Regime semplificato: cos’è, come funziona, tasse

Claudia Cervi

11/05/2023

11/04/2024 - 14:35

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Il regime semplificato riduce gli adempimenti burocratici delle Partite IVA che soddisfano determinati requisiti societari e di fatturato. Ecco come funziona, chi può aderirvi e i suoi vantaggi.

Regime semplificato: cos’è, come funziona, tasse

Il regime semplificato è un regime fiscale che permette alle aziende di gestire la contabilità in modo più semplice rispetto al regime ordinario. Regolamentato dall’articolo 18 del D.P.R. 600/73, è noto anche come «regime delle imprese minori» perché è applicabile alle partite IVA che non rientrano nei regimi agevolati ma hanno un bilancio annuo inferiore a quello previsto per il regime ordinario.

Le nuove imprese che aprono la Partita IVA nel 2023 entrano automaticamente nel regime semplificato se dichiarano di rispettare i requisiti previsti. Le aziende che aderiscono a questo regime fiscale non sono tenute a presentare la dichiarazione annuale dei redditi, ma devono solamente emettere le fatture e i documenti di trasporto, annotando i corrispettivi giornalieri in un registro contabile.

Tuttavia, l’adesione al regime semplificato prevede alcune limitazioni e non tutte le imprese possono aderirvi. In questa guida, forniremo una panoramica completa sul regime semplificato, spiegando come funziona, quando si applica e chi può aderirvi. Inoltre, illustreremo i principali vantaggi e svantaggi di questo regime fiscale, per decidere se conviene aderirvi o meno.

Come funziona il regime semplificato

Il regime semplificato è riservato a particolari categorie di imprese e Partite IVA che non possono aderire a regimi di vantaggio come il regime forfettario ma che vogliono comunque accedere a delle agevolazioni fiscali interessanti. L’opzione per questo regime fiscale può essere attivata su richiesta o per comportamento concludente da parte del soggetto.

Limiti di fatturato per il regime semplificato

Per poter accedere a questo regime fiscale è necessario rispettare specifici limiti di fatturato annuo, differenziati a seconda dell’attività svolta (cessione di beni o prestazione di servizi).

Il limite di fatturato annuo è di:

  • 500.000 euro per chi svolge prestazioni di servizi;
  • 800.000 euro per chi esercita altre attività.

Per determinare il limite di fatturato e in generale il reddito imponibile nel regime semplificato viene utilizzato il criterio di cassa. Ciò significa che i costi e i ricavi vengono contabilizzati quando vengono realizzati, ossia quando la fattura viene pagata o incassata.

Semplificazione della contabilità

Il regime semplificato si differenzia dall’ordinario principalmente per la semplificazione della contabilità. A differenza del regime ordinario, non è richiesta la redazione del bilancio e non sono obbligatorie alcune scritture contabili come il libro giornale, quello degli inventari e le scritture ausiliarie. Chi aderisce a questo regime ha però l’obbligo di conservare e redigere:

  • i registri IVA;
  • il registro di incassi e pagamenti;
  • il registro dei beni ammortizzabili;
  • il libro unico del lavoro (se ci sono dipendenti).

Per le imprese che superano il limite di fatturato annuo previsto per l’applicazione del regime fiscale della contabilità semplificata, è prevista una sanzione amministrativa pari al 30% dell’imposta dovuta per l’anno di imposta in cui il limite è stato superato.

Per le imprese che adottano il regime fiscale della contabilità semplificata, è importante tenere in considerazione anche l’obbligo di versare l’IVA in maniera anticipata rispetto ai regimi ordinari.

Requisiti per aderire al regime semplificato

Non tutte le imprese possono aderire al regime semplificato. Infatti, per poter aderire a questo regime fiscale, l’impresa deve soddisfare determinati requisiti societari e di fatturato annuo. In particolare, possono applicare il regime semplificato:

  • Snc, Sas e soggetti a esse equiparati ai sensi dell’art. 5 del TUIR;
  • Enti non commerciali esercenti attività commerciale in via non prevalente;
  • Persone fisiche esercenti attività d’impresa;
  • Partite IVA esercenti arti e professioni, anche in forma associata;
  • Società equiparate alle precedenti;
  • Trust che svolgono un’attività commerciale in modo non prevalente.

Per i professionisti e le associazioni tra artisti e professionisti, il regime semplificato rappresenta il regime naturale a prescindere dal volume di compensi.

Come visto prima, questi soggetti possono aderire al regime semplificato a condizione che i ricavi dell’anno solare precedente non superino 500.000 euro, per chi effettua prestazioni di servizi, o 800.000 euro, per le altre attività.

Attività escluse dal Regime Semplificato

Non tutte le attività possono aderire al regime semplificato. Infatti, il regime fiscale semplificato non è applicabile alle attività commerciali all’ingrosso, alle attività di intermediazione finanziaria, alle attività di assicurazione, alle attività di agenzia e rappresentanza commerciale e alle attività di produzione e scambio di beni immobili.

Le tasse nel regime semplificato

Nel regime fiscale semplificato il calcolo delle tasse è basato sul principio di cassa, ovvero si considerano solo gli incassi e i pagamenti effettivamente avvenuti nell’anno di imposta. Questo rappresenta un vantaggio per le attività che adottano questo regime, in quanto non sono obbligate a considerare le fatture emesse ma non ancora incassate come avviene nel regime ordinario.

Nel regime semplificato, è prevista la deducibilità al 100% dei costi inerenti all’attività di professionista o d’impresa sostenute nell’anno di imposta, riferiti a:

  • beni strumentali;
  • libri, riviste, software gestionali;
  • cancelleria, materiali di consumo e valori bollati;
  • utenze intestate al professionista o all’impresa;
  • compensi dei collaboratori;
  • affitto o acquisto dell’immobile;
  • trasporti, spese di rappresentanza.

Invece, per quei costi che possono essere considerati promiscui, si applicherà una deducibilità che va dal 20% al 50%: per esempio, i costi di manutenzione dell’auto e la spesa per carburanti sono deducibili al 20%, mentre il costo dell’affitto dell’abitazione utilizzata promiscuamente dal professionista è deducibile al 50%.

Una volta calcolato l’imponibile, vanno versate principalmente tre imposte: l’IVA, l’IRPEF e l’IRAP (solo sulle società).

  • L’IVA, che può variare in base ai prodotti e servizi registrati in fattura.
  • l’IRPEF è un’imposta progressiva con aliquote dal 23% al 43% in base al reddito. La Legge di bilancio 2022 ha fissato queste aliquote associate a diversi scaglioni di reddito:
    • 23% per i redditi fino a 15.000 euro
    • 25% per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro
    • 35% per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro
    • 43% per i redditi superiori a 50.000 euro
  • l’IRAP è un’imposta regionale il cui importo varia in base alla regione in cui si svolge l’attività e dal 1° gennaio 2022 si applica solo sulle società.

Vantaggi del regime semplificato

L’adesione al regime semplificato presenta diversi vantaggi per le imprese. In primo luogo, permette di ridurre gli oneri amministrativi e burocratici. Infatti, le imprese che aderiscono a questo regime fiscale non sono tenute a presentare il bilancio e possono annotare i corrispettivi giornalieri in un registro contabile.
Inoltre, il regime semplificato prevede la detrazione delle spese per i beni strumentali utilizzati per l’attività professionale. Infine, l’adesione a questo regime fiscale può essere vantaggiosa per le imprese che hanno un fatturato limitato, in quanto la tassazione prevista dal regime semplificato è proporzionata al fatturato stesso.
Un altro vantaggio del regime semplificato riguarda la facilità di gestione della contabilità dell’impresa. Infatti, il registro contabile previsto da questo regime fiscale è molto semplificato rispetto a quello previsto dal regime ordinario, il che comporta una minor quantità di lavoro amministrativo e contabile.

Inoltre, l’adesione al regime semplificato può essere vantaggiosa per le imprese che operano in determinati settori. Ad esempio, le imprese che svolgono attività commerciali o artigianali possono concentrarsi sulla propria attività principale, senza dover preoccuparsi della complessità della gestione fiscale.

In sintesi, i principali vantaggi del regime semplificato sono:

  • Riduzione degli oneri amministrativi e burocratici;
  • Detrazione delle spese per i beni strumentali;
  • Tassazione con aliquote progressive;
  • Facilità di gestione della contabilità;
  • Vantaggi per le imprese che operano in determinati settori.

Svantaggi del regime semplificato

Il regime semplificato può certamente offrire numerosi vantaggi alle attività che lo adottano, ma ci sono anche alcuni svantaggi che vale la pena considerare prima di scegliere questo tipo di regime fiscale.

Uno dei principali svantaggi del regime semplificato è rappresentato dalla minore immediatezza nel valutare l’andamento aziendale. Infatti, il principio di cassa che governa la contabilità semplificata comporta la registrazione degli incassi e dei pagamenti effettivi, ma non tiene conto delle fatture emesse o ricevute, che possono influire sul reddito dell’impresa. Di conseguenza, può essere più difficile capire in tempo reale la situazione economica dell’azienda.

Inoltre, con il regime semplificato sono disponibili meno informazioni dettagliate sulla situazione contabile dell’impresa rispetto al regime ordinario. Questo potrebbe rendere più difficile prendere decisioni importanti per la gestione dell’attività.

Un’altra possibile difficoltà è legata alla predisposizione di bilanci di controllo periodici, come il bilancio di esercizio. Poiché il regime semplificato non richiede la tenuta di un libro giornale e di un libro degli inventari, potrebbe essere più complicato ricostruire la situazione economica dell’impresa in caso di necessità, ad esempio in vista di una richiesta di finanziamento.

Infine, l’adozione del regime semplificato può comportare un rischio maggiore di essere soggetti ad accertamenti fiscali induttivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, poiché le informazioni contabili disponibili sono meno dettagliate rispetto al regime ordinario. Questo potrebbe portare a controlli più frequenti e approfonditi, con il conseguente rischio di dover affrontare sanzioni o multe in caso di irregolarità o errori nella contabilità.

In generale, prima di scegliere il regime fiscale più adatto alla propria attività, è sempre consigliabile consultare un commercialista o un esperto del settore, che potrà fornire informazioni e consigli su quali sono le soluzioni più adatte alle proprie esigenze.

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