Potrebbe arrivare a breve un aumento per le sigarette, anche elettroniche, il tabacco e i sigari. La proposta allo studio punta a far cassa con i prodotti del tabacco.
L’Ue vuole fare cassa sui prodotti del tabacco studiando una stangata che andrebbe a colpire sigarette, sigarette elettroniche, sigari e anche tabacco trinciato. L’aumento delle accise potrebbe superare anche il 1.000 per cento. Al momento si tratta di un documento interno che ha rivelato i piani del Commissario olandese Wopke Hoekstra che ha messo in cantiere un’ipotesi che porterebbe a una revisione delle accise sui tabacchi.
Se confermata, la novità porterebbe a un aumento dei prezzi di vendita al pubblico che riguarderebbe le sigarette, anche elettroniche, il tabacco riscaldato, il tabacco da arrotolare e le bustine di nicotina. Una stangata a tutto tondo che non lascerebbe fuori nessun prodotto del tabacco e che servirebbe per fare cassa e far quadrare il prossimo bilancio europeo.
Una prima ipotesi della revisione delle accise era stata avanzata già qualche anno fa, nel 2022, ma poi era stata accantonata con un nulla di fatto.
I Paesi vogliono strette sul tabacco
Non è solo la revisione delle accise a pesare sul probabile aumento di sigari e sigarette, ma anche la richiesta da parte di 15 Paese europei (tra cui Francia e Paesi Bassi) di emanare nuove misure contro la vendita di questi prodotti per contenere i danni sulla salute. Al tempo stesso si vuole limitare anche la vendita di prodotti alternativi, come le sigarette elettroniche o il tabacco riscaldato che attualmente hanno una regolamentazione su base nazionale. Quello a cui si punterebbe con la modifica è di armonizzare le norme a livello di Unione Europea. Non tutti i Paesi, però, sono d’accordo con questa scelta e alcuni, come Italia, Grecia e Romania, hanno chiesto di tenere i due regimi separati.
Di che aumento si parla per sigari e sigarette?
L’intervento della Commissione Europea sulle tasse per le sigarette potrebbe comportare un aumento delle stesse del 139%: si passerebbe dagli attuali 90 euro a 215 euro per ogni 1.000 sigarette. In termini di prezzi l’impatto per i fumatori italiani sarebbe di un aumento di circa 1 euro al pacchetto.
Per sigari o sigaretti l’aumento delle accise arriverebbe fino al 1.090% e nello specifico da 12 a 143 euro per ogni 1.000 unità o al chilogrammo. Per le buste di nicotina, invece, l’aumento delle imposte stimato sarebbe pari a 143 euro al chilogrammo.
La proposta, ovviamente, è destinata ad alimentare la polemica soprattutto per il carico che comporterebbe per i consumatori finali. L’Ue stima, infatti, che un aumento dei prodotti del tabacco avrebbe come diretta conseguenza un aumento dell’inflazione di mezzo punto percentuale, nonostante siano in atto misure che tentano di scongiurare l’aumento dei prezzi al consumo.
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