Vaccino contro l’influenza: quando arriva, chi deve farlo, come funziona e quanto costa

Claudia Mustillo

6 Ottobre 2022 - 16:04

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Da ottobre sarà possibile fare il vaccino contro l’influenza: una guida completa su chi deve farlo, quali vaccini ci sono, a chi rivolgersi e quando farlo.

Vaccino contro l’influenza: quando arriva, chi deve farlo, come funziona e quanto costa

Ha preso il via campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale, almeno in alcune regioni. In Italia, il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione antinfluenzale è quello autunnale: generalmente a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre.

L’influenza è un serio problema di sanità pubblica nonché una causa rilevante di costi diretti e indiretti per la gestione dei casi e delle complicanze della malattia. L’influenza è una malattia respiratoria che può manifestarsi in forme di diversa gravità e che in alcuni casi, può portare al ricovero in ospedale e anche la morte. Alcune fasce di popolazione, come i bambini piccoli e gli anziani, possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze influenzali come polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggioramento delle condizioni mediche sottostanti.

In Europa, l’influenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, per questo è fondamentale sottoporsi alla vaccinazione.

Quali sono i vaccini antinfluenzali?

Ci sono due tipi principali di virus dell’influenza: A e B. I virus dell’influenza A sono classificati in sottotipi basati su due proteine di superficie: emoagglutinina (HA) e neuraminidasi (NA). Due sottotipi di HA (H1 e H3) e due sottotipi di NA (N1 e N2) sono riconosciuti tra i virus dell’influenza A come causa di malattia umana diffusa nel corso degli ultimi decenni. L’immunità verso le proteine HA e NA riduce la probabilità di infezione e, insieme all’immunità alle proteine virali interne, riduce la gravità della malattia in caso di infezione.

I virus dell’influenza B si sono evoluti in due lineaggi antigenicamente distinti dalla metà degli anni ’80, rappresentati dai virus B/Yamagata/16/88 e B/Victoria/2/87-like. I virus di entrambi i ceppi B/Yamagata e B/Victoria contribuiscono variabilmente alla malattia influenzale ogni anno. Nel corso del tempo, le variazioni antigeniche (deriva antigenica) dei ceppi si verificano all’interno di un sottotipo di influenza A o di un lineaggio B. Questo fenomeno, che può verificarsi in uno o più ceppi di virus dell’influenza, richiede che i vaccini antinfluenzali stagionali vengano riformulati ogni anno.

Come si trasmette l’influenza?

L’influenza è trasmessa principalmente dalle goccioline diffuse attraverso la tosse o gli starnuti e può anche essere trasmessa attraverso il contatto diretto o indiretto con le secrezioni respiratorie contaminate. Il periodo di incubazione dell’influenza stagionale è solitamente di due giorni, ma può variare da uno a quattro giorni. Gli adulti possono essere in grado di diffondere l’influenza ad altri da un giorno prima dell’inizio dei sintomi a circa cinque giorni dopo l’inizio dei sintomi. I bambini e le persone con un sistema immunitario indebolito possono essere più contagiosi.

Quali sono i sintomi dell’influenza?

I sintomi dell’influenza includono tipicamente l’insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (per esempio le persone di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base.

Come prevenire l’influenza

Come proteggersi dall’influenza e prevenire il contagio, i consigli del ministero della Salute:

  • lavare regolarmente le mani e asciugarle correttamente. Le mani devono essere lavate accuratamente con acqua e sapone, per almeno 40-60 secondi ogni volta, specialmente dopo aver tossito o starnutito e asciugate. I disinfettanti per le mani a base alcolica riducono la quantità di virus influenzale dalle mani contaminate e possono rappresentare una valida alternativa in assenza di acqua.
  • osservare una buona igiene respiratoria: coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente e lavarsi le mani.
  • isolarsi volontariamente a casa se si presentano sintomi attribuibili a malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale.
  • evitare il contatto stretto con persone ammalate, ad es. mantenendo un distanziamento fisico di almeno un metro da chi presenta sintomi dell’influenza ed evitare posti affollati. Quando non è possibile mantenere il distanziamento fisico, ridurre il tempo di contatto stretto con persone malate.
  • evitare di toccarsi occhi, naso o bocca. I virus possono diffondersi quando una persona tocca qualsiasi superficie contaminata da virus e poi si tocca occhi, naso o bocca.

Influenza: chi rischia di più?

Le categorie più a rischio sono:

  • operatori sanitari, considerati uno dei gruppi di massima priorità a cui somministrare il vaccino antinfluenzale per ridurre al minimo: l’assenteismo dovuto all’influenza, la trasmissione dell’influenza a pazienti vulnerabili e l’impatto sul sistema sanitario in generale;
  • adulti anziani e donne in gravidanza;
  • persone con patologie di base;
  • bambini;

Quando arriva il vaccino contro l’influenza?

Solitamente la campagna di vaccinazione contro l’influenza inizia nella prima metà di ottobre, ma le date possono cambiare in base alla regione. Nel Lazio, per esempio, il vaccino è già disponibile per l’acquisto nelle farmacie. In Emilia-Romagna, invece, Raffaele Donini, assessore regionale alle politiche per la Salute, ha spiegato: «Pensiamo a fine ottobre di cominciare la vaccinazione antinfluenzale, che sarà su base territoriale, prevalentemente con i medici di medicina generale, rivolta alla popolazione target che sappiamo».

A chi rivolgersi per fare il vaccino antinfluenzale?

Ogni Regione e Provincia Autonoma stabilisce le strutture deputate alla vaccinazione. Oltre ai Servizi di vaccinazione dei Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, partecipano alle attività di vaccinazione anche i medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta.

Due i canali previsti: i cosiddetti aventi diritto, cioè coloro che non devono pagare la vaccinazione, dovranno presentare alla farmacia di riferimento soltanto la prescrizione del medico di famiglia. La somministrazione sarà a carico del Servizio sanitario nazionale che provvederà al rimborso.

Chi invece ha un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e non appartiene alla fascia dei fragili, potrà comprare il vaccino in farmacia e decidere se farselo somministrare altrove o dal farmacista stesso. Il prezzo del vaccino antinfluenzale è di circa 20 euro.

Vaccino spray per i più piccoli

Per gli adulti la somministrazione è attraverso un’iniezione nel braccio, mentre nei più piccoli la vaccinazione antinfluenzale viene fatta con lo spray nasale, introdotto per la prima volta nel 2020-2021. La vaccinazione con lo spray viene effettuata con mezza dose in una narice e l’altra metà nell’altra. Gli spray «saranno fatti dai pediatri di libera scelta. Sono efficaci e riducono le complicanze - come ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato - Il 70% dei pediatri ha aderito e questo anno ci aspettano una buona copertura».

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