Il wellness brand di Michelle Hunziker continua a macinare utili, anche se in calo rispetto all’anno precedente. Ma l’ingresso del gruppo Sodalis potrebbe dare una spinta ai prossimi bilanci.
Goovi, il marchio fondato nel 2018 da Michelle Hunziker in collaborazione con Artsana Group, ha conquistato una posizione di rilievo nel mercato italiano dei prodotti naturali per il benessere, grazie a una strategia che segue il modello delle celeb internazionali.
Fin dal suo debutto, il marchio ha registrato una crescita costante. Nel 2020 ha raggiunto un fatturato di circa 10 milioni di euro, con un utile di 3 milioni. L’ingresso nel gruppo Sodalis nel 2022 ha dato ulteriore slancio al business, portando il giro d’affari a 16 milioni di euro e ampliando la strategia di distribuzione.
Il successo di Goovi si basa su un modello di business efficace: un’identità chiara e coerente con la personalità della fondatrice, un uso strategico dei social media - principale canale di comunicazione - e una rete di vendita che spazia dall’e-commerce alla distribuzione in oltre 1.400 farmacie italiane e grandi magazzini in Svizzera. Il nome stesso, The Good Vibes Company (Tgvc), riflette la filosofia del brand: autenticità, benessere e formule naturali, clean e vegane.
Come altre celebrity, anche Michelle Hunziker sfrutta la sua popolarità sui social – dove conta oltre 6 milioni di follower tra Instagram e TikTok – per promuovere i prodotti. Tuttavia, la showgirl possiede solo il 22% del capitale (pari a 200.000 euro), mentre il 75% è detenuto da ICIM International, controllata al 100% da Sodalis Srl. Il restante 3% appartiene a Massimo Dell’Acqua, manager con un’esperienza consolidata nel retail (ora anche managing director di Legami).
Ma quanto fattura davvero Goovi? Ecco i numeri nel dettaglio.
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Quanto fattura Goovi
Il bilancio di Goovi per l’anno 2023 si è chiuso con un fatturato di 18,9 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto ai 16,4 milioni dell’anno precedente. Tuttavia, l’utile ha registrato una diminuzione del 25%, scendendo da 2,2 a 1,7 milioni di euro, a causa dell’aumento dei costi di produzione. In particolare, l’impennata di questi costi è stata determinata dagli investimenti in marketing e dall’incremento del costo del lavoro.
Le vendite hanno beneficiato soprattutto del canale e-commerce, che ha rappresentato il 68% del fatturato (+7% rispetto al 2022), e dall’espansione nelle farmacie e profumerie. Per quanto riguarda i singoli segmenti, gli integratori hanno mantenuto risultati stabili (circa 6 milioni di euro in vendite), mentre i ricavi derivanti dalla skincare e dal make-up sono aumentati rispettivamente del 17% e del 46%.
Complessivamente il margine operativo lordo (Ebitda) è diminuito del 6% da 2,8 milioni a 2,7 milioni di euro. Nell’anno in cui la maggioranza dell’azienda, il 75%, è passata dal gruppo Artsana a Sodalis srl, il totale delle disponibilità liquide è crollato del 78%, passando da 7,8 milioni a 1,7 milioni. Tuttavia, il calo dell’attivo circolante si limita al 21%, passando da 13,5 milioni a 10,7.
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