Sondaggi midterm, Biden a un passo dal baratro: così può cambiare la guerra in Ucraina

Alessandro Cipolla

2 Novembre 2022 - 10:28

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L’8 novembre negli Usa si terranno le midterm election: i sondaggi vedono i Repubblicani vicini alla conquista del Congresso, con Biden destinato a cambiare la sua politica estera.

Sondaggi midterm, Biden a un passo dal baratro: così può cambiare la guerra in Ucraina

Le midterm election negli Stati Uniti si avvicinano e i sondaggi parlano chiaro: dopo le elezioni di metà mandato del prossimo 8 novembre, quando si voterà per eleggere i nuovi membri della Camera e un terzo di quelli del Senato, Joe Biden potrebbe ritrovarsi senza una maggioranza al Congresso.

Stando alle proiezioni di Real Clear Politics, che ogni giorno fa una media tra tutti i sondaggi realizzati Oltreoceano, alle midterm election i Repubblicani sarebbero già sicuri di poter conquistare 228 seggi alla Camera a fronte di una maggioranza richiesta di 218; se il Gop poi dovesse riuscire a conquistare anche i 33 seggi considerati in bilico, la Caporetto per i Democratici sarebbe completa.

Sondaggi simili anche per quanto riguarda il Senato, dove al momento Biden può contare su un solo voto di vantaggio: a fronte di una maggioranza di 51 senatori, i Repubblicani avrebbero già in tasca 48 seggi, con i 7 in bilico che saranno determinanti.

Come da tradizione, le operazioni di voto via posta o negli appositi seggi sono già iniziate negli Usa: i primi dati parlano di una affluenza record ma, a differenza delle elezioni presidenziali del 2020, questa volta sarebbe maggiore la partecipazione dell’elettorato repubblicano rispetto a quello democratico.

Midterm: sondaggi horror per Biden

Negli Stati Uniti i sondaggi sono da tempo pessimi per Joe Biden. Il tasso di disapprovazione verso l’operato del Presidente sarebbe infatti in questo momento al 54,5%, dopo aver toccato negli scorsi mesi vette anche superiori al 57%.

Biden starebbe pagando soprattutto il difficile momento dell’economia americana e l’aumento dell’inflazione, con i prezzi della benzina e dell’energia che sono in aumento anche in un Paese produttore come gli Usa. La colpa per diversi analisti sarebbe dei tantissimi soldi - circa 2.000 miliardi di dollari - messi in circolo durante il periodo più difficile della pandemia.

Terreno fertile questo per i Repubblicani che, in questa campagna elettorale per le midterm election, hanno puntato molto sulle difficoltà economiche e sul fattore sicurezza, visto il tasso di criminalità in aumento in molti Stati a stelle e strisce.

A Joe Biden non è bastato evocare lo spauracchio di Donald Trump per risalire nei sondaggi, con i Democratici a meno di una sorprendente rimonta in questi ultimi giorni, che sembrerebbero essere destinati a passare i prossimi due anni senza poter contare su una maggioranza al Congresso.

Guerra in ucraina: cosa può cambiare

Se alla fine i sondaggi dovessero rivelarsi veritieri, per Joe Biden si andrebbe a prefigurare uno scenario che da noi viene chiamato “dell’anatra zoppa”; i Repubblicani infatti appaiono essere destinati in queste midterm a conquistare una maggioranza sia alla Camera sia al Senato.

Tra le varie conseguenze che questa situazione potrebbe comportare per l’operato nei prossimi due anni della Casa Bianca, quella più eclatante potrebbe riguardare la linea estera dell’amministrazione Biden.

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, gli Stati Uniti sono stati i principali finanziatori di Kiev inviando miliardi di aiuti militari e umanitari per sostenere l’esercito ucraino di fronte all’invasione della Russia.

Negli Usa però è alto il timore di finire per essere coinvolti in una guerra con la Russia, con diversi esponenti Repubblicani (vedi Trump) che più volte hanno chiesto di diminuire gli aiuti destinati all’Ucraina; il caso più eclatante si è verificato la scorsa primavera, quando diversi deputati e senatori del Gop hanno votato contro l’ennesimo pacchetto di finanziamenti verso Kiev.

In sostanza se Biden dovesse perdere le midterm election del prossimo 8 novembre, gli Usa potrebbero avere più di una difficoltà nel continuare a sostenere militarmente ed economicamente l’Ucraina.

Il maggiore sforzo nei confronti di Kiev potrebbe passare così dagli Stati Uniti all’Europa, con la Nato che a quel punto non avrebbe altra soluzione che bussare alla porta del Vecchio Continente specie se questa guerra dovesse continuare ad andare avanti ancora a lungo.

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