Stop auto diesel dall’1 ottobre 2025, i divieti nelle città italiane

Ilena D’Errico

4 Luglio 2025 - 23:58

Stop auto diesel Euro 5 in varie città italiane a partire dall’1 ottobre 2025. I divieti contro l’inquinamento ambientale entrano in vigore (o forse no). Ci sarà l’ennesima proroga? Cosa sappiamo.

Stop auto diesel dall’1 ottobre 2025, i divieti nelle città italiane

In molte città italiane, dall’1 ottobre entrano in vigore i divieti sulle auto diesel inquinanti. Si tratta in particolare dei veicoli Euro 5, la cui circolazione è estremamente nociva per la qualità dell’aria. Così, non sarà più permesso guidare queste vetture nei Comuni più popolati d’Italia, che già fanno i conti con tassi di inquinamento ambientale preoccupanti. I nuovi divieti interesseranno turisti e residenti, con eccezioni concesse soltanto per casi particolari.

Nel corso dell’estate 2025 gli enti locali dovrebbero comunicare, come di consueto in questi casi, le nuove regole per preparare i cittadini. Per il momento, non ci sono ancora stati comunicati ufficiali, quindi non si presume neanche una proroga delle misure, per quanto non stupirebbe troppo. Salvo diverse comunicazioni, di cui terremo aggiornati i lettori, il divieto di circolazione per le auto diesel Euro 5 dovrebbe quindi entrare in vigore l’1 ottobre 2025 in quattro Regioni italiane. Lo stop non sarà comunque definitivo, poiché le restrizioni saranno applicate diversamente a seconda del periodo dell’anno.

Si cerca infatti di bilanciare le esigenze di tutela ambientale con quelle dei cittadini, che spesso faticano a cambiare l’auto e si sentono penalizzati ingiustamente. Non è certo un caso se queste disposizioni vengono ormai rimandate continuamente, per quanto siano fondamentali per contrastare l’inquinamento dell’aria. Bisognerebbe infatti garantire un adeguato supporto ai cittadini, che al momento gli enti locali (ma nemmeno lo Stato) riescono a sostenere. La mancanza di campagne informative a pochi mesi dall’entrata in vigore fa quindi temere per un ulteriore rinnovo, che farebbe sì tirare un sospiro di sollievo alle famiglie ma lancerebbe un segnale alquanto preoccupante.

Visto che, come premesso, non sono ancora stati resi noti i dettagli è comunque preferibile informarsi in anticipo sulle novità per non farsi cogliere impreparati. Ecco cosa sappiamo.

In quali città italiane saranno vietate le auto diesel

I nuovi divieti sulla circolazione delle auto diesel Euro 5 non riguardano tutta l’Italia, ma soltanto i Comuni con più di 30.000 abitanti delle Regioni:

  • Piemonte;
  • Lombardia;
  • Veneto;
  • Emilia-Romagna.

Il bacino padano ha infatti sottoscritto il protocollo d’intesa sulle misure permanenti per migliorare la qualità dell’aria. Viene così adottata una linea comune che orienta le misure contro l’inquinamento ambientale specifiche di ogni Regione. In particolare, in Piemonte è previsto il divieto di circolazione dei veicoli diesel Euro 5 dal 1° ottobre 2025 al 15 aprile 2026 in tutti i giorni feriali dalle ore 08:30 alle 18:30. In Lombardia, dove il divieto riguarda anche tutti i Comuni di Fascia 1, le misure sono permanenti in tutti i giorni feriali dalle 07:30 alle 19:30. Le misure sono permanenti anche in Emilia-Romagna, ma dalle 08:30 alle 18:30 nei giorni feriali.

Il Veneto dovrebbe invece adattarsi alla regola comune, con misure analoghe al Piemonte e la previsione di analoghi divieti negli anni futuri. Pertanto, se non ci saranno cambiamenti sarà vietata la circolazione delle auto diesel Euro 5 dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno nei Comuni con più di 30.000 abitanti veneti, con l’entrata in vigore fissata il 1° ottobre 2025.

Il limite è quindi circoscritto, ma ciò non toglie che ci saranno disagi per una grande quantità di automobilisti, restringendo la circolazione stradale in maniera considerevole. Lo stesso limite verrà inoltre ripetuto anche negli anni successivi. Progressivamente, inoltre, il divieto comprenderà anche veicoli diversi dalle autovetture, raggiungendo il totale dei veicoli a gasolio Euro 5 nel 2027. Resta comunque fondamentale consultare i dettagli specifici sui canali istituzionali del proprio Comune di riferimento, che potrebbe avere previsioni differenti da quelle generali.

Le misure contro l’inquinamento dell’aria

Le misure per migliorare la qualità dell’aria sono indispensabili per limitare le emissioni durante i periodi più critici dell’anno, ma hanno un impatto sociale non indifferente. I limiti ai veicoli più datati possono infatti risultare penalizzanti per le famiglie meno abbienti, che hanno difficoltà a sostituire la propria auto. Ecco perché questo genere di interventi dovrebbe essere accompagnato da soluzioni efficaci per tutelare i diritti della cittadinanza, partendo dal potenziamento del trasporto pubblico per ridurre i problemi di mobilità e garantire gli spostamenti sul territorio anche per chi deve percorrere tragitti lunghi o ha poco tempo a disposizione.

Se i cittadini possono usufruire del trasporto pubblico per andare e tornare dal luogo di lavoro e svolgere le varie incombenze quotidiane senza problemi, ritardi e imprevisti la mobilità privata è inevitabilmente ridotta, e così anche le emissioni inquinanti. Da questo punto di vista, tuttavia, c’è ancora molto da fare per garantire trasporti pubblici efficienti, senza contare gli interventi necessari in termini di accessibilità. I conducenti sperano almeno che con l’entrata in vigore delle nuove restrizioni saranno previsti incentivi e agevolazioni per aiutare chi vuole acquistare un’auto più sostenibile, soprattutto per i veicoli elettrici.

Al momento non sembrano esserci novità in tal senso, anche perché è stato preferito prorogare continuamente i divieti (già introdotti in maniera graduale) piuttosto che attenuare l’onere a carico dei cittadini italiani. D’altra parte, si tratta di obiettivi che richiedono investimenti importanti, motivo per cui continuano a susseguirsi proroghe che rallentano l’entrata in vigore delle restrizioni. Oltre a essere previste apposite eccezioni per alcuni veicoli, comunque, le Regioni interessate consentono la circolazione con l’installazione del dispositivo “Move-in” entro il limite di chilometri individuato a seconda del veicolo.

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# Diesel

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