Quanto fattura Abitare In e cosa nasconde il suo debito record

Claudia Cervi

10 Settembre 2025 - 10:33

Protagonista del rally immobiliare milanese, la società quotata sullo STAR ha ricavi record ma debito crescente. Ecco cosa raccontano i suoi bilanci.

Quanto fattura Abitare In e cosa nasconde il suo debito record

A Milano il mattone non è mai stato solo un investimento, ma un vero e proprio termometro della città. Dove nascono nuovi quartieri, si muovono capitali e si ridisegnano equilibri urbani. Tra i protagonisti di questa trasformazione c’è AbitareIn, società quotata sul segmento STAR di Borsa Italiana, che da anni scommette sul residenziale milanese con progetti moderni e sostenibili.

Secondo Intermonte, Abitare In è tra le tre società mid and small Cap di Piazza Affari con crescita dell’Eps a tripla cifra (+219%). Ma quanto fattura davvero AbitareIn? E cosa ci raccontano i numeri sul futuro del settore immobiliare in Italia? Non basta guardare ai ricavi per capire la traiettoria di un’azienda come questa. Serve incrociare utili, debito, andamento dei cantieri e soprattutto il contesto economico, fatto oggi di tassi d’interesse in calo e di un mercato immobiliare che oscilla tra resilienza e rallentamenti burocratici.

I dati diffusi negli ultimi mesi fotografano un’azienda che cresce nei volumi ma deve fare i conti con margini più sottili e un indebitamento in aumento, frutto di investimenti massicci e di un iter urbanistico milanese sempre più complesso.

Fatturato di AbitareIn: ricavi in crescita, ma debito pesa sempre di più

Nel primo trimestre dell’esercizio 2024/2025, il fatturato di AbitareIn ha raggiunto i 40,08 milioni di euro, più del doppio rispetto ai 15,82 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto è salito a 2,83 milioni dai 2,01 del 2023/2024, segnale che la domanda di case a Milano continua a tenere nonostante il raffreddamento del mercato nazionale. Nel semestre chiuso al 31 marzo 2025 i ricavi consolidati hanno raggiunto i 63,7 milioni, contro i 34 milioni di un anno fa.

Dietro a questi numeri però c’è un indebitamento finanziario netto di 125,5 milioni, in crescita dagli 89,1 milioni di settembre 2024. Oltre 115 milioni sono legati a progetti in corso, a conferma di una pipeline ampia ma onerosa. Il paradosso è evidente: mentre i tassi in discesa rendono il credito meno costoso, i ritardi autorizzativi e le nuove linee guida urbanistiche di Milano rallentano la capacità di trasformare questi investimenti in redditività immediata.

Cosa significa per risparmiatori e investitori

Per chi guarda a Piazza Affari, AbitareIn rappresenta un caso emblematico di mid-cap immobiliare, con una capitalizzazione intorno agli 80 milioni di euro e un flottante oltre il 45%. I margini sono compressi, ma la pipeline di progetti autorizzati e in fase di commercializzazione supera i 140 milioni di euro, un segnale che la domanda continua ad essere forte e che la società ha terreno fertile da coltivare.

In un contesto in cui i conti deposito offrono rendimenti in calo e i titoli di Stato restano attrattivi ma meno scintillanti rispetto ai picchi del 2023, il mattone quotato a Milano diventa un’alternativa interessante ma selettiva. La resilienza dei ricavi di AbitareIn mostra che il residenziale urbano conserva appeal, ma l’aumento del debito ricorda che non è un investimento privo di rischi.

Non va poi dimenticato un altro elemento che pesa sul settore: le inchieste della procura di Milano legate all’urbanistica e al mondo immobiliare. Indagini che, pur non coinvolgendo direttamente AbitareIn, hanno contribuito a rallentare il clima autorizzativo e ad aumentare l’incertezza per tutti gli operatori. Per una società come AbitareIn, che basa il proprio modello di business sulla rapidità nel trasformare aree e cantieri in ricavi, una maggiore cautela amministrativa si traduce in tempi più lunghi, costi di finanziamento maggiori e margini più sottili.

Forse la vera domanda non è quanto fattura oggi, ma quanto sarà in grado di trasformare i suoi cantieri in valore domani.

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