Dichiarazione dei redditi infedele o errata, quali sanzioni?

Nadia Pascale

9 Giugno 2023 - 07:31

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Cosa succede quando la presentazione della dichiarazione dei redditi, Iva, Irap risulta infedele o errata? A quali sanzioni si va incontro?

Dichiarazione dei redditi infedele o errata, quali sanzioni?

Quali sanzioni si applicano in caso di dichiarazione dei redditi o Irap infedele o errata?
Prima di trattare il tema delle sanzioni occorre definire correttamente cosa si intende per dichiarazione dei redditi infedele o errata: si tratta, nello specifico, di una dichiarazione in cui uno o più elementi sono indicati in misura errata rispetto a quella corretta.

La dichiarazione infedele: fattispecie e sanzioni previste

La dichiarazione infedele (redditi, Iva, Irap...) è un reato previsto dall’articolo 4 del decreto legislativo 74 del 2000 ( legge sui reati tributari). Si verifica la fattispecie quando il contribuente, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica nelle dichiarazioni annuali elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo e/o elementi passivi in misura maggiore.

Nel momento in cui in seguito ai controlli, generalmente in questo caso si procede a ispezioni e verifiche, dovesse emergere che la dichiarazione dei redditi o Iva sia infedele, le sanzioni previste vanno dal 90% al 180% della maggiore imposta o della differenza di credito. La sanzione minima non può comunque essere inferiore a 200 euro.

Tali sanzioni sono aumentate della metà in caso di violazioni realizzate mediante l’utilizzo di documentazione falsa o per operazioni inesistenti, mediante artifici o raggiri, condotte simulatorie o fraudolente.
i conseguenza, in questi casi la sanzioni andrà da un minimo del 135% ad un massimo del 270% della maggiore imposta o della differenza di credito. In questo caso si parla anche di condotte fraudolente.

Nel caso di occultamento di redditi prodotti all’estero, invece la sanzione minima è aumentata di un terzo e raggiunge quindi il 120% della maggiore imposta dovuta o della differenza di credito vantata.

Ricordiamo che è possibile sanare una dichiarazione infedele attraverso una dichiarazione integrativa presentata nel termini di 90 giorni dalla scadenza del termine ordinario stabilito dalla legge per la dichiarazione.

Inoltre è possibile optare per il ravvedimento operoso. In entrambi i casi è possibile ottenere una riduzione delle sanzioni.

Errata dichiarazione dei redditi e Irap, prevista la riduzione delle sanzioni

Le sanzioni viste sopra possono essere ridotte di un terzo nel caso in cui la maggiore imposta o il minore credito sia complessivamente:

  • inferiore al 3% dell’imposta o del credito dichiarato;
  • e comunque inferiore ad euro 30.000.

La riduzione di un terzo delle sanzioni ordinariamente previste si applica anche nel caso in cui la dichiarazione dei redditi sia errata - creando un danno per l’Erario - per una violazione del principio di competenza economica, purché il componente positivo abbia già concorso alla determinazione del reddito nell’annualità in cui interviene l’attività di accertamento o in una precedente.

Nel caso in cui la stessa violazione non rechi danni nei confronti dell’Erario può applicarsi la sanzione fissa in misura di euro 250.

Attenzione: le previsioni di riduzione ad un terzo delle sanzioni valgono solo nel caso in cui non si tratti di violazioni realizzate mediante l’utilizzo di documentazione falsa o per operazioni inesistenti, mediante artifici o raggiri, condotte simulatorie o fraudolente (comma 3 articolo 1 D. Lgs. 471/1997).

Errata dichiarazione di redditi prodotti all’estero

Anche nella fattispecie di errata dichiarazione dei redditi vale il principio in funzione del quale tutte le sanzioni viste sopra sono aumentate di un terzo nel caso di redditi prodotti all’estero.

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