Quanto guadagna un investigatore privato? Stipendio e mansioni

Alessandro Cipolla

29/05/2025

Lo stipendio di un investigatore privato e quali sono le sue mansioni: ecco quanto si guadagna con questo lavoro e come fare a intraprendere la professione.

Quanto guadagna un investigatore privato? Stipendio e mansioni

Quanto guadagna un investigatore privato? Nell’epoca della privacy a tutti i costi - ma anche degli “spioni” dalle grandi aziende fino ai privati cittadini, curiosi di scoprire cosa facciano parenti o colleghi - questa professione appare essere sempre più in voga.

Un investigatore privato è un professionista che svolge attività di raccolta di informazioni, dati e prove su incarico di privati, aziende o studi legali, per finalità lecite e nel rispetto della normativa vigente. Le sue indagini possono riguardare ambiti personali - come l’infedeltà coniugale -, familiari, patrimoniali, aziendali, assicurativi o penali.

In Italia l’attività dell’investigatore privato è regolamentata principalmente dal TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), con l’Articolo 134 e seguenti che disciplinano l’attività.

Inoltre è obbligatorio ottenere una licenza rilasciata dalla Prefettura (art. 134 TULPS), con il titolare che deve possedere specifici requisiti morali, professionali e di onorabilità.

Nel nostro Paese esistono oltre 1.000 agenzie investigative autorizzate, ma a queste si aggiungono centinaia di collaboratori e dipendenti. Infine una piccola curiosità: le Regioni con più investigatori sono Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Campania.

Vediamo allora nel dettaglio lo stipendio di un investigatore privato, quali sono le sue mansioni e come si fa a diventare investigatore privato.

Lo stipendio in Italia degli investigatori privati

Lo stipendio di un investigatore privato dipende per prima cosa dalla tipologia di lavoro, ovvero se è un dipendente di un’agenzia oppure è il titolare.

Naturalmente poi ci sono altri fattori che possono incidere sui guadagni, come l’esperienza, la tipologia degli incarichi svolti e anche la zona geografica.

Vediamo allora per prima cosa a quanto ammontano gli stipendi medi degli investigatori privati dipendenti in Italia.

  • Tirocinante o collaboratore senza licenza: meno di 1.000 euro.
  • Dipendente junior o collaboratore: tra 1.200 e 1.800 euro netti al mese.

Un investigatore privato titolare con una propria licenza generalmente ha un reddito che va dai 30.000 ai 60.000 euro netti annui. Come si può vedere il range è molto ampio visto che molto dipende dalla tipologia della clientela.

Quanto costa un investigatore privato

Diamo uno sguardo adesso invece a quanto costa un investigatore privato, ovvero quanto generalmente un cliente è chiamato a sborsare per i servizi di questi professionisti.

Le tariffe orarie per clienti privati vanno da 30 a 100 euro l’ora, a seconda della tipologia di servizio rischiesta all’investigatore privato.

Per indagini matrimoniali o personali la tariffa di solito è di 30-50 euro l’ora, mentre per indagini aziendali, antifrode e sorveglianza il costo è più alto: da 50 a 100 euro l’ora.

Attenzione però: le spese - trasferte, tecnologia e relazioni scritte - sono a parte.

Mansioni di un investigatore privato

Chiariamo subito che l’investigatore privato nel nostro paese altro non è che è un cittadino privato che ha una licenza per poter compiere in proprio l’attività di investigazione.

A partire dal momento in cui viene assunto (se dipendente), il detective privato comincerà a svolgere attività di indagine ed accertamento per giungere alla verità dei fatti. Egli dovrà documentare tutto con pedinamenti, registrazioni, appostamenti, fotografie e video. Ma non solo: si tratterà anche e soprattutto di cercare informazioni (con ricerche online, su materiale cartaceo o intervistando persone) e di organizzare razionalmente tutti i materiali raccolti e i risultati ottenuti. Essi infatti potranno essere sfruttati anche in sede di processo penale e civile.

In estrema sintesi, l’investigatore dovrà dunque occuparsi del reperimento di tutti i documenti ed elementi utili all’indagine, individuando le prove. Ecco perché ti deve essere ben chiaro che l’attività di investigazione è caratterizzata da peculiarità specifiche.

Quali sono le sue aree di competenza?

Sul piano dei settori di competenza dell’investigatore privato, occorre distinguere nei termini seguenti:

  • ambito privato: indagini sui minori, indagini prematrimoniali, violazione dei doveri coniugali e infedeltà coniugale;
  • ambito aziendale: bonifiche ambientali e veicolari, indagini sul comportamento dei dipendenti, indagini informatiche, assenteismo sul lavoro, concorrenza sleale, tutela di marchi e brevetti, casi di irregolarità e ammanchi nella contabilità dell’azienda;
  • ambito assicurativo: accertamenti su sinistri, incidenti sul lavoro e tentativi di truffa ai danni delle assicurazioni.

Ovviamente il detective privato è sempre tenuto ad agire e a svolgere il suo lavoro nel pieno rispetto della legge, dando prove tangibili del suo operato. Egli infatti fornisce tipicamente dichiarazioni scritte ed informazioni verbali, che possono essere utili anche a livello giudiziario.

Alcuni esempi pratici degli incarichi assegnati

Per fare ulteriore chiarezza sull’attività dell’investigatore privato, vediamo insieme qualche ipotesi pratica delle attività di questa figura professionale:

  • per quanto attiene ai fenomeni di assenteismo sul lavoro, il detective svolgerà un’indagine investigativa che consentirà di documentare tutto il periodo di astensione dal lavoro per infortunio, malattia o congedi familiari. Ciò permetterà di scovare eventuali irregolarità;
  • in caso di indagini prematrimoniali, egli accerterà quella che è la effettiva situazione, documentando e dando prova delle frequentazioni, attività e abitudini del partner;
  • in tema di infedeltà coniugale e violazione dei doveri coniugali, è in gioco una tipologia di indagini che si compie dopo aver contratto matrimonio. Per conto del cliente l’investigatore si occuperà di controllare le telefonate, le uscite immotivate del coniuge, gli sms giunti inaspettatamente e ad orari inusuali. Si tratta insomma di quei casi in cui l’investigatore dovrà acclarare se il partner ha una relazione extra-coniugale;
  • per quanto riguarda le bonifiche ambientali e veicolari, il detective svolgerà compiti di controllo delle abitazioni e dei mezzi di trasporto di una certa persona, avvalendosi della tecnologia odierna (localizzatori GPS, microcamere, registratori, microfoni);
  • l’investigatore potrà altresì svolgere il controllo sui minori, documentando così le loro abitudini, le frequentazioni, l’eventuale uso di alcol o droghe.

Come si diventa un investigatore privato

Un investigatore privato che può definirsi tale deve possedere doti e attitudini specifiche e i requisiti fissati dalla legge. Perciò se sei interessato a questo lavoro, ricorda che sul piano delle caratteristiche personali non devono o non dovrebbero mai mancare:

  • le capacità di analisi, deduzione e osservazione;
  • la pazienza per poter svolgere lunghe attività di appostamento;
  • le doti relazionali;
  • la flessibilità e la capacità di adattamento a situazioni assai diverse tra loro.

Ma attenzione: sussistono requisiti specifici fissati dalla legge, che occorre avere onde diventare investigatore privato. Fonte normativa di riferimento è il D.M. n. 269 del 2010 e di seguito ci concentreremo su quelli che servono per lavorare come investigatore privato dipendente, per poi vedere cosa serve per aprire un’agenzia di investigazioni propria.

Ebbene, sappi che per lavorare come detective o investigatore privato alle dipendenze di un’agenzia occorre:

  • il possesso di un diploma di scuola superiore;
  • la fedina penale pulita;
  • aver compiuto un periodo di praticantato di almeno 3 anni e per almeno 80 ore al mese alle dipendenze di un investigatore privato titolare d’istituto e autorizzato da almeno un quinquiennio;
  • aver svolto corsi di perfezionamento teorico e pratico sul tema delle investigazioni private ad indirizzo civile, organizzati da università o centri di formazione professionale riconosciuti dalle Regioni e accreditati presso il Ministero dell’Interno;
  • o aver compiuto attività di indagine nei reparti investigativi delle forze di polizia per almeno un quinquennio.

Quali sono i requisiti per aprire una propria agenzia?

Vediamo ora il caso di chi vorrebbe aprire un’agenzia tutta sua nel campo delle investigazioni. Che cosa ti serve? Rimarchiamo subito che i requisiti sono un po’ più rigidi rispetto a quelli visti poco sopra, eccoli di seguito:

  • conseguimento di una laurea almeno triennale in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Sociologia, Scienze dell’investigazione, Psicologia forense, Economia o corsi di laurea equiparati;
  • svolgimento di un periodo di praticantato di almeno 3 anni come lavoratore subordinato, presso un investigatore privato autorizzato da almeno 5 anni, e con esito positivo acclarato da quest’ultimo;
  • partecipazione a corsi di perfezionamento teorico-pratico in tema di investigazioni private, previsti e tenuti da università o da centri di formazione professionale riconosciuti dalle Regioni e accreditati presso il Ministero dell’Interno;
  • o aver compiuto almeno 5 anni di attività di indagine nei reparti investigativi delle forze dell’ordine e aver lasciato il servizio da non più di un quadriennio;
  • assenza di condanne per delitti non colposi.

Soltanto avendo questi requisiti, potrai pensare di aprire una tua agenzia investigativa, presentando una richiesta di licenza alla prefettura competente per il territorio in cui vorrai inserire la sede. Proprio la licenza è un documento fondamentale, personale e non cedibile. Dopo averla ottenuta, tieni presente che sarai tenuto a versare un deposito cauzionale fissato in rapporto alle dimensioni e alla tipologia di servizi dell’agenzia investigativa, ma dovrai anche regolarizzare la licenza conseguita con un bollo.

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