Dopo aver inviato la domanda di riammissione alla rottamazione quater, cosa bisogna fare? Vediamo ora cosa succede ai decaduti riammessi e se devono pagare la rata in scadenza a fine mese.
La domanda che i decaduti della rottamazione quater potevano presentare per essere riammessi ai benefici della sanatoria è scaduta il 30 aprile. Ora, per chi ha presentato istanza all’Agenzia delle Entrate non resta che attendere. Nel frattempo, però, la rottamazione quater prosegue con la prossima rata in scadenza da pagare entro il 31 maggio 2025 (termine a cui aggiungere i 5 giorni di tolleranza previsti per legge).
Cosa deve fare il decaduto che ha presentato domanda di riammissione? Il 31 maggio deve pagare la rata in scadenza? La nuova possibilità offerta ai decaduti della quarta rottamazione è stata un grande beneficio per tornare a pagare le cartelle esattoriali senza la maggiorazione di sanzioni e interessi, ma sicuramente, incrociandosi con le scadenze ordinarie, potrebbe creare anche qualche dubbio e perplessità.
Si deve pagare la rata in scadenza il 31 maggio?
Per quanto riguarda i decaduti entro il 31 dicembre 2024 che hanno presentato domanda di riammissione alla rottamazione quater entro il 30 aprile, la rata in scadenza in 31 maggio 2025 non deve essere pagata. Questa rata, infatti, riguarda solo i contribuenti che sono rimasti all’interno del perimetro di azione della rottamazione quater e che stanno proseguendo il piano di dilazione originario.
Per i decaduti che hanno chiesto la riammissione la prima data di pagamento resta fissata al 31 luglio 2025.
Cosa bisogna fare dopo aver presentato domanda di riammissione?
La rata in scadenza il 31 maggio non deve essere versata da coloro che hanno presentato istanza di riammissione perché, attualmente, sono ancora esclusi dalla rottamazione quater. Le rate devono essere ricalcolate sulla base anche di quelle non versate dal momento della decadenza e l’Agenzia delle Entrate deve procedere a una nuova Comunicazione delle somme dovute.
Coloro che entro il 30 aprile hanno presentato la richiesta all’Ade, quindi, devono attendere che le Entrate comunichino se la domanda è stata accolta e respinta insieme al nuovo piano di dilazione del debito residuo che, ricordiamo, sarà spalmato su un massimo di 10 rate, in base alla scelta del contribuente in sede di compilazione della richiesta (la scelta era o di pagare tutto in un’unica soluzione entro il 31 luglio o di versare, entro la stessa data, la prima rata).
L’Agenzia delle Entrate dovrà comunicare a chi ha presentato istanza entro il 30 giugno 2025 gli importi da versare, gli importi delle singole rate e le nuove scadenze di versamento che, da luglio 2025 si riallineano con quelle previste dal piano di dilazione originario.
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