Quanto guadagna un doppiatore? Lo stipendio in Italia

Money.it Guide

1 Luglio 2025 - 10:28

Qual è lo stipendio di un doppiatore in Italia? Quanto guadagna questa interessante figura dell’intrattenimento e come lavorare nel settore.

Quanto guadagna un doppiatore? Lo stipendio in Italia

Il mondo della recitazione è una passione e vuoi farne un lavoro? Allora può interessarti la carriera da doppiatore: ma quanto guadagna in Italia questa figura?

In generale si può subito sottolineare che l’incaricato al doppiaggio non incassa uno stipendio fisso, giacché in questa professione la retribuzione può cambiare sulla scorta del ruolo assegnato e dalla tipologia di prodotto. Chiaro che più è importante quest’ultimo, maggiore sarà la cifra guadagnata.

Da evidenziare anche che la remunerazione dei doppiatori è stabilita dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di settore del 2008 e Accordo Ponte del 2017). Il settore, quindi, risulta come uno dei pochi all’interno del più ampio comparto dell’intrattenimento ad avere un accordo tra i rappresentanti sindacali della categoria dei lavoratori e le associazioni delle imprese, in particolare l’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali).

Di seguito, tutto quello che c’è da sapere su quanto guadagna e cosa fa un doppiatore in Italia.

Lo stipendio del doppiatore

Il guadagno di un doppiatore in Italia varia molto in base a diversi fattori: esperienza, popolarità, tipo di prodotto da doppiare (film, serie TV, cartoni animati, documentari, spot pubblicitari), durata del lavoro e contratto collettivo applicato.

Per calcolare la remunerazione occorre innanzitutto sapere che un doppiatore incassa un gettone di presenza dal valore di 72,71 euro a turno (3 ore). Questa paga base si somma poi a quanto percepito sul calcolo delle righe recitate in ogni singolo turno.

Come spiegato dall’accademia dei doppiatori, il guadagno dipende dal tipo di prodotto per il quale si lavora. Queste le suddivisioni:

  • Fascia 1: Film circuito cinema, miniserie, sceneggiati, originali TV, filmati di repertorio e trailer, 140 righe di media a turno e 2,31 euro per riga;
  • Fascia 2: TV-movie, film home video, 170 righe di media a turno e 2,31 euro per riga;
  • Fascia 3: Telefilm, telefilm home video, sit-com, 190 righe di media a turno e 1,99 euro per riga;
  • Fascia 4: Cartoni animati seriali, 190 righe di media a turno e 1,54 euro per riga;
  • Fascia 5: Soap opera, telenovela, documentari a sync, docudrama, reality a sync, 220 righe di media a turno e 1,54 euro per riga

I documentari hanno delle tariffe di pagamento diverse:

  • Da 1 a 50 righe: 100,12 euro;
  • Da 51 a 100 righe: 122,36 euro;
  • Da 101 a 150 righe: 144,61 euro;
  • Da 151 a 200 righe: 166,86 euro;
  • Da 201 a 250 righe: 189,11 euro;
  • Da 251 a 300 righe: 211,36 euro;
  • Da 301 a 350 righe: 233,60 euro
  • Da 351 a 400 righe: 255,85 euro;
  • Da 401 a 450 righe: 278,10 euro (tetto speaker)

Quanto può guadagnare un doppiatore in Italia?

In sintesi, si può affermare che un doppiatore principiante o esordiente riesce a guadagnare dai 50 ai 150 euro lordi a turno di doppiaggio (un turno dura circa 3 ore).

Un professionista affermato riceve una remunerazione tra 200 e 400 euro lordi a turno di doppiaggio. Se il doppiatore è una voce “storica” di un attore famoso, può guadagnare di più.

Per le pubblicità o voice-over speciali i compensi possono salire anche a 1.000–5.000 euro per uno spot, in base alla diffusione (locale, nazionale, web, TV).

Chi sono i doppiatori che guadagnano di più in Italia?

I doppiatori più pagati in Italia di solito sono quelli con voci iconiche, carriere di decenni, e legati a grandi star di Hollywood.

Non esistono cifre ufficiali, perché i cachet variano da contratto a contratto, ma posso dirti chi sono i nomi più quotati.

In generale un doppiatore di punta può chiedere anche 500–800 euro lordi a turno (3 ore). Se lavora su film di grande distribuzione e spot pubblicitari, può superare anche 100.000 euro lordi all’anno, sommando tutti i lavori.

I guadagni crescono ancora di più quando si fanno spot pubblicitari nazionali, voice-over di trailer cinematografici o videogiochi AAA, dove si pagano anche diritti di sfruttamento (royalties).

Nel nostro Paese le voci più gettonate e, quindi, pagate sono quelle di doppiatori/attori del calibro di: Luca Ward, Francesco Pannofino, Pino Insegno, Riccardo Rossi, Massimo Lodolo, Christian Iansante.

Cosa fa un doppiatore?

Il doppiaggio consiste nel registrare in un’altra lingua (o nella stessa, se serve) la voce di un attore, un personaggio animato, o una voce narrante, sostituendo quella originale. È un lavoro artistico, tecnico e molto preciso.

Questo professionista, in sostanza, studia il copione, sincronizza la voce con il movimento delle labbra dell’attore sullo schermo, recita la battuta in sala di doppiaggio, può fare voice-over o speakeraggio.

Come diventare doppiatore in Italia?

La voce in un doppiatore fa sempre la differenza, deve essere naturalmente gradevole o particolare per consentire una carriera. Ma ovviamente servono ulteriori elementi, al fine di diventare doppiatore e lavorare nel settore.

Per esempio occorre dimestichezza con il microfono e soprattutto una dizione molto buona, ossia la capacità di pronunciare le parole in modo corretto e senza inflessioni dialettali. Pertanto, i corsi di dizione, fonetica e recitazione sono fondamentali. Proprio la recitazione ha rilievo in questa professione, perché nel relativo corso si imparano le tecniche di respirazione e rilassamento, di concentrazione, controllo del corpo e gestione dello spazio.

Se la formazione appena citata serve a sviluppare doti di attore, non bisogna comunque dimenticare che seguire la formazione in una scuola di doppiaggio, ossia quel luogo in cui è insegnato tutto ciò serve per diventare un doppiatore di successo e dove di fatto si impara il mestiere, è cruciale.

Rimarchiamo altresì che un titolo di studio specifico non è obbligatorio per diventare doppiatore, tuttavia vero è che una laurea in scienze dello spettacolo o in lettere può tornare utile. Soprattutto rileva il fatto che vi sono percorsi formativi offerti da rinomate scuole del settore che possono trasformare la passione per il cinema in un vero e proprio lavoro.

Le scuole più note si trovano nelle maggiori città italiane, come Milano o Roma.

Argomenti

# Lavoro

Iscriviti a Money.it