Spese deducibili dal 730/2023, ecco quelle che abbattono il reddito imponibile

Patrizia Del Pidio

23 Febbraio 2023 - 13:41

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Si parla sempre di detrazioni senza mai soffermarsi sulle deduzioni. Vediamo in questo articolo nello specifico tutte quelle che sono le spese deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

Spese deducibili dal 730/2023, ecco quelle che abbattono il reddito imponibile

Quando si parla di dichiarazione dei redditi, sia essa presentata con modello 730 che con modello Redditi, si parla sempre di detrazioni comprendendo in esse anche le deduzioni. Ma le spese detraibili e quelle deducibili sono differenti e hanno un effetto diverso anche sull’Irpef.

Mentre le spese detraibili portano ad uno sconto, percentuale, sull’imposta che si deve pagare, le spese deducibili abbattono il reddito imponibile su cui l’imposta stessa è calcolata. Si tratta sempre, quindi, di riduzione dell’imposta ma gli effetti sono differenti. Perché le deduzioni potrebbero portare, se elevate, anche ad un abbattimento totale del reddito imponibile azzerando l’imposta dovuta.

Deduzioni dal 730/2023

I costi deducibili sono diversi ma è bene chiarire che ogni tipo di forma giuridica ha diritto a quantità diverse di deduzioni. Solo i titolari di partita Iva con regime forfettario, così come non hanno diritto a detrazioni, non hanno diritto neanche a deduzioni.

In questo articoli ci limiteremo ad elencare quelle che sono le spese deducibili dal 730, ovvero quelle spese che possono essere portate in deduzione dai lavoratori dipendenti, parasubordinati, dai collaboratori e dai pensionati o da chi ha redditi da terreni agricoli, da fabbricati o da capitali. Questo perché per le partite Iva e per i professionisti i costi deducibili dipendono anche dall’attività esercitata.

Contributi previdenziali e assistenziali

I contributi previdenziali e assistenziali sono interamente deducibili dal reddito e senza limitazione. Ovviamente la deduzione è fino a concorrenza del reddito stesso: se la spesa sostenuta è maggiore del reddito complessivo, si avrà una deduzione massima pari al reddito complessivo stesso.

La deduzione spetta anche per le spese sostenute per contributi previdenziali e assistenziali versati nell’interesse di familiari che risultano fiscalmente a carico.

Rientrano nella deduzione:

  • eventuali contributi volontari;
  • contributi da riscatto (anche riscatto Laurea);
  • contributi previdenziali versati alla Gestione Separata dell’INPS ma solo per la parte rimasta a carico del contribuente;
  • contributi agricoli unificati versati all’INPS - Gestione ex SCAU - per costituire la propria posizione previdenziale e assistenziale;
  • contributi da ricongiunzione;
  • assicurazione casalinghe Inail;
  • contributi versati dal coniuge superstite al coniuge defunto per poter beneficiare della pensione di reversibilità.

Contributi pensionistici complementari

E’ possibile portare in deduzione anche i contributi versati nelle forme di pensione complementare, i cosiddetti fondi pensione. Ma per un importo non superiore a 5.164,57 euro l’anno.

E’ possibile portare in detrazione anche i contributi versati il fondi pensione per i familiari fiscalmente a carico.

Assegno periodico corrisposto al coniuge

E’ possibile dedurre interamente dal proprio reddito gli assegni periodici per l’ex coniuge che si versano a seguito di separazione o divorzio. La deduzione spetta in misura pari a quanto previsto dal provvedimento dell’autorità giudiziaria di separazione o divorzio.

La deduzione spetta solo per la quota di mantenimento che si versa all’ex coniuge e non per l’assegno di mantenimento per i figli. Se nel provvedimento la somma per il mantenimento di ex coniuge e figli è indicata in un’unica somma, si deve considerare in deduzione solo il 50% dell’importo e questo indipendentemente dal numero dei figli.

Se il Tribunale non ha disposto mantenimento all’ex coniuge ma si versa di propria volontà, non è possibile portarlo in deduzione.

Contributi per gli addetti ai servizi domestici

E’ possibile portare in deduzione dal reddito anche i contributi previdenziali e assistenziali versati per collaboratori domestici e assistenti alla persona (colf, autisti, giardinieri, badanti, baby sitter, ecc...) nel limite massimo di 1.549,37 euro l’anno.

La deduzione si effettua applicando il principio di cassa e non si tiene conto delle competenze trimestrali.

Contributi a istituzioni religiose

Sono deducibili dal reddito complessivo fino a un importo massimo di euro 1.032,91 le erogazioni liberali in denaro a favore delle istituzioni religiose. Tali versamenti vanno documentati con ricevuta del versamento postale o bancario.

Dalla documentazione, inoltre, deve essere individuato il carattere liberale del versamento che deve, quindi, essere chiaramente espresso sulla causale dello stesso.

Spese mediche e di assistenza specifica per disabili

Possono essere interamente dedotte dal reddito le spese mediche generiche o di assistenza specifica effettuate dai disabili gravi o con permanente invalidità o menomazioni.

Queste spese risultano deducibili anche se sostenute per un familiare fiscalmente a carico. Vi rientrano le spese di assistenza specifica rese da personale abilitato o personale autorizzato.

Contributi ai fondi integrativi del SSN

Un’altra spesa deducibile dal reddito complessivo è quella sostenuta per i contributi versati a fondi sanitari integrativi. In questo caso il limite annuo non può essere superiore a 3.615,20 euro.

Si tratta di integrazioni al SSN laddove si paghi, ad esempio, un’assicurazione sanitaria che copra i costi di cure mediche e specialistiche erogate da professionisti e strutture accreditare.

Contributi alle Organizzazioni non governative (ONG)

E’ possibile portare in deduzione, nel limite del 2% del reddito complessivo., le erogazioni liberali effettuate nei confronti delle Organizzazioni non governative riconosciute idonee alla cooperazione con i Paesi in via di sviluppo.

Se tali organizzazioni hanno mantenuto la qualifica di Onlus è possibile, invece portare in detrazione le erogazioni in questione in alternativa alla deduzione.
Il versamento deve essere documentato con ricevuta bancaria o postale.

Le erogazioni liberali deducibili

Ci sono moltissime erogazioni liberali per le quali spetta la deduzione dal reddito complessivo. Ne elenchiamo qualcuna a titolo esemplificativo:

  • Erogazioni liberali a favore di alcune fondazioni e associazioni riconosciute;
  • Erogazioni liberali a favore di enti universitari, di ricerca pubblica, nonché degli enti parco regionali e nazionali;
  • Erogazioni liberali, donazioni e altri atti a titolo gratuito a favore di trust o fondi speciali;
  • Erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle organizzazioni di volontariato e delle APS.
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