Riforma lavoro sportivo, cosa cambia? Orario, mansioni e contributi

Patrizia Del Pidio

6 Settembre 2023 - 11:35

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La riforma del lavoro sportivo entra finalmente in vigore, anche con i suoi provvedimenti correttivi e decreti attuativi, dal 5 settembre 2023.

Riforma lavoro sportivo, cosa cambia? Orario, mansioni e contributi

La riforma del lavoro sportivo taglia il traguardo con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 2023 del Decreto legislativo n.120 del 28 agosto. Tutte le novità in esso contenute entrano in vigore a partire dal 5 settembre. Obiettivo principale di questa riforma è stato quello di creare un ambiente sportivo, ma anche di lavoro, che sia più equo, sostenibile e inclusivo visto che la stessa va a riconoscere al lavoro sportivo diritti che prima non erano contemplati, ma allo stesso tempo permette ai datori di lavoro di poter fruire di semplificazioni negli adempimenti.

Vediamo nel dettaglio, cosa cambia dal 5 settembre per quel che riguarda la sostenibilità, le agevolazioni, le mansioni e i contributi previdenziali sia per chi svolge lavoro sportivo, sia per il datore di lavoro di questo settore.

Riforma lavoro sportivo in Gazzetta Ufficiale

Il Decreto 120 del 2023 è un provvedimento correttivo di decreti attuativi della Legge 86/2019 (la legge delega di riforma dello sport). Il Dl si concentra in modo particolare sul lavoro sportivo e sulle novità entrate in vigore dal 1° luglio 2023.

L’approvazione del testo è avvenuta il 26 luglio scorso da parte del Consiglio dei Ministri, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, però, è avvenuta oltre un mese dopo (il 4 settembre, appunto). La motivazione di questo intervento va ricercata nell’impatto economico che le novità avranno nel settore sportivo: tale impatto, infatti, va mitigato con delle misure agevolative. Proprio questo, tra le altre cose, fa il Dl appena pubblicato per garantire un’attuazione più “morbida” di quanto previsto dal primo decreto correttivo, il 163 del 2022.

Le agevolazioni per i datori di lavoro

Per garantire, quindi, un’attuazione quanto più graduale possibile sono state previste numerose agevolazioni per i datori di lavoro e per le associazioni sportive dilettantistiche. Per quel che riguarda la possibilità di far rientrare una prestazione nel lavoro autonomo, le ore settimanali limite si innalzano da 18 a 24.

Per i Co.co.co, inoltre, è prevista la completa esenzione Inail: a questi lavoratori si applicherà soltanto la tutela assicurativa obbligatoria. Sempre per i collaboratori è prevista la non concorrenza ai fini Irap dei compensi inferiori agli 85mila euro l’anno.
Altre agevolazioni per i datori di lavoro e per le associazioni sportive, poi, sono previsti anche lato previdenziale, come vedremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.

Lavoro sportivo e contributi previdenziali

La nuova riforma porta una novità abbastanza rilevante per le associazioni sportive dilettantistiche, ovvero l’obbligo di contribuzione. Anche agli sport dilettantistici, quindi, saranno garantite le stesse tutele che fino ad oggi erano previste solo per sport come calcio, ciclismo, basket e golf.

E proprio per il nuovo obbligo contributivo richiesto anche per gli sport dilettantistici, anche in questo senso sono previste delle agevolazioni per un’attuazione più soft della novità, almeno all’inizio.

Fino al 2027 è previsto uno sconto contributivo del 50% a cui si aggiunge una nuova misura prevista nel Dl appena pubblicato: un versamento economico commisurato ai contributi previdenziali versati sui compesi dei lavoratori sportivi Co.co.co, per i mesi di luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre 2023. Il contributo è riconosciuto alle associazioni più piccole che nel periodo di imposta precedente hanno conseguito ricavi non superiori ai 100.000 euro.

Nel lavoro sportivo cambiano anche le mansioni

Per il riconoscimento del lavoratore sportivo un’altra importante novità è quella che investe le mansioni. Il decreto stabilisce che:

è lavoratore sportivo ogni tesserato… che svolge verso un corrispettivo… le mansioni rientranti, sulla base dei regolamenti tecnici della singola disciplina sportiva, tra quelle necessarie per lo svolgimento di attività sportiva

A cosa serve questa precisazione del decreto? Le mansioni necessarie per lo svolgimento dell’attività saranno inserite in un apposito elenco stilato dal Ministero per evitare che vengano inserite nelle mansioni delle figure non propriamente necessarie allo svolgimento dell’attività sportiva.

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