Vacanze 2023, quali costi puoi scaricare dalle tasse

Nadia Pascale

10 Marzo 2023 - 11:11

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Lavoratori autonomi e professionisti titolari di partita Iva, al fine di ridurre la base imponibile, possono portare in deduzione molte spese, tra queste anche viaggi e vacanze.

Vacanze 2023, quali costi puoi scaricare dalle tasse

Un buon tax planning può aiutare i lavoratori autonomi a ottenere una tassazione adeguata o comunque più bassa, si tratta di un piano che mira a studiare in modo approfondito le spese che possono essere portate in deduzione, in modo da ridurre la base imponibile, o in detrazione, misura che va a ridurre l’imposta lorda. Tra le spese che un lavoratore autonomo, titolare di partita Iva, può scaricare nella dichiarazione 2023, relativa all’anno 2022, vi sono anche quelle per le vacanze, ecco quali sono i costi per viaggi e trasferte che è possibile scaricare.

Quali costi per viaggi e vacanze 2023 si possono scaricare?

Per capire quali costi relativi alle vacanze i lavoratori autonomi possono scaricare dalle tasse devono tenersi in considerazione due elementi, il primo è che tale operazione può essere compiuta solo da coloro che aderiscono al regime ordinario e che di conseguenza portano in deduzione le spese con il metodo analitico. Chi, invece, ha optato per il regime forfettario dovrà applicare il metodo a forfait tenendo in considerazione il coefficiente di redditività stabilito in base al proprio codice Ateco.

Il secondo elemento da tenere in considerazione riguarda il principio di inerenza, cioè le spese che è possibile portare in deduzione devono essere inerenti all’attività posta in essere. Deve essere presente una correlazione tra la spesa sostenuta e il ritorno di reddito che può derivare dalla stessa. Non deve generare effettivamente ricavi tangibili, ma deve potenzialmente essere in grado di migliorare le prestazioni del lavoratore autonomo/titolare di partita Iva.

Tra le spese che possono essere portate in deduzione vi sono quelle per viaggi e trasferte, naturalmente deve trattarsi di viaggi e trasferte che rispettino il principio di inerenza all’attività di lavoro. Ad esempio, è possibile portare in deduzione le spese sostenute per un week end fuori città per partecipare a un corso di formazione, a un convegno, per incontrare soci o potenziali clienti, partecipare a fiere. In teoria anche regali aziendali ai propri clienti possono rientrare tra i costi da portare in deduzione.

Per beneficiare delle deduzioni vacanze 2023 a cosa si deve stare attenti?

Naturalmente tutti i costi devono essere fatturati ed è bene conservare anche documenti che possano attestare l’inerenza della spesa rispetto alla propria attività. Ad esempio, nel caso in cui si partecipi a un convegno a Roma è necessario conservare gli atti che attestino l’effettiva partecipazione.

A questo punto sarà possibile scaricare anche i costi per il viaggio (treno, aereo, pedaggio autostradale, carburante, taxi), i costi di pernottamento e di soggiorno in città. L’onere della prova ricade sul contribuente, quindi se in caso di controlli, il fisco dovesse avere dei dubbi sull’inerenza, potrebbe chiedere ragione di essa.

Le spese per le vacanze 2023 per poter essere portate in deduzione devono essere certe e determinate. Questo implica che devono esservi atti che attestino l’esistenza della spesa, ad esempio il contratto ( ricordiamo che anche un biglietto aereo è un contratto). Il costo sostenuto deve essere di ammontare determinato, in questo caso scontrini e fatture sono un elemento abbastanza rilevante.

Ci sono limiti alla deducibilità dei costi per viaggi e trasferte?

Per la deduzione delle spese di viaggio/vacanze 2023 il lavoratore autonomo deve adottare il principio di cassa, quindi solo i costi effettivamente pagati nel 2022 potranno essere portati in deduzione nella dichiarazione del 2023.

Occorre sottolineare che per alcune categorie di spese vi sono dei limiti alla deducibilità, ad esempio le spese per l’autovettura inerenti la manutenzione e i carburanti sono deducibili al 20%, mentre l’Iva applicata ai costi dell’autovettura sono deducibili al 40%. L’ammortamento del costo dell’autovettura è deducibile annualmente al 20% nel limite di costo del bene di €. 18.075,99.

Le spese di vitto e alloggio sono deducibili al 75%, ma a condizione che il totale di esse sostenute nell’anno, non sia superiore al 2% dei compensi registrati nello stesso anno di imposta. L’Iva sulle relative fatture è totalmente detraibile, diventa invece indetraibile se documentate da ricevuta fiscale.

Le spese di rappresentanza quali viaggi turistici o promozionali, per la partecipazione a mostre e fiere sono interamente deducibili nel limite dell’1% del totale dei ricavi e compensi maturati nell’anno di imposta. L’Iva in questo caso è indetraibile.

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