Rubati 10.000€ dal conto Revolut. Gli rispondono che non ha diritto al rimborso

Ilena D’Errico

12 Dicembre 2025 - 20:43

Ha perso quasi 10.000 euro a causa di una truffa, ma non può ottenere il rimborso dalla banca. Ecco cos’è successo.

Rubati 10.000€ dal conto Revolut. Gli rispondono che non ha diritto al rimborso

Quante volte abbiamo l’impressione di vivere una giornata particolarmente sfortunata e quante volte i problemi riguardano i soldi? Portafogli smarriti, carte non funzionanti, pagamenti in ritardo… Dalle disavventure alle ingiustizie, però, il passo talvolta è breve. Paul Walsh, trentaseienne irlandese, lo sa bene questo. Non soltanto gli sono stati rubati ben 10.000 euro dal suo conto Revolut, ma il servizio clienti gli ha anche comunicato che non ha diritto al rimborso.

L’uomo si è così sentito, oltre che derubato, anche tradito dall’istituto in cui aveva riposto il proprio denaro e con esso la propria fiducia. Da parte della banca digitale, come chiarito dal personale, non sembrano comunque esserci violazioni di sorta. Ciò non fa che aggravare lo sconforto delle persone, che spesso fanno fatica a ottenere giustizia dopo aver subito frodi informatiche, indipendentemente dalla banca di riferimento.

Rubati 10.000 euro dal conto Revolut

Il protagonista di questa spiacevole vicenda si è accorto quasi subito del furto subito, quando il pagamento di un semplice caffè con la carta Revolut è stato rifiutato. L’utente ha quindi controllato l’applicazione di home banking per comprendere il motivo del diniego della transazione, scoprendo che il saldo era inspiegabilmente insufficiente. Ha così appurato che soltanto il giorno prima erano avvenuti pagamenti per 10.000 euro (9,589 euro per la precisione) in poco tempo.

Si parla di 6 transazioni in appena 6 minuti, nessuna delle quali riconosciuta da Walsh ovviamente. Il denaro è stato sperperato tra e-commerce, un sito di criptovalute e negozi, mentre un ulteriore tentativo di pagamento per un ristorante di Alicante (mentre l’uomo si trovava a Galway) è stato bloccato. L’uomo ha così fatto ciò che chiunque al suo posto avrebbe fatto, ossia chiamare il servizio clienti di Revolut per ricevere assistenza. Come già anticipato, però, il responso della banca non è stato quello sperato, tant’è che l’episodio ha acceso una grossa polemica. sul web.

Revolut dice che non ha diritto al rimborso

Revolut ha effettivamente negato il rimborso delle somme rubate all’uomo, ma con delle motivazioni specifiche. In particolare, la banca sostiene che le transazioni incriminate siano tutte state autorizzate attraverso un codice univoco erogato dall’applicazione (l’OTP). Revolut ha inoltre riferito all’uomo di averlo avvisato, tramite un SMS, dell’inserimento di una nuova carta collegata al conto, chiedendogli una verifica. Walsh nega di aver ricevuto questo messaggio, ma anche di aver aggiunto una nuova carta, visto che l’operazione non può essere compiuta per errore.

Walsh era comprensibilmente colpito dall’accaduto, sia dalla perdita dei propri risparmi che dalla fatica per trovare una soluzione. Ha comunque ottenuto un’indagine interna di Revolut, certa di rispettare il regolamento, secondo cui Walsh sarebbe stato vittima di una frode. In particolare, la carta virtuale sarebbe stata aggiunta da una finta interfaccia di Google Play wallet, con l’autorizzazione fornita tramite OTP dallo stesso correntista. Così, la responsabilità sarebbe della vittima piuttosto che della banca, la quale ha riferito all’Irish Indipendent:

Siamo molto dispiaciuti per il caso del signor Walsh e per ogni caso in cui i nostri clienti sono presi di mira da criminali senza scrupoli e altamente sofisticati. In questo caso, condividendo per errore un OTP, il signor Walsh ha permesso alla frode di aver luogo. Siamo genuinamente dispiaciuti che il signor Walsh non fosse di conseguenza idoneo per il rimborso.

Il problema però resta, perché l’interessato nega categoricamente di aver diffuso dei codici ed è convinto che l’OTP in questione sia stato ottenuto illegalmente. Per questo motivo ha depositato un’istanza per ottenere i dati precisi sulle autenticazioni del suo account Revolut, la quale comunque garantisce di fornire eccellenti sistemi di sicurezza e protezione per i propri clienti. L’accaduto dovrà quindi essere chiarito tra le parti e nelle sedi opportune, ma è ovvio che se sarà confermata la colpa involontaria di Walsh il rimborso continuerà a essergli negato.

D’altra parte, le banche - tradizionali o digitali - hanno il dovere di tutelare i clienti e accertarsi di portare a compimento solo le operazioni autorizzate. Le responsabilità bancarie a livello comunitario si stanno inoltre facendo più pesanti, ma la condivisione di un codice OTP, come pure del PIN, sono generalmente sufficienti a sollevare l’istituto da qualsiasi dovere.

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