Spotify? Apple? No, è un altro il servizio di streaming musicale che cresce di più

Luca Fiore

13 Luglio 2019 - 17:59

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Anche l’industria dello streaming musicale ha un “disruptor” che minaccia il podio di due colossi del calibro di Spotify e Apple.

Spotify? Apple? No, è un altro il servizio di streaming musicale che cresce di più

Quello dello streaming audio è solo l’ultimo dei settori in cui Amazon ha deciso di sbarcare e, come d’abitudine, una volta arrivato ha messo in subbuglio l’intero comparto.

Nell’ultimo anno, il totale dei sottoscrittori ad Amazon Music Unlimited è cresciuto di circa 70 punti percentuali portando il dato, ad aprile 2019, a 32 milioni di unità.

Amazon Music è il “dark horse”

Anche se arrivato tardi sul mercato dello streaming, Amazon Music è stato lanciato nell’autunno del 2016, quello tra l’industria della musica e il colosso di Jeff Bezos è un legame di vecchia data, iniziato negli anni ‘90 con la vendita di cd.

Nel campo dello streaming audio, “Amazon è il cavallo scuro (chi partecipa ad una gara da sconosciuto e finisce per vincerla, ndr)”, ha detto Mark Mulligan, analista di Midia Research. “Anche se non tutti gli prestano la dovuta attenzione (o almeno non al livello di Apple e Spotify), è realmente molto redditizia”.

Amazon Music: due le ragioni del successo

Una spinta decisiva per Amazon Music arriva da tutto l’ecosistema offerto dall’azienda di Seattle e da Alexa, il popolare assistente vocale che riproduce musica tramite gli speaker Echo.

Potendo sfruttare un ecosistema unico, Amazon Music riesce a far breccia anche in quelle generazioni che in genere non utilizzano i servizi di streaming musicale: circa il 14% dei suoi clienti ha più di 55 anni, contro il 5% di Spotify.

Normalmente Amazon Music costa 10 dollari al mese, che scendono a 8 per i clienti Prime e a 4 per chi utilizza il servizio solo tramite gli speaker della casa.

Streaming audio: una manna per l’industria musicale

Dopo diversi anni di previsioni catastrofiche per il settore, lo streaming audio ha rappresentato nuova linfa per il settore musicale. Oggi, da questo settore, si stima che arrivi il 75% del fatturato totale dell’industria musicale.

La prima posizione è sempre appannaggio di Spotify che, grazie a un incremento annuo di 25 punti percentuali ha portato a 100 milioni il totale di sottoscrittori (gli utenti complessivi si attestano invece a 217 milioni di unità).

In termini di utenti paganti Apple Music si ferma a 50 milioni ma il servizio della mela morsicata detiene il primato negli Stati Uniti, dove batte Spotify 28 a 26 milioni.

Più indietro Google. I due servizi musicali di Mountain View, YouTube Music e Google Play Music, al momento sono utilizzati da 15 milioni di utenti paganti.

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