Una storica casa motociclistica europea è in crisi: si cercano investitori entro maggio per evitare il fallimento. Produzione ferma e MotoGP a rischio. Ecco cosa succede.
Non è un bel momento per l’industria dei motori in Europa. Le grandi case automobilistiche arrancano: Volkswagen ha congelato progetti strategici, Stellantis si ritrova a riorganizzare la produzione e perfino Tesla, dopo anni da protagonista, rallenta schiacciata dalla concorrenza cinese e dai margini in calo. E ora anche una big delle due ruote, quella che ha fatto sognare generazioni di bikers con il rombo dei suoi motori e la sua anima racing, rischia seriamente di sparire.
Una delle aziende motociclistiche più iconiche nel panorama europeo e mondiale è finita in una crisi profonda. Il problema nasce da lontano: la dichiarazione d’insolvenza a novembre 2024 aveva fatto crollare la fiducia dei fornitori, che avevano interrotto le consegne. Nonostante l’approvazione di un piano di ristrutturazione a febbraio, la catena logistica non si è mai davvero rimessa in moto. Ora la situazione è precipitata nuovamente e servono 600 milioni di euro per ridurre l’indebitamento netto e salvare l’azienda dal fallimento. E il tempo per evitare il collasso sta per scadere.
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