Esiste una precisa quantità di denaro che definisca quanti soldi servono per essere felici? Sì, secondo diversi studi scientifici.
Quanti soldi servono per essere felici? Per trovare una risposta alla domanda che da sempre perseguita l’essere umano alla ricerca di una vita appagante si è mobilitata addirittura la scienza.
Sono diversi, infatti, gli studi, gli approfondimenti e le indagini condotte da economisti di tutto il mondo (tra questi anche dei premi Nobel) con lo scopo di fornire numeri esatti che possano misurare il legame tra soldi e felicità.
Esiste un valore assoluto di denaro che indica il pieno raggiungimento della serenità? Le ricerche suggeriscono risposte a volte discordanti, ma con un comune denominatore: maggiori sono i guadagni di una persona, più la sua vita può essere felice.
Non è un mistero che il benessere generale dipende soprattutto dalla disponibilità economica e finanziaria che si possiede. In sostanza, più soldi si avranno a disposizione, più si riuscirà a soddisfare non solo i bisogni primari, ma quelli legati a passioni, sogni, desideri, ambizioni.
Acquistare una bella macchina, viaggiare, partecipare a eventi culturali, comprare un gioiello da sogno, investire in istruzione e formazione professionale sono azioni che soltanto chi ha denaro a disposizione può permettersi. Altrimenti, si dovrà rinunciare, razionalizzare le scelte oppure optare per un prestito o un mutuo, che avviliscono ancora di più il morale e aumentano le preoccupazioni economiche.
Insomma, i soldi non fanno la felicità, ma aiutano il suo raggiungimento. La risposta alla domanda quanto bisogna guadagnare per sentirsi davvero soddisfatti e sereni potrebbe deludere chi possiede budget inferiori alla soglia della felicità. Ma la scienza potrebbe anche rilevare interessanti evidenze sui limiti del legame soldi-benessere.
Allora, quanti soldi servono per essere felici? Parola agli scienziati.
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Quanti soldi servono per essere felici?
La questione su quanti soldi servono per essere felici ha affascinato filosofi, economisti, psicologi e il pubblico generale per secoli. La felicità è un concetto complesso, soggettivo e sfuggente, che non può essere facilmente misurato o quantificato. Tuttavia, diversi studi scientifici hanno cercato di esplorare la relazione tra reddito e benessere, nel tentativo di determinare se esista una soglia monetaria oltre la quale il denaro non contribuisca più significativamente alla felicità.
Per decenni è dilagata l’idea che, in fondo, i soldi non fossero capaci di portare felicità. Sono stati molti gli studi che hanno tentato di dimostrare che guadagnare più di quanto si avesse bisogno per soddisfare i bisogni primari ed essere a proprio agio fosse inutile, persino dannoso, nella ricerca felicità. Un tentativo, questo, di non buttare nella disperazione chi non si avvicina neanche alle cifre più comunemente correlate all’essere felici.
Negli ultimi tempi, tuttavia, le cose sembrano essere cambiate. Abbondano gli studi scientifici che asseriscono quella che per molti è una storica verità: più soldi abbiamo, meglio stiamo. Ma è davvero così?
Il professore Jan-Emmanuel De Neve, direttore del Wellbeing Research Centre dell’Università di Oxford, intervistato da The Guardian nel 2022 ha sottolineato che se si tratta di stimare l’esperienza di emozioni positive – quindi di quanto sei felice in questo momento e dell’assenza di emozioni negative – il punto di sazietà può essere compreso tra £ 100.000 e £ 120.000 (oltre 116.000 euro). E se cerchi la soddisfazione generale della vita, quel punto è ancora più alto.
È stato poi provato dalla ricerca del 2022 pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences che il denaro aumenta la felicità – almeno per la maggior parte delle persone – con il raggiungimento della soglia massima di benessere individuata a 500.000 dollari, poco più di 450.000 euro.
Un noto studio condotto nel 2010 da Daniel Kahneman, premio Nobel per l’economia, e Angus Deaton, ricercatore presso la Princeton University, ha offerto alcune delle prime risposte concrete a questa domanda. Analizzando i dati provenienti da migliaia di americani intervistati, Kahneman e Deaton hanno scoperto che il benessere emotivo aumentava insieme al reddito per le persone che guadagnano fino a circa 75.000 dollari all’anno (circa 68.000 euro). Oltre questa soglia, ulteriori aumenti di reddito non sembravano migliorare significativamente il benessere emotivo.
Anche secondo altri ricercatori esiste un gruppo di persone per le quali i redditi più alti non fanno molta differenza. Per questo “gruppo infelice”, che comprende circa il 15% delle persone, la relazione tra felicità e reddito è diversa. Secondo lo studio, una quantità maggiore di denaro che non riesce a migliorare il loro senso di benessere una volta raggiunti i 100.000 dollari di guadagno annuo, poco più di 180.000 euro all’anno.
Risale al 2020 un’analisi di alcuni ricercatori inglesi effettuata sui dati raccolti dall’Office for National Statistics e dall’Happy Planet Index con l’obiettivo di scoprire quanti soldi servono a un cittadino medio per vivere una vita felice. La risposta? 33.864 sterline, il che corrisponde a 38.882 euro, all’anno.
Uno studio pubblicato nel 2021 da Matthew Killingsworth dell’Università della Pennsylvania suggerisce invece che, semplicemente, più soldi abbiamo, più siamo felici.
Andrew T. Jebb e i suoi colleghi alla Purdue University, insieme ad altri dell’Università della Virginia, hanno affrontato la domanda «quanti soldi servono per essere felici» nello studio intitolato «Happiness, income satiation and turning points around the world», tentando di capire se la felicità aumenti in maniera indefinita insieme all’aumento del reddito o se esista un punto in cui un aumento dei soldi a propria disposizione smette di apportare un maggiore benessere, attraverso un sondaggio a livello internazionale con una platea di 1,7 milioni di persone sparse in 164 Paesi.
Dallo studio, datato 2018, emerge come chi abita nei Paesi più ricchi necessiti di più soldi per definirsi felici - siamo nella sfera del «benessere soggettivo», terminologia appartenente alle scienze sociali. In molte parti del mondo, l’avere più soldi - oltre il livello di «sazietà», una metrica che misura la sufficienza percepita - «è associato a valutazioni di vita inferiori». Gli autori sottolineano come «un recente studio a livello nazionale ha rilevato un lieve ma significativo calo nella valutazione della vita» tra i redditi molto alti «nei Paesi più ricchi».
Lo studio individua che la quantità di soldi ideale, calcolata in media e per avere una vita soddisfacente, è di 95.000 dollari, poco più di 87.000 euro. Per ottenere un benessere emotivo, invece, basterebbero tra i 60.000 e i 75.000 dollari, ovvero tra i 55.000 e i 69.000 euro. All’anno, ovviamente.
A livello internazionale, agli uomini servono meno soldi per essere felici (82.600 euro) rispetto alle donne (91.800); gli individui con un livello di istruzione più alto credono di aver bisogno di più soldi per dirsi soddisfatti (105.500 euro) rispetto ai soggetti meno istruiti (78.000 euro).
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Ma attenzione: sebbene i risultati di questa ricerca siano coerenti con quelli di molte altre a tema felicità e soldi, vi è un problema di metodologia. Questi studi dipendono enormemente da dati auto-riportati, fattore che li rende vulnerabili a diverse critiche.
Come sottolineato da molti studi prima di questo, anche l’analisi in oggetto evidenzia come dopo il «punto di sazietà» la felicità diminuisca. Chissà come sarebbe il mondo se il «problema» più diffuso fosse questo.
Con uno stipendio medio annuo in Italia di 29.500 euro, oltre l’80% degli italiani è di fatto squalificato nella maratona verso la felicità. Fortuna che gli studi scientifici non hanno sempre ragione. O, almeno, speriamo.
Ma cosa si intende per felicità?
Questi studi forniscono un quadro quantitativo, ma la felicità è molto più complessa. Il denaro è solo uno dei molti fattori che contribuiscono al benessere. La salute fisica e mentale, le relazioni sociali, la sicurezza, il senso di appartenenza, scopi e obiettivi, e persino la genetica giocano tutti un riolo cruciali nel raggiungimento della felicità di una persona.
Ad esempio, la salute è spesso citata come uno delle determinanti principali del benessere. Una buona salute fisica permette alle persone di partecipare pienamente alla vita quotidiana e di godere delle esperienze che offre. La salute mentale è altrettanto importante - depressione e ansia possono ridurre la qualità della vita in maniera significativa, indipendentemente da quanti soldi si guadagnano.
Anche le relazioni sociali influiscono sensibnilmente. Diversi studi hanno dimostrato che le persone con forti connessioni sociali, amici e familiari tendono a essere più felici e a vivere più a lungo. Le relazioni infatti forniscono supporto emotivo, senso di appartenenza e opportunità di condivisione, tutte componenti essenziali del benessere.
La sicurezza, sia fisica che economica, è un altro elemento fondamentale per la felicità. Sapere di poter soddisfare i bisogni di base come cibo, alloggio e cure mediche riduce lo stress e permette alle persone di concentrarsi su aspetti più elevati della vita.
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