Cambiano le soglie di detrazione fiscale per il Superbonus 70%. Tutte le novità del 2024 con elenco lavori ammessi, beneficiari, i limiti di spesa. Ecco come funziona il nuovo Superbonus.
Il Superbonus 70% è un incentivo introdotto nel 2020 (con la percentuale del 110% scesa al 90% del 2023) per promuovere l’efficienza energetica e la riduzione del rischio sismico negli edifici. A partire dal 2023, il Superbonus subisce alcune modifiche, passando al 90% per la maggior parte dei casi, mentre nel 2024 la percentuale è ulteriormente ridotta al 70%. In questa guida analizzeremo in modo approfondito le novità, i requisiti e come funziona il Superbonus 70% nel 2024.
Cos’è il Superbonus 110% e come cambia nel 2024
Mentre ancora si discute su possibili proroghe del Superbonus al 110% e al 90% per i lavori già iniziati, per il 2024 ci sono molte novità interessanti perché il Superbonus per i lavori iniziati dal 1° gennaio cambia completamente faccia.
Il Superbonus 110% è un’agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio nel 2020, che prevede una detrazione del 110% delle spese sostenute per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica, al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici. Tra gli interventi agevolati rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.
La legge di bilancio 2022 ha prorogato l’agevolazione, prevedendo scadenze diverse in funzione dei soggetti che sostengono le spese ammesse. Non così invece la legge di bilancio per il 2024, che non prevede proroghe, ma sono in molti ad attendere il decreto Milleproroghe.
Cosa cambia nel 2024: dal Superbonus 110% al 70%
A partire dal 1° gennaio 2024 il Superbonus subisce alcune modifiche, la più importante è la:
- Riduzione della detrazione fiscale dal 110% al 70% per la maggior parte dei casi.
Deve però essere ricordato che già nel 2023 c’è stata l’introduzione di una soglia di reddito ISEE minima, calcolata sulla base di una sorta di quoziente familiare.
Inoltre a partire dal mese di febbraio 2023 c’è stata la cessazione della possibilità di richiedere lo sconto in fattura o di effettuare la cessione del credito a terzi, consentendo solo la detrazione fiscale.
Chi può continuare a usufruire del Superbonus 110% nel 2024
Nel 2024 il Superbonus subirà notevoli modifiche, non cambia solo la percentuale di detrazione fruibile, ma anche la platea dei potenziali beneficiari dell’agevolazione fiscale che per tutto il 2024, potranno continuare a usufruire del Superbonus 70% e i benefici spalmati su 4 anni.
La riduzione delle detrazioni fiscali (trannne l’ipotesi di interventi dell’ultimo minuto) riguarderà non solo i lavori avviati nel 2024, ma anche gli interventi avviati negli anni precedenti e per i quali non sono stati ancora conclusi i lavori.
Il Superbonus non potrà più essere utilizzato nel 2024 per edifici unifamiliari o unità immobiliari con accesso autonomo e indipendenza funzionale.
Vediamo ora invece chi potrà continuare a utilizzare il Superbonus 70%:
condomìni e le persone fisiche proprietarie di edifici da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se possedute da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.
Per chi abita in zone classificate a elevato rischio sismico vi è la possibilità di ottenere incentivi per interventi volti a migliorare le prestazioni dal punto di vista della stabilità sismica. Questi interventi possono essere usati in combinazione con il Superbonus.
Interventi agevolati e requisiti per il Superbonus
Il Superbonus 70% nel 2024 copre una vasta gamma di interventi, tra cui:
- Interventi di efficienza energetica (isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione, installazione di impianti fotovoltaici, ecc.);
- Interventi di consolidamento statico o riduzione del rischio sismico;
- Interventi di ristrutturazione edilizia.
Per accedere al Superbonus, è necessario che l’edificio oggetto degli interventi ottenga un miglioramento di almeno due classi energetiche.
Superbonus 90% per i condomini
Per i condomini che non possono usufruire del 110%, la detrazione fiscale verrà ridotta:
- Al 70% nel 2024;
- Al 65% nel 2025.
Gli stessi termini e scadenze si applicano anche ai proprietari di intere palazzine composte da 2 a 4 unità immobiliari.
Sono allo studio ulteriori ipotesi per allargare la platea dei beneficiari ai proprietari di case unifamiliari con reddito basso, ma si dovrà attendere. Un nuovo pacchetto di norme potrebbe essere preparato anche in vista dell’entrata in vigore della direttiva Case green.
Come richiedere il Superbonus
Per richiedere il Superbonus 70% è necessario seguire le seguenti procedure:
- verificare che gli interventi previsti rientrino tra quelli agevolati dal Superbonus;
- richiedere una diagnosi energetica dell’edificio prima e dopo gli interventi;
- effettuare i lavori e conservare tutta la documentazione relativa alle spese sostenute;
- presentare la dichiarazione dei redditi, indicando le spese sostenute e richiedendo la detrazione fiscale corrispondente.
FAQ sul Superbonus
In questa sezione, rispondiamo ad alcune delle domande più frequenti sul Superbonus 70%.
È possibile usufruire del Superbonus per più di un immobile?
Il Superbonus nel 2024, può essere fruito esclusivamente dai condomini e su immobili composti da due a quattro unità immobiliari anche appartenenti allo stesso proprietario. Esclusa la possibilità di accesso per le villette unifamiliari.
Quando scade il Superbonus 70%?
Il Superbonus 70% scade il 31 dicembre 2024. Per i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2025 la percentuale di detrazione ottenibile scende al 65%.
È possibile cumulare il Superbonus con altre detrazioni fiscali?
Sì, il Superbonus può essere cumulato con altre detrazioni fiscali previste per gli interventi di ristrutturazione edilizia, efficienza energetica e riduzione del rischio sismico, purché non si superino i limiti di spesa stabiliti per ciascuna tipologia di intervento.
Superbonus 110%, come funzionava prima delle modifiche?
La possibilità di fare i lavori in casa gratis dipendeva dal tipo di interventi effettuati. Durante l’iter di conversione in legge del decreto Rilancio la platea di beneficiari che potevano usufruire dell’agevolazione è stata ampliata:
- i condomini;
- le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, su unità immobiliari;
- gli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica;
- le cooperative di abitazione a proprietà indivisa, per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci;
- le organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
- le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale e nei registri regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano;
- le associazioni e società sportive dilettantistiche, limitatamente ai lavori destinati ai soli immobili o parti di immobili adibiti a spogliatoi.
Per quel che riguarda le partite Iva, la circolare n. 24/E dell’8 agosto 2020 ha fornito importanti chiarimenti.
Potranno usufruire della detrazione anche i lavoratori autonomi e gli imprenditori, ma solo per le operazioni riguardanti gli immobili rientranti nella loro sfera privata.
Quest’ultima specifica non varrà in caso di lavori riguardanti parti comuni condominiali.
Il raggio d’azione del superbonus 110% è stato successivamente ampliato dal decreto Semplificazioni. In particolare, è l’articolo 33 -al comma 2 lettere a) e b)- che ha aperto le porte dell’agevolazione al 110% a nuove categorie che:
- svolgano attività di prestazione di servizi socio-sanitari e assistenziali, e i cui membri del Consiglio di Amministrazione non percepiscano alcun compenso o indennità di carica;
- siano in possesso di immobili rientranti nelle categorie catastali B/1, B/2 e D/4, a titolo di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d’uso gratuito. Il titolo di comodato d’uso gratuito è idoneo all’accesso alle detrazioni, condizione che il contratto sia regolarmente registrato in data certa anteriore alla data di entrata in vigore del decreto Semplificazioni (1° giugno).
Questo significa che i nuovi beneficiari sono collegi, convitti, ospizi, conventi, seminari, caserme, case di cura e ospedali senza scopi di lucro.
I limiti di spesa per gli interventi sulle parti comuni degli edifici sono:
- 20.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti fino a otto unità immobiliari;
- 15.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari ed è riconosciuta anche per le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
- 30.000 per gli interventi sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria, a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A a pompa di calore, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento efficiente.
Il tetto massimo di spesa pari a 30.000 euro comprende anche le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dell’impianto sostituito.
Conclusioni
Il Superbonus 110%, dal primo gennaio 2024 al 70% rappresenta un’importante opportunità per incentivare l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici in Italia. Tuttavia, a partire dal 2024, il Superbonus subirà alcune modifiche, tra cui la riduzione della detrazione al 70% e l’introduzione di una soglia di reddito ISEE minima. Pertanto, è fondamentale informarsi sulle novità e i requisiti per poter accedere a questo importante incentivo.
Ricordiamo che per il 2024 è ancora possibile fruire del Bonus ristrutturazioni al 50%, questo non è legato a particolari finalità come l’efficientamento energetico.
Inoltre per il 2024 sono ancora attivi l’Ecobonus e il bonus barriere architettoniche.
© RIPRODUZIONE RISERVATA