Sciopero mezzi pubblici Roma, venerdì 29 settembre: orari e sigle coinvolte

Chiara Esposito

26/09/2023

27/09/2023 - 13:27

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Mezzi di trasporto a rischio nella Capitale per uno sciopero Atac, Roma Tpl e Cotral. Annunciate fasce di garanzia e orari di blocco della mobilità.

Sciopero mezzi pubblici Roma, venerdì 29 settembre: orari e sigle coinvolte

Aggiornamento 27 settembre, ore 13:30- Non ci sarà alcuno stop dei mezzi il 29 settembre: i sindacati, dopo la decisione di Matteo Salvini di ridurre la fascia oraria della protesta da 24 a 4 ore (tra le 09:30 e le 13:30), hanno rinviato lo sciopero al 9 ottobre riportandolo a 24 ore.


In arrivo forti disagi per i pendolari e i residenti di Roma, teatro di una protesta nazionale che vede coinvolte anche le città di Milano e Torino.

La rete del servizio trasporti della Capitale che comprende bus e metro Atac, Roma Tpl e Cotral sarà interessata da un nuovo sciopero della durata di 24 ore nella giornata di venerdì 29 settembre. Qui di seguito una panoramica dettaglia delle linee colpite e di quelle che invece resteranno attive per orientarsi ed evitare disagi negli spostamenti.

Trasporti a rischio per 24 ore: info da Atac e Roma Tpl

La mobilitazione delle sigle sindacali interesserà bus, tram e metro del centro cittadino ma anche i bus periferici gestiti dalla Roma Tpl. Coinvolte anche le ferrovie per gli spostamenti regionali ex concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo.

In particolare, nella notte tra il 28 e il 29 settembre non sarà garantito il servizio dei bus notturni (linee la cui denominazione inizia per «n»). Escluse dal blocco le sole corse delle linee 38-44-61-86-170-246-301-451-664-881-916-980.

Al contrario, nella giornata di sciopero di venerdì 29 saranno garantite solo alcune fasce orarie del servizio diurno: in circolazione i mezzi dalle ore 8.30 e dalle 17.00 alle 20.00. Non assicurato quindi il servizio sull’intera rete dalle ore 8.31 alle ore 16.59 e dalle ore 20.01 al termine del servizio diurno. Stessi orari anche per i bus regionali della linea Cotral.

Sciopero dei mezzi: a cosa stare attenti

Fonti ufficiali annunciano che molti dei servizi primari connessi alla mobilità pubblica non verranno garantiti. Durante le sciopero infatti le stazioni della rete metropolitana resteranno aperte ma non sarà poi garantito il corretto funzionamento di scale mobili, ascensori e montascale, così come il servizio delle biglietterie. Restano invece aperti i parcheggi di interscambio.

Questi disagi si aggiungono al congestionamento preesistente della città causato dei cantieri aperti in vista del Giubileo e l’arrivo, in concomitanza con lo sciopero, di flussi di turisti che si concentreranno sulla linea B della metropolitana in occasione della Ryder Cup. La manifestazione è infatti, come spiega lo stesso assessore ai Trasporti Eugenio Patanè, «la più importante e prestigiosa manifestazione professionistica mondiale di golf e il terzo evento sportivo più seguito al mondo, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio, con oltre 270.000 spettatori attesi».

Per tamponare la situazione (almeno relativamente all’evento sportivo) Atac stessa pubblica una nota in cui annuncia:

«Dal 28 settembre all’1 ottobre intensifichiamo il servizio sulla relazione Laurentina-Rebibbia, dove arrivano e partono i servizi navetta per Marco Simone».

Le ragioni dello sciopero di venerdì

Lo sciopero dei mezzi pubblici a Roma è stato annunciato alcuni giorni fa dai sindacati dei lavoratori del trasporto pubblico creando tensioni e preoccupazioni tra i cittadini. Le richieste dei sindacati sono principalmente incentrate sulle condizioni di lavoro dei dipendenti del trasporto pubblico con la richiesta di investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali.

Usb in particolare dichiara:

«(Avvertiamo) la necessità di modificare l’ossessionante e vizioso criterio che, inneggiando al risparmio, vede bruciare fior di soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato, garantendo ad esse profumati profitti».

Le rivendicazioni mettono al centro però la sicurezza dei lavoratori e del servizio con l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, il salario minimo con una legge di 10 euro l’ora che contrasti la pratica dei contratti atipici e precariato e una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle «complicità tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali di categoria».

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