Già 6 gli hotel chiusi per gravi carenze igieniche e altri sotto osservazione. Il ministero del Turismo egiziano sta portando avanti un’intensa attività ispettiva.
L’Egitto è uno dei Paesi nordafricani che vive soprattutto di turismo. La sua economia dipende in gran parte dal flusso di visitatori provenienti dall’estero, in particolare dall’Europa. Grazie al clima mite durante tutto l’anno, in Egitto si registra affluenza sia in estate che in inverno. A favorire il settore contribuiscono i prezzi molto competitivi proposti dai tour operator con pacchetti all inclusive in resort a 4 o 5 stelle situati direttamente sulla spiaggia, tra barriere coralline e piscine spettacolari.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Dietro questa immagine si nasconde infatti una realtà segnata da gravi carenze igienico-sanitarie che non di rado provocano problemi di salute ai turisti. Poiché l’Egitto vuole rilanciare la fiducia nel comparto rafforzando la reputazione di meta in grado di offrire servizi sicuri e di qualità, il ministero del Turismo ha avviato una vasta campagna di ispezioni nelle località balneari, in particolare a Hurghada, Marsa Alam e Sahl Hasheesh. Dai primi controlli è emerso che 6 hotel presentavano serie irregolarità: cattiva conservazione degli alimenti, condizioni igieniche precarie, mancanza di servizi sanitari e assenza di permessi validi. Per questo motivo sono stati chiusi. Altri 15 hotel hanno ricevuto un ultimatum e altre 40 strutture dovranno adottare misure correttive entro poco tempo.
Negli alberghi destinati alla chiusura soggiornano attualmente oltre duemila turisti provenienti da tutto il mondo. Per evitare disagi immediati, gli hotel rimarranno operativi fino a quando l’ultimo ospite non avrà lasciato la struttura. Successivamente non saranno più accolti nuovi arrivi fino a quando non verranno rispettati gli standard richiesti e il Ministero non concederà l’autorizzazione alla riapertura.
Preoccupazione nelle agenzie di viaggio e tour operator
Nonostante queste misure restrittive, l’atmosfera nei resort resta serena e la maggior parte dei turisti continua la propria vacanza senza particolari limitazioni. Tuttavia, tra agenzie di viaggio e operatori del settore cresce il nervosismo. Il timore è che tali provvedimenti possano avere ripercussioni sui prossimi mesi, periodo in cui è prevista una forte domanda, soprattutto in vista delle festività natalizie e di Capodanno. La chiusura di sei hotel mostra come l’Egitto voglia ripristinare controlli rigorosi e sicurezza nelle strutture ricettive, inviando al contempo un chiaro avvertimento alle altre strutture, che dovranno prestare la massima attenzione perché potrebbero essere sottoposte a nuove verifiche nei prossimi mesi.
Il turismo rappresenta una quota fondamentale delle entrate nazionali e le autorità sanno che esperienze negative per i visitatori potrebbero produrre effetti a lungo termine. La notizia sta facendo il giro del mondo, Italia inclusa. Lo scorso anno si stima che 800.000 italiani abbiano visitato e soggiornato in Egitto. L’obiettivo del 2025 è raggiungere il milione, grazie alle nuove offerte culturali e balneari. Questa vicenda potrebbe frenare tale ambizione, anche se al momento non si registrano criticità e i viaggi proseguono regolarmente, almeno nelle altre strutture.
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