Sciopero taxi 10 ottobre, orari e città coinvolte dalla protesta

Luna Luciano

10 Ottobre 2023 - 00:21

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Dopo lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici del 9 ottobre, il 10 è la volta dello sciopero dei taxi: orari e città coinvolte dalla protesta

Sciopero taxi 10 ottobre, orari e città coinvolte dalla protesta

Si prospetta un’altra giornata di disagi oggi - martedì 10 ottobre - per pendolari e cittadini con lo sciopero dei taxi.

Dopo lo sciopero dei trasporti pubblici in atto il 9 ottobre, per il 10 ottobre è stato indetto lo sciopero della categoria dei tassisti indetto da Usb, Orsa e Fast Confsal.

Dopo le proteste dei conducenti di mezzi di trasporto pubblico, giungono sul piede di guerra anche i tassisti che incroceranno le braccia per tutta la giornata per protestare contro le norme sulle licenze contenute nel decreto Asset considerate del tutto insufficienti.

Non è affatto d’accordo il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il quale si augura che i tassisti “tornino a ragionare come fecero in precedenza, quando diedero, di fatto, il via libera al decreto”.

Ma cosa dice il decreto Asset? E soprattutto quali sono gli orari dello sciopero? Di seguito tutto quello che serve sapere sullo sciopero dei tassisti.

Sciopero taxi 10 ottobre, orari e città coinvolte dalla protesta

Lo stop alla circolazione delle auto bianche durerà ben 24 ore, quindi per tutta la giornata di martedì 10 ottobre 2023 ed è stato indetto in tutta Italia, saranno però i singoli conducenti a decidere se aderire o meno allo sciopero.

E se la causa scatenante è il decreto Asset - come le sigle hanno tenuto a precisare - per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si tratta, invece, di una protesta “poco comprensibile”.

Lo sciopero proclamato per il 10 ottobre sarebbe per Urso “una protesta un po’ a posteriori”, anche perché “la riforma è in vigore con decreto da qualche mese e l’abbiamo presentata ai tassisti, ai titolari di Ncc e a tutti gli altri attori del settore”.

E mentre i sindacati litigano con il ministero, i cittadini della Capitale e del resto d’Italia dovranno rinunciare ai taxi per 24 ore.

Sciopero taxi 10 ottobre, i motivi dello sciopero: cosa dice il Decreto Asset

Dopo lo stop di bus e metro del 9 ottobre, il 10 ottobre è la volta dello sciopero dei taxi, che protesteranno sotto il ministero dei Trasporti. La causa scatenante è il Decreto Asset, sostiene l’Usb.

Decreto, grazie ala quale sarà possibile per oltre 60 comuni italiani - che siano capoluogo di regione, sede di città metropolitana o di aeroporto - ampliare il numero di licenze fino al +20% di quelle già rilasciate attraverso “un concorso straordinario e una procedura burocratica più snella e accessibile”. Ma totalmente contrari sono i tassisti, che attraverso i sindacati spiegano quanto il decreto sia “inopportuno”:

Ce ne renderemo conto quando con il più classico scaricabarile gli Enti Locali e il Governo si rimpalleranno le responsabilità dell’incremento delle licenze senza nessun dato concreto.

Le rivendicazioni dei tassisti nascono dal fatto che un aumento delle licenze rischia di innescare un processo di svalutazione della categoria, in considerazione del mercato di valorizzazione delle licenze che spesso finiscono al centro di compravendite molto importanti, nella scala di diverse migliaia di euro.

Ancora, oltre alla possibilità di indire bandi straordinari per assegnare le licenze, il decreto Asset consente di rilasciare anche licenze temporanee a tassisti o guidatori con licenza Ncc in casi di aumento straordinario della richiesta - come si prospetta che dovrebbe accadere con il Giubileo 2025 o le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026.

Per questo punto specifico, il decreto non sembra aver trovato terreno fertile neanche in politica. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito il Decreto Asset un provvedimento “fatto male e inutilizzabile”. Infatti, con il nuovo iter non sarà più previsto che il 20% dei proventi degli acquisti delle licenze finisca nelle casse del Comune.

Intanto la penuria di taxi flagella numerose città d’Italia. Solo a Roma i taxi sono circa 7.700, ma con la ripresa del turismo e dei grandi eventi hanno evidenziato la gravità della situazione, a fronte di una domanda in netta crescita.

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