UniCredit - MPS al nodo esuberi: si parla di 6-7 mila unità

Luca Fiore

7 Settembre 2021 - 12:24

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Continuano le trattative tra UniCredit ed il Ministero dell’Economia, azionista di maggioranza di MPS. Secondo le indiscrezioni, gli esuberi della banca senese potrebbero arrivare a 7 mila unità.

UniCredit - MPS al nodo esuberi: si parla di 6-7 mila unità

Alla vigilia della scadenza dell’esclusiva, le trattative tra UniCredit ed il Ministero dell’Economia (che detiene il 64% dell’istituto senese) sono destinate a proseguire ad oltranza, si è giunti al nodo esuberi di MPS.

Secondo i calcoli di UniCredit, la cui due diligence sul Monte dei Paschi di Siena procede -stando a quanto riferito ieri dalla presidente dell’istituto Patrizia Grieco- “nel rispetto dei tempi e degli impegni”, gli esuberi nella sola MPS ammonterebbero a 6-7 mila unità.

UniCredit-MPS: esuberi in primo piano

Se la due diligence sui conti procede spedita, il nodo esuberi è particolarmente difficile da sciogliere, anche in vista delle suppletive del 3-4 ottobre a Siena.

Nell’ambito dell’esame del dossier-MPS, UniCredit avrebbe individuato la necessità di tagliare la forza lavoro di MPS fino a 7 mila unità.

Si tratta in gran parte di esuberi “strutturali”: MPS oggi conta circa 15 dipendenti per sportello, contro i 10 di BPER e Credem ed i 13 di Banco BPM (dati Il Sole 24 Ore).

Di conseguenza, MPS dovrebbe ridurre il personale in direzione dei numeri dell’istituto modenese (quindi 4-5 in meno per sportello). Ai circa 2.700 esuberi già previsti dal piano industriale al 2025, ne dovrebbero essere aggiunti altri 4 mila.

Esuberi MPS: una possibile soluzione (costosa)

Una soluzione potrebbe passare per il rifinanziamento del fondo esuberi, con prepensionamenti e scivolo fino a 7 anni.

L’ostacolo, ca va sans dire, è rappresentato dai costi, tutti ovviamente a carico del Tesoro (per il quale l’operazione già si preannuncia particolarmente esosa).

Per ridurre l’impatto degli esuberi, c’è chi ipotizza ricollocazioni in AMCO, la società specializzata nella gestione degli NPL controllata dal Ministero dell’Economia, già dentro l’operazione.

Poco prima del giro di boa le azioni UniCredit a Piazza Affari perdono mezzo punto percentuale a 10,936 euro mentre il titolo MPS lascia sul campo lo 0,36% a 1,119 euro.

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