Riforma del catasto, aumento Imu e Isee: ecco perché

Patrizia Del Pidio

9 Aprile 2024 - 16:15

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La riforma del catasto potrebbe avere come conseguenze un aumento dell’Imu e dell’Isee, vediamo perché e cosa è in programma.

Riforma del catasto, aumento Imu e Isee: ecco perché

Riflettori puntati sulla riforma del catasto 2024, un cambiamento necessario dato che l’ultima revisione del catasto risale a circa 30 anni fa. I dati catastali, di fatto non solo in linea con quelli del mercato immobiliare e la riforma che si annuncia, ormai, da diversi anni, è un obiettivo primario di ogni governo che si è succeduto nell’ultimo periodo (senza successo, evidentemente). Ora la riforma sembra essere alle porte e anche se il 2024 non sarà l’anno buono, molto probabilmente il cambiamento, annunciato, ci sarà nei prossimi anni.

La riforma del catasto si propone di attuare diversi obiettivi tra i quali ricordiamo:

  • favorire la crescita economica dell’Italia;
  • rendere il sistema delle imposte sulla casa più efficiente e più trasparente;
  • andare, gradualmente, a eliminare i micro tributi;
  • consentire una progressività del sistema impositivo;
  • andare a contrastare in modo più incisivo l’evasione e l’elusione fiscale.

Nella Legge delega, inoltre, è previsto anche un intervento del Governo per quel che riguarda:

  • il sistema di rilevazione catastale;
  • l’integrazione di informazioni nel sistema catastale.

Riforma del catasto, cosa prevede?

L’esecutivo intende procedere dando a ciascuna unità immobiliare un valore patrimoniale calcolato in base a parametri specifici. Anche la rendita catastale dell’immobile, tra l’altro, deve essere allineata al valore di mercato. I dati, poi, dovranno essere adeguati periodicamente contrariamente a quello che è successo negli ultimi anni.

A incidere sulla valutazione degli immobili, come detto, ci saranno indicatori come la posizione geografica, le dimensioni, la manutenzione dell’immobile e le sue caratteristiche specifiche. In questo modo la valutazione immobiliare sarà non solo più trasparente ma anche più equa permettendo ai cittadini di comprendere come il valore delle loro proprietà viene determinato.

La valutazione più dinamica dei beni immobiliari permetterà non solo una maggiore equità di tassazione, ma anche il riflesso dell’andamento del mercato immobiliare. L’aggiornamento dei dati catastali più frequente, inoltre, permetterà a ridurre l’abusivismo e renderà più difficile stimare di meno gli immobili per pagare meno tasse.

Il nuovo sistema di rilevazione catastale

Attraverso nuovi strumenti di vuole fare a ogni edificio il valore esatto e il giusto classamento. Proprio per questo si dovrà intervenire nel modificare il sistema di rilevazione catastale attraverso la modernizzazione degli strumenti che andranno introdotti per Comuni e Agenzia delle Entrate e che permettano la giusta classazione degli immobili.

È indispensabile, poi, stabilire quali immobili risultino censiti e quai no e quali rispettano la destinazione d’uso per la categoria catastale attribuita. Questo permetterà di individuare anche gli immobili abusivi.

Riforma del catasto 2024, influenzerà le tasse

Non c’è da nascondere che la riforma del catasto avrà un impatto sicuramente non indifferente dal punto di vista tributario. Prevedere, però, quale impatto avrà la riforma sulla tassazione non è facilissimo perché saranno previste anche delle variazione nei singoli Comuni.

L’aumento delle rendite catastali, ad esempio, potrebbe variare non solo da città a città ma anche da Comune a Comune. Se si parla della media nazionale, infatti, l’aumento della rendita sarà del 128%. Appare evidente, però, che le impennate degli aumenti delle rendite catastali che si registreranno nelle città nevralgiche come Roma (+183%) e Milano (+123%) non sono assolutamente paragonabile con quelle che si verificheranno in piccoli Comuni montani, ad esempio.

Le differenze, quindi, si avranno in base alla Regione (e si può notare anche una netta differenza tra Lazio e Lombardia nell’esempio delle città riportato sopra), ma saranno influenzate anche da dinamiche del mercato immobiliare e dalle decisioni degli enti locali.

I cittadini, quindi, quando pensano all’impatto che avrà la riforma del catasto devono considerare anche le specificità della zona in cui risiedono.

I risvolti della riforma del catasto 2024, come detto, si avranno anche sulla tassazione. Sicuramente a cambiare sarà l’Imu, ma anche le imposte di registro e quelle catastali.

Quello che non si è tenuto conto, però, è che una rivalutazione delle rendite catastali avrà effetti anche sull’Isee visto che anche il valore della prima casa potrebbe subire un incremento non indifferente.

Si stima, infatti, che un immobile che oggi ha un valore catastale di circa 25.000 euro potrebbe passare a un valore catastale di 100.000 euro con un aumento del 319% circa (da tener presente che si tratta di proiezione e che i valori potrebbero cambiare da zona a zona)

Secondo le stime degli esperti l’Imu potrebbe avere un incremento medio di 1.150 euro, ma quello di cui bisogna tenere conto che le ricadute dell’aumento della rendita catastale si avranno anche sull’Isee. La maggior parte degli immobili, infatti, ha un valore catastale molto al di sotto di quello reale e nella maggior parte dei casi il valore della prima casa potrebbe essere destinato ad aumentare anche di 75.000 euro (un aumento del 319%, appunto) con quello che ne consegue a livello di Isee.

Come già detto, però, fare una stima esatta di quello che sarà l’impatto della riforma del catasto sulle tasse sulla casa non è realmente possibile in quanto le caratteristiche che andranno a determinare la variazione sono molteplici.

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