense ha deciso con voto unanime di 12 a 0 di mantenere i tassi d’interesse al 4,25%-4,50%, così come ampiamente pronosticato dagli analisti. «A sostegno dei propri obiettivi, il Comitato ha deciso di mantenere l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali tra il 4,25% e il 4,5%. Nel valutare l’entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti dell’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali, il Comitato analizzerà attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive economiche e l’equilibrio dei rischi», si legge nel verbale.

La decisione di mantenere i tassi invariati è stata alimentata dalle preoccupazioni tra i membri della Fed che i dazi rischino di rallentare la crescita economica e aumentare l’inflazione. «Sebbene gli indicatori recenti suggeriscano che l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo sostenuto, il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso negli ultimi mesi e le condizioni del mercato del lavoro restano solide, l’inflazione rimane relativamente elevata», si riporta nel verbale.

Recessione una possibilità

L’obiettivo resta quello della piena occupazione e di raggiungere un tasso d’inflazione inferiore al 2% nel lungo periodo. Con gli indicatori attuali, la Fed ritiene che «i rischi di un aumento della disoccupazione e di una maggiore inflazione siano cresciuti». E si prospetta anche la possibilità di una recessione: “Lo staff vede la possibilità che l’economia entri in recessione come probabile, quasi come lo scenario di base. Le possibilità di una recessione nei prossimi sei mesi sono aumentate in modo significativo", si riporta nel verbale.

L’economia statunitense si è contratta dello 0,3% nel primo trimestre del 2025, segnando il primo calo dal 2022. Tuttavia, l’attività economica complessiva è rimasta solida, poiché la contrazione è stata in gran parte determinata da un’impennata delle esportazioni negative. Secondo i verbali, le aziende avrebbero aumentato le importazioni in previsione dei previsti aumenti dei dazi, contribuendo così allo squilibrio temporaneo nei conti commerciali.

Il comitato continuerà a monitorare la situazione ed è pronto a modificare l’orientamento della politica monetaria: «Nel valutare l’orientamento più appropriato della politica monetaria, il Comitato continuerà a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo per le prospettive economiche. Il Comitato è pronto ad adeguare l’orientamento della politica monetaria qualora emergano rischi che possano ostacolare il raggiungimento dei suoi obiettivi. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, comprese le condizioni del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche e le aspettative sull’inflazione, oltre agli sviluppi finanziari e internazionali», si legge nel verbale.

La prossima riunione Fed è prevista ora per il 17-18 giugno, quando ci saranno anche i dot plot e l’aggiornamento delle proiezioni economiche. Da capire se la banca centrale statunitense deciderà di abbassare i tassi di interesse o di mantenerli inalterati. Al momento settembre resta il periodo indicato per l’abbassamento dei tassi di interesse.

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