Questo Paese ha vietato l’utilizzo delle criptovalute. Ecco perché

Alessandro Nuzzo

30 Luglio 2025 - 22:53

Approvata unа lеggе сhе vіеtа l’uѕо, lа сrеаzіоnе е lо ѕсаmbіо dі сrірtоvаlutе con sanzioni severe per i trasgressori. Ecco dove.

Questo Paese ha vietato l’utilizzo delle criptovalute. Ecco perché

Quando si parla di criptovalute, Bitcoin è senza dubbio la moneta virtuale più famosa e redditizia al mondo. Il 2025 potrebbe rivelarsi un anno cruciale per la regina delle criptovalute, che ha recentemente superato quota 100.000 dollari, attestandosi in questi giorni stabilmente oltre i 110.000.

Le previsioni per i prossimi mesi sono contrastanti: da un lato, alcuni analisti ipotizzano un’ulteriore crescita fino a 150.000 dollari nelle prossime settimane e addirittura 200.000 entro la fine dell’anno. Dall’altro, c’è chi ritiene che il Bitcoin sia ormai vicino al suo picco massimo e che presto potrebbe scendere nuovamente sotto la soglia dei 100.000 dollari.

Il caso Algeria: criptovalute vietate per legge

Nonostante la popolarità crescente, in diversi Paesi le criptovalute continuano a essere malviste o addirittura vietate. È il caso dell’Algeria, che ha recentemente approvato una legge molto severa in materia. Una decisione che si inserisce nel più ampio piano nazionale per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo.

Con una popolazione di circa 47 milioni di abitanti, l’Algeria ha vietato ufficialmente l’uso, la creazione, lo scambio e persino il possesso di criptovalute. La legge vieta l’emissione di asset virtuali di qualsiasi tipo, così come ogni forma di transazione, inclusi l’acquisto, la vendita e l’utilizzo.

Non sarà più possibile pagare in criptovalute, né sarà consentita alcuna forma di pubblicità relativa a esse. La normativa proibisce inoltre il funzionamento e la creazione di piattaforme di scambio e di wallet digitali. Le sanzioni previste per i trasgressori sono molto dure: si va da pesanti multe fino alla reclusione, con pene che variano da due mesi a un anno di carcere.

Il motivo principale di questa stretta è legato alla natura anonima e criptata delle criptovalute, che le rende strumenti ideali per la criminalità organizzata. In particolare, il governo algerino teme che possano essere usate per riciclare denaro, finanziare attività illecite o spostare fondi senza controllo. Con questa nuova legge, l’Algeria punta a eliminare completamente l’uso delle criptovalute, sia per fini personali che professionali o speculativi, rafforzando così la sicurezza del sistema finanziario nazionale.

Altri Paesi dove le criptovalute sono vietate

L’Algeria non è un caso isolato. Diversi Paesi in tutto il mondo hanno deciso di vietare l’uso delle criptovalute o ne limitano fortemente la diffusione.

  • Cina: è uno dei Paesi più ostili alle criptovalute. Nel 2021 ha vietato la creazione di nuove criptovalute e dichiarato illegali tutte le transazioni finanziarie che le utilizzano,
  • India: il governo ha proposto una legge per criminalizzare il possesso, il trading e il mining di criptovalute. Anche se la Corte Suprema nel 2020 ha annullato un precedente divieto, la situazione resta incerta e le posizioni politiche sono ancora molto divergenti;
  • Bangladesh: l’uso di criptovalute è illegale dal 2017;
  • Bolivia: già nel 2014 ha vietato l’utilizzo di qualsiasi valuta non emessa o regolamentata dallo Stato, inclusi Bitcoin e simili;
  • Ecuador, Nepal, Vietnam: anche questi Paesi vietano l’uso delle criptovalute in tutte le loro forme;
  • Marocco: dal 2017 vieta ogni transazione in criptovaluta;
  • Turchia: nel 2021, il governo ha vietato l’uso delle criptovalute per i pagamenti, citando rischi legati alla sicurezza e all’alta volatilità.

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