Gli scienziati lanciano l’allarme dopo una scoperta inquietante nei pressi delle miniere d’oro

Alessandro Nuzzo

22 Novembre 2025 - 12:45

Un gruppo di ricercatori ha rilevato un’alta percentuale di mercurio in piante vicine ai siti di estrazione dell’oro.

Gli scienziati lanciano l’allarme dopo una scoperta inquietante nei pressi delle miniere d’oro

Un gruppo di ricercatori ha fatto una scoperta preoccupante nei pressi dei siti di estrazione dell’oro. Analizzando le piante coltivate vicino a diverse miniere, hanno scoperto che queste avevano una percentuale elevata di mercurio. I ricercatori hanno inoltre rilevato che la contaminazione avviene non attraverso il sottosuolo ma tramite l’aria.

Hanno infatti esaminato alcuni terreni agricoli in Nigeria situati nelle vicinanze di siti di estrazione e hanno notato che il mercurio penetra nelle piante attraverso le foglie e non attraverso le radici sotterranee, avvalorando così l’ipotesi che la contaminazione avvenga attraverso l’atmosfera e non tramite la terra. Un’ipotesi che, se confermata, ribalterebbe decenni di studi internazionali.

I terreni analizzati erano chi a mezzo chilometro dal sito e chi a otto chilometri. Le foglie contenevano la maggior quantità di mercurio, mentre le parti commestibili come radici e chicchi di grano contenevano quantità inferiori ma comunque misurabili della tossina.

«Sebbene questo fondamentale servizio ecosistemico contribuisca a ridurre la quantità di mercurio distribuita a livello globale nell’atmosfera, solleva preoccupazioni per la salute umana quando sono le colture di base a rappresentare il meccanismo che sottrae mercurio all’aria», ha detto David McLagan, uno dei ricercatori principali. Quindi che le piante assorbano mercurio dall’aria è positivo perché ne riduce la quantità, ma che questo mercurio finisca in parti commestibili aumenta il rischio per la salute dell’uomo.

I minatori si affidano al mercurio per separare il metallo prezioso da quello grezzo. Nell’ultimo periodo, con il valore dell’oro salito ai massimi storici, sono aumentate anche le estrazioni illegali di questo minerale, soprattutto nelle zone rurali e più povere dei Paesi africani. Esattamente come sta avvenendo in Nigeria.

L’estrazione illegale di oro rilascia oggi più mercurio di tutte le altre attività umane messe insieme. Purtroppo per molte famiglie questa attività rappresenta l’unica fonte di reddito. «I minatori non smetteranno di usare il mercurio per l’estrazione dell’oro finché non troveranno un’alternativa facilmente reperibile e anche conveniente», ha affermato un ricercatore. Milioni di persone in tre continenti coltivano e mangiano cibo vicino a queste aree minerarie.

Mercurio, quali rischi per la salute

Il mercurio esiste in natura in forme diverse:

  • mercurio metallico;
  • mercurio inorganico;
  • mercurio organico.

La gravità degli effetti dipende dal tipo di composto, dalla quantità assorbita, dalla durata dell’esposizione e dall’età: feti e bambini sono i più vulnerabili. Non a caso l’OMS lo inserisce tra le dieci sostanze più pericolose per la salute pubblica.

Il mercurio metallico viene assorbito soprattutto tramite inalazione: una volta nei polmoni, può raggiungere cervello e placenta. Questo irrita occhi, pelle e apparato digerente, mentre il metilmercurio, facilmente assorbito per via orale, colpisce soprattutto il sistema nervoso.

Un’esposizione acuta ai vapori causa tosse, febbre, tracheite, tremori e, nei casi estremi, può essere letale. L’ingestione di grandi quantità di sali di mercurio provoca vomito, diarrea, danni renali e, nei casi più gravi, shock. Anche il metilmercurio, se assunto in dosi elevate, può causare paralisi, problemi muscolari e gravi deficit sensoriali.

Molto più comuni, però, sono gli effetti di esposizioni croniche anche a basse dosi. Nei lavoratori esposti per anni, sono stati registrati tremori, insonnia, perdita di memoria e danni a reni, cuore e sistema immunitario. Per questo l’EFSA ha fissato una dose settimanale tollerabile di 4 mg/kg per il mercurio inorganico e 1,3 microgrammi/kg per il metilmercurio.

Il metilmercurio arriva soprattutto attraverso il consumo di pesce, e rappresenta un rischio particolare per chi vive di pesca o ne consuma grandi quantità. I bambini sono i più colpiti: la sostanza può compromettere lo sviluppo del cervello, causando difficoltà cognitive, linguistiche e motorie. Anche il feto è a rischio se la madre consuma pesce contaminato.

L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro classifica il metilmercurio come possibile cancerogeno per l’uomo.

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