Terza guerra mondiale: 3 miliardi di persone (e mezza Africa) con la Russia?

Alessandro Cipolla

24/02/2023

24/02/2023 - 11:09

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Il voto in sede Onu per una risoluzione sul conflitto in Ucraina fa emergere come, in caso di terza guerra mondiale, la Russia potrebbe avere 3 miliardi di persone dalla sua parte.

Terza guerra mondiale: 3 miliardi di persone (e mezza Africa) con la Russia?

Come sarebbero gli schieramenti in caso di una terza guerra mondiale? Una domanda triste ma purtroppo mai così attuale visto che, un anno dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, tutti i segnali al momento sembrerebbero propendere per una drammatica escalation del conflitto.

Un indizio di chi potrebbe stare con chi nel malaugurato caso di una terza guerra mondiale è arrivato ieri da New York, dove nella sede dell’Onu è stata votata una risoluzione che adotta a un anno dall’inizio del conflitto in Ucraina la necessità di raggiungere, il prima possibile, una pace completa, giusta e duratura in linea con la Carta delle Nazioni Unite”.

Voto risoluzione Onu guerra Ucraina 23 febbraio Voto risoluzione Onu guerra Ucraina 23 febbraio Fonte Onu

La risoluzione è stata approvata con 141 voti favorevoli, tra cui quello dell’Italia che è stato uno dei Paesi promotori, 7 contrari e 35 astenuti. Più nel dettaglio il testo “ribadisce l’impegno per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti”.

A votare contro oltre la Russia - ca va sans dire - sono stati Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea, Nicaragua e Mali; tra gli astenuti invece troviamo Paesi come Cina, India, Iran, Cuba, Pakistan, Angola, Etiopia, Algeria, Sudafrica.

Tra i membri del Brics, l’acronimo dell’associazione economica che unisce Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, soltanto Brasilia ha votato a favore della mozione Onu come già successo anche in precedenza.

Se mai dovesse scoppiare una terza guerra mondiale, questo voto potrebbe essere una sorta di base di partenza per capire quali potrebbero essere gli eventuali schieramenti.

Terza guerra mondiale: in 3 miliardi con la Russia?

Da un anno a questa parte viviamo con il costante timore che il conflitto in Ucraina possa degenerare in una terza guerra mondiale potenzialmente anche nucleare; uno scenario da incubo, degno del miglior sceneggiatore hollywoodiano, ma purtroppo tristemente reale.

Le paure sono dovute soprattutto al fatto che al momento l’unico esito possibile della guerra sembrerebbe essere quello militare: considerando che né la Russia né gli Usa possono permettersi di perdere, in ballo infatti non c’è il destino dell’Ucraina ma il pallino dell’ordine mondiale, cosa potrà accadere in futuro appare essere una autentica sciarada.

Quanto accaduto nella giornata di ieri al Palazzo di Vetro dell’Onu ci fa capire come Cina e India, 3 miliardi di persone in due, siano in qualche modo dalla parte della Russia in questa guerra: essendo delle economie emergenti, avrebbero tutto il vantaggio a spostare il baricentro mondiale da Occidente verso l’Oriente.

Questo però non vuol dire che automaticamente accorerebbero in aiuto della Russia in caso di una terza guerra mondiale - la Cina probabilmente sì ma l’India ha buoni rapporti anche con gli Usa - con Nuova Delhi che da decenni ha diversi conti in sospeso con il Pakistan che pure si è astenuto in sede Onu.

Di certo si andrebbero a schierare con Vladimir Putin la Corea del Nord (altra potenza nucleare), l’Iran e la Siria, mentre le recenti operazioni militari congiunte tra la Russia e il Sudafrica, senza dimenticare quelle di qualche mese fa con l’Algeria, sembrerebbero essere molto indicative a riguardo.

Ricordiamo che di recente l’Italia si è legata mani e piedi all’Algeria per le forniture energetiche dopo il bando al gas russo, con buona parte dell’Africa che ormai sembrerebbe essere sotto la sfera di influenza sino-russa.

La storia purtroppo ci ha insegnato che ogni grande guerra è la conclusione naturale di ogni grande crisi e, quella innescata dal Covid, potrebbe condurci verso scenari apocalittici senza una vera volontà di trovare al più presto una soluzione diplomatica per il pantano bellico e geopolitico che si è creato Ucraina.

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