Termosifoni sempre accesi o solo quando fa freddo? Ecco la soluzione migliore per abbassare la bolletta

8 Dicembre 2022 - 15:35

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È arrivato il freddo, insieme alla necessità di usare il riscaldamento. Ecco come risparmiare in bolletta, utilizzando i termosifoni nel modo corretto.

Termosifoni sempre accesi o solo quando fa freddo? Ecco la soluzione migliore per abbassare la bolletta

Il freddo, anche se con qualche ritardo, è ormai arrivato, così le famiglie sono obbligate a utilizzare il riscaldamento domestico per trovare riparo. Considerati i costi attuali, molti sono alla ricerca di un metodo per abbassare le bollette ma non sanno se sia meglio tenere i termosifoni sempre accesi oppure solo quando fa freddo.

L’idea comune è comunque quella di spegnere i termosifoni quando non sono necessari, ad esempio perché non c’è nessuno in casa oppure nelle ore più calde, per poi accenderli giusto qualche ora al bisogno. Questa modalità è molto comune, tuttavia potrebbe rivelarsi estremamente controproducente.

Risparmiare sul riscaldamento senza avere freddo: sempre acceso ma al minimo

Il ragionamento logico secondo cui limitare l’utilizzo dei termosifoni permette di risparmiare è senza ombra di dubbio inattaccabile: meno ore di utilizzo e quindi meno costi per il consumo. Allo stesso tempo, però, andrebbero considerati alcuni fattori decisivi:

  • Quante ore vengono utilizzati i termosifoni.
  • A quale potenza vengono accesi i termosfoni.
  • Il tempo di riscaldamento dell’ambiente.

In molti hanno sicuramente notato che dopo aver lasciato spenti i termosifoni a lungo, il riscaldamento impiega molto tempo a funzionare, le mura rimangono fredde e sono necessarie alcune ore prima di raggiungere la temperatura desiderata. La soluzione di molte persone per ovviare a questa problematica è di aumentare al massimo la potenza del riscaldamento, rassicurandosi sul fatto che si tratta di poco tempo di utilizzo.

Al contrario di ciò che si potrebbe pensare non si tratta affatto di una scelta saggia, in quanto l’impianto di riscaldamento impiega di per sé un’ingente quantità di energia per azionarsi da zero; se a ciò si somma l’utilizzo alla massima potenza è evidente come si produca uno sperpero non indifferente. Nonostante ciò, non si avrebbe comunque il risultato desiderato perché la casa rimarrà fredda molto tempo.

La soluzione preferibile, quindi, prevede un utilizzo costante degli impianti di riscaldamento, così da evitare l’esorbitante spesa energetica per l’accensione. Allo stesso tempo è impensabile tenere livelli molto alti di calore, perché questo avrebbe un impatto pesante sia sui costi delle bollette che a livello di inquinamento ambientale.

Inevitabilmente l’unica soluzione è di lasciare sì i termosifoni sempre accesi, ma soltanto alla minima temperatura, almeno quando non è strettamente necessario riscaldare l’ambiente ulteriormente. Questo consente di risparmiare e allo stesso tempo riuscire ad avere una casa calda al bisogno, senza dover attendere molte ore.

La temperatura dei termosifoni nelle stanze

In genere, si possono sfruttare le ore in cui la casa è vuota per abbassare il riscaldamento, ma è possibile personalizzare anche questo metodo con uno schema differente a seconda delle stanze e delle aree utilizzate. In cucina, ad esempio, sarebbe pressoché inutile alzare il riscaldamento, mantenuto già a un buon livello dall’uso del forno e dei fornelli. Al contrario, riscaldare maggiormente il bagno può essere un ottimo modo per evitare sbalzi repentini.

Oltre all’immediato risparmio sulle bollette, poi, questa strategia consente anche di evitare grosse spese a lungo termine. L’utilizzo intermittente dei termosifoni, infatti, sollecita la caldaia mettendola a dura prova, con la conseguente necessità di frequenti riparazioni. Riuscendo a mantenere la temperatura omogenea, senza bruschi raffreddamenti, non è quasi mai necessario aumentare la potenza del riscaldamento, proprio perché il calore rimane costante. Evitare gli sbalzi di temperatura, oltre a essere decisamente produttivo dal punto di vista del risultato, è anche un’ottima precauzione per la salute.

La temperatura ideale del termostato, comunque, è di circa 16/18 °C per mantenere la casa calda, e fino a 21 °C quando è più necessario. Una temperatura maggiore, infatti, porterebbe non solo a un aumento della bolletta ma sarebbe anche dannosa. Le aree troppo riscaldate provocano difatti vari effetti collaterali:

  • Insorgere di malattie respiratorie, come mal di gola e rinite.
  • Insonnia e cattiva qualità del riposo.
  • Secchezza della pelle e dermatiti.
  • Mal di testa.
  • Aumento di peso.

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