Che succede ora che l’Iran ha attaccato Israele (e cosa rischia l’Italia)

Luna Luciano

13/04/2024

14/04/2024 - 07:29

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L’attacco iraniano è iniziato. Teheran ha deciso di attaccare lo Stato Ebraico. Ecco cosa potrebbe accadere adesso e quali sono i rischi concreti.

Che succede ora che l’Iran ha attaccato Israele (e cosa rischia l’Italia)

L’attacco dell’Iran contro Israele è iniziato. Decine di droni si sarebbero sollevate dal suolo iraniano per raggiungere e colpire obiettivi sensibili dello Stato Ebraico.

A confermare la notizia data dai media israeliani la stessa Casa Bianca. Joe Biden è stato prontamente informato dell’attacco che entro poche ore dovrebbe raggiungere Israele.

Infatti, a differenza di quanto divulgato fino a pochi minuti fa su internet, i droni non raggiungeranno Israele entro le 6.30 (ore italiane), bensì entro poche ore, nel cuore della notte. È probabile che l’attacco dell’Iran contro Israelesi svolga nell’arco di diverse ore”, spiega Washington, che ha ribadito: “il nostro sostegno alla sicurezza di Israele è incrollabile. Gli Stati Uniti staranno al fianco del popolo di Israele e sosterranno la sua difesa contro queste minacce provenienti dall’Iran”.

Il premier Benjamin Netanyahu, in un messaggio alla nazione, ha rassicurato i cittadini con un breve e coinciso discorso in cui ha evidenziato le capacità belliche del paese: “Cittadini israeliani, negli ultimi anni, e ancor più nelle ultime settimane, Israele si sta preparando alla possibilità di un attacco diretto da parte dell’Iran”. Il premier ha poi aggiunto che i sistemi di difesa israeliani “sono schierati” e sono “preparati per qualsiasi scenario, sia in difesa che in attacco

Nelle ore più buie è naturale domandarsi cosa accadrà realmente ora che l’Iran ha veramente attaccato Israele: ecco cosa potrebbe accadere e cosa rischia l’Italia.

L’attacco dell’Iran: perché e come sta attaccando Israele

L’attacco dell’Iran era preannunciato. Ormai da giorni gli esperti discutevano di un imminente attacco in seguito al bombardamento israeliano dell’ambasciata iraniana a Damasco, in Siria, il 1° aprile 2024.

Una mossa che si è rivelata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. da settimane quindi gli esperti si sono interrogati non tanto sul «se» ma sul «quando» e sul «come» l’Iran avrebbe attaccato Tel Aviv. Ora conosciamo le risposte a queste domande.

L’Iran, esattamente come temuto dagli esperti, ha deciso di attaccare Israele tramite un attacco sciame: un attacco simultaneo di numerosi droni e missili che potrebbero colpire più punti sensibili dello Stato Ebraico entro poche ore.

Che succede se l’Iran attacca Israele

Israele ha sempre iscritto l’attacco del 7 ottobre entro la cornice di un’influenza iraniana, rifacendosi all’affiliazione che lega Hamas a Teheran. Eppure, dopo i fatti del 7 ottobre e il genocidio dei palestinesi, tutt’ora in corso, Iran pur minacciando un intervento diretto ha sempre cercato di non varcare il confine, entrando a gamba tesa sullo scenario bellico, almeno fino a stasera, o ai fatti del 1° aprile.

Dopotutto era bene non sottovalutare le minacce della nona potenza militare al mondo. Eppure, nel caso di un attacco iraniano, il primo a guadagnarci sarebbe proprio Israele, che potendo contare sulla protezione dell’Iron Dome e quindi con pochi danni collaterali, potrà riconquistare il sostegno incondizionato degli Usa, che da un po’ di tempo avevano intimato a Netanyahu di non attaccare Rafah.

In questo modo invece, Israele potrebbe ricevere l’autorizzazione a perseguire i suoi obiettivi, radendo al suolo Gaza e portando avanti un genocidio indisturbato. Accanto all’Iran però, potrebbero attivarsi altre fazioni come le milize al-Quds in Siria e in Iraq. Ma non solo. Dalle milizie sciite e dalla loro alleanza con la Russia dipende la stabilità del potere di Basahr al-Assad in Siria.

Di fronte a un attacco diretto di Teheran, è sicuro che Israele risponderà: “Chiunque ci fa del male, noi lo colpiamo. Ci difenderemo da ogni minaccia e lo faremo con freddezza e determinazione”, questa la retorica belligerante del premier israeliano a poche ore dal primo attacco. E se Israele risponderà ciò potrebbe determinare un’estensione senza precedenti del conflitto, arrivando anche a una guerra su scala mondiale.

Cosa rischia l’Italia se l’Iran attacca Israele?

Il Medio Oriente è sempre più una polveriera pronta ad esplodere, anche altri Paesi, geograficamente lontani, come l’Italia, rischiano di rimanere coinvolti dall’esplosione.

Di fronte all’attacco, infatti, sono ben 2.300 i militari italiani che rischiano di trovarsi in prima linea. Cittadini e cittadine italiane impegnate in missioni per l’Onu, l’Ue o di coalizioni internazionali, che presto potrebbero trovarsi sotto le traiettorie dei droni e missili lanciati da Teheran, e sotto il fuoco di ritorno di Israele.

Intanto interviene il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il quale dopo un confronto con Teheran, ha garantito che ci sarà “massima attenzione e responsabilità” da parte dell’Iran “ per quanto riguarda i militari italiani: da parte iraniana c’è una rassicurazione e un impegno al riguardo

E se ora l’intera comunità internazionale trattiene il fiato in attesa di un possibile attacco, gli esperti si domandano se l’Iron Dome, il potente scudo antiaereo israeliano, sarà in grado di sostenere l’impatto dello sciame di droni.

Ciò che è certo invece è che Israele risponderà a questo attacco, come promesso da Netanyahu. Un attacco che potrebbe portare a un escalation su scala regionale se non mondiale. La guerra (così come il genocidio palestinese), come diceva Lucio Caracciolo, continuerà fino a quando vorrà Israele. Il punto è: quando sarà abbastanza?

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