La tedesca Rheinmetall unisce le forze con l’americana Anduril per produrre armi sul suolo europeo

Luna Luciano

19 Giugno 2025 - 18:49

Rheinmetall e Anduril si alleano per produrre droni e missili in Europa: una mossa che sfida i colossi della difesa e cambia gli equilibri del settore militare europeo.

La tedesca Rheinmetall unisce le forze con l’americana Anduril per produrre armi sul suolo europeo

Due pesi massimi del settore militare hanno annunciato che collaboreranno per produrre droni da combattimento e missili in Europa.

La notizia arriva da una dichiarazione congiunta della tedesca Rheinmetall e della statunitense Anduril, che sancisce una partnership strategica con potenziali conseguenze significative per il panorama della difesa europea. I due gruppi intendono produrre equipaggiamenti avanzati sul suolo europeo, segnando una svolta nelle dinamiche industriali del settore.

In particolare, l’accordo prevede la realizzazione di una versione europea del drone da combattimento Fury, originariamente sviluppato per l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti, e la produzione del missile da crociera Barracuda, lanciato da Anduril nel 2024.

L’iniziativa rappresenta una sfida diretta ai colossi della difesa europei che vedono minacciata la loro posizione dominante da questa nuova sinergia transatlantica. La posta in gioco è alta: si ridisegnano le alleanze industriali e il rischio è che si accendano nuove rivalità nel cuore della difesa europea. Ma cosa prevede l’accordo? Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Rheinmetall-Anduril, cosa prevede l’accordo strategico

Il cuore dell’intesa tra Rheinmetall e Anduril è lo sviluppo congiunto di sistemi d’arma avanzati da produrre in Europa. Il primo obiettivo è la versione europea del drone Fury, già presentato al Salone dell’Aeronautica di Parigi. Questo drone, designato inizialmente come YFQ-44A per l’US Air Force, è pensato per operare come supporto ai caccia F-35 e ai futuri F-47, ampliando le capacità operative in combattimento. Il Fury dovrebbe effettuare i primi test di volo a breve, e la sua produzione europea rappresenta un passaggio simbolico e pratico verso l’autonomia tecnologica militare del continente.

Il secondo pilastro dell’accordo è il missile da crociera Barracuda, anch’esso frutto dello sviluppo Anduril, che sarà assemblato da Rheinmetall. Disponibile in tre versioni con gittate comprese tra 160 e 900 chilometri, il missile è progettato per essere a basso costo e facilmente riproducibile in grandi quantità: un vantaggio significativo per i paesi europei in cerca di soluzioni rapide ed efficaci per il riarmo.

L’intesa non si ferma a questi due prodotti: le due aziende esploreranno anche la possibilità di sviluppare motori missilistici interamente progettati e costruiti per il mercato europeo. Rheinmetall, infatti, sta adottando una strategia aggressiva di espansione e crescita, cercando alleanze internazionali per affermarsi come attore centrale nella difesa europea. Recentemente ha stretto un accordo con Lockheed Martin per la costruzione in Germania di un impianto per la produzione di razzi e missili, ulteriore segnale di una visione espansiva.

Secondo le previsioni finanziarie, queste iniziative dovrebbero portare a un incremento del +36% del fatturato del gruppo, segnalando la solidità economica della strategia di Rheinmetall. L’obiettivo non è solo commerciale, ma geopolitico: rafforzare l’autonomia difensiva europea sfruttando tecnologie all’avanguardia provenienti dagli Stati Uniti, ma controllate da aziende con radicamento nel continente. Un’occasione che l’Europa non deve lasciarsi scappare.

Rheinmetall-Anduril, gli altri produttori tremano: quali saranno le conseguenze?

L’annuncio dell’accordo ha generato forti reazioni nel settore della difesa. Colossi consolidati come Airbus, MBDA e BAE Systems si trovano ora a fare i conti con un nuovo concorrente che arriva sul mercato con l’aggressività di una startup americana e la solidità industriale di un gigante tedesco. La cooperazione tra Rheinmetall e Anduril potrebbe scardinare gli equilibri industriali europei, imponendo nuovi standard in termini di rapidità di sviluppo, costi di produzione e flessibilità operativa.

Uno dei timori principali riguarda la concorrenza sui contratti pubblici europei per la difesa. Finora dominati dai soliti noti, questi appalti potrebbero ora aprirsi a soluzioni più economiche e innovative, capaci di attrarre governi alla ricerca di efficienza e velocità di approvvigionamento. Inoltre, la capacità di Rheinmetall di produrre sul territorio europeo armi con tecnologia americana potrebbe rappresentare un compromesso ideale per quei paesi che vogliono potenziare le proprie forze armate senza dipendere dagli Stati Uniti completamente .

Dal punto di vista strategico, la collaborazione Rheinmetall-Anduril accresce anche la dimensione transatlantica dell’industria della difesa. In un momento di forte instabilità internazionale, con la guerra in Ucraina ancora in corso e le crescenti tensioni nell’Indo-Pacifico, l’integrazione tra capacità europee e statunitensi appare una scelta mirata non solo a livello industriale, ma anche politico.

Tuttavia, non mancano le critiche. Alcuni osservatori temono che questo tipo di partnership possa minare la sovranità tecnologica europea, rendendo le industrie locali sempre più dipendenti da know-how straniero. Inoltre, Airbus e MBDA potrebbero fare pressioni presso le istituzioni UE affinché l’Europa tuteli maggiormente i propri campioni industriali da ingressi esterni troppo invasivi.

La sfida è appena iniziata, ma una cosa è certa: l’accordo Rheinmetall-Anduril ha già acceso un nuovo fronte nella battaglia per il futuro della difesa europea.

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