Quanto consuma l’intelligenza artificiale?

Giorgia Paccione

17 Maggio 2025 - 08:05

L’intelligenza artificiale oggi assorbe oltre l’1% dell’energia globale e il suo impatto crescerà nei prossimi anni. Numeri, cause e soluzioni per un’AI più sostenibile.

Quanto consuma l’intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più centrale nelle nostre vite, ma il suo impatto energetico è spesso sottovalutato. Attualmente, i data center che alimentano i sistemi di AI consumano tra 240 e 340 terawattora all’anno, pari a circa l’1-1,3% del consumo elettrico globale, con una quota di emissioni di gas serra intorno all’1% a livello mondiale.

Questo valore, seppur contenuto rispetto al totale, è in rapida crescita: si prevede che entro il 2030 il consumo energetico legato all’AI possa raddoppiare, arrivando a circa 945 terawattora, superando il fabbisogno energetico di intere nazioni.

L’uso crescente di grandi modelli di linguaggio (LLM) come ChatGPT e di sistemi di generazione di immagini contribuisce in modo significativo a questa domanda energetica, che si traduce anche in un elevato consumo di risorse idriche per il raffreddamento degli stessi data center.

Il consumo energetico dell’AI: numeri e cause

La causa principale dell’elevato consumo energetico dell’AI risiede proprio nei data center, strutture che ospitano migliaia di server a potenza elevata. Questi server, soprattutto durante la fase di addestramento dei modelli, utilizzano grandi quantità di energia.

L’addestramento di GPT-3, ad esempio, ha richiesto circa 1.300 MWh, equivalente al consumo annuo di circa 130 abitazioni. Per integrare un’AI simile a ChatGPT in ogni ricerca Google, invece, sarebbero necessari tra 400.000 e 500.000 server NVIDIA A100, con un consumo stimato tra 23 e 29 terawattora all’anno, fino a 30 volte superiore a una ricerca standard.

Oltre all’elettricità, i data center necessitano di enormi quantità di acqua per il raffreddamento: Microsoft, ad esempio, ha registrato un aumento del 34% nel consumo idrico tra il 2021 e il 2022, pari a 6,4 milioni di metri cubi, l’equivalente di circa 2.500 piscine olimpioniche.

Le sfide per un’intelligenza artificiale più sostenibile

Nonostante il crescente impatto ambientale, l’intelligenza artificiale può diventare un alleato nella lotta alla crisi climatica. L’adozione di tecnologie AI in settori come la generazione elettrica e la mobilità potrebbe portare a risparmi energetici significativi, stimati in circa 110 miliardi di dollari annui solo nel settore elettrico, e riduzioni dei consumi fino al 20% nella mobilità. Applicazioni come l’ottimizzazione dei processi industriali, la manutenzione predittiva e la robotica avanzata sono esempi concreti di come l’AI possa migliorare l’efficienza.

Tuttavia, per raggiungere un’AI sostenibile è necessario un approccio che includa la riduzione del consumo energetico, l’aumento dell’uso di fonti rinnovabili e la regolamentazione trasparente delle emissioni di carbonio da parte delle aziende tecnologiche.

Attualmente, il settore è ancora largamente autoregolamentato, ma misure come l’imposizione di obblighi di divulgazione climatica per le principali aziende di AI, come quelle messe in atto in California nella Silicon Valley, possono aiutare a promuovere una maggiore responsabilità ambientale e ridurre l’impatto complessivo.

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