Quanti buoni pasto si possono usare per la spesa?

Simone Micocci

26 Febbraio 2019 - 12:19

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Non ci sono regole che vietano al lavoratore di utilizzare i buoni pasto per pagare la spesa al supermercato: esistono però dei limiti ben precisi da rispettare.

Quanti buoni pasto si possono usare per la spesa?

C’è un limite per l’utilizzo dei buoni pasto - uno degli strumenti con cui il datore di lavoro può riconoscere, in sostituzione della mensa aziendale, i servizi ristoro - da parte dei dipendenti.

Come noto questi possono essere utilizzati per la somministrazione di alimenti, bevande e prodotti alimentari pronti per il consumo, tuttavia molto spesso i lavoratori decidono di cumularli così da poterli utilizzare per fare la spesa.

Non ci sono norme che lo vietano, purché ovviamente il supermercato al quale vi rivolgete sia disposto ad accettare i vostri buoni pasto; tuttavia, se pensate di poter pagare la spesa interamente con il buono pasto vi sbagliate, dal momento che la normativa stabilisce un limite ben preciso in merito.

Limite buoni pasto da utilizzare per la spesa

La normativa a cui fare riferimento è il decreto 122/2017 del Ministero dello Sviluppo Economico, approvato in attuazione dell’articolo 144, comma V, del D.lgs. 60/2016.

È in questo decreto che si parla di limite per i buoni pasto, stabilendo che nell’ambito della stessa spesa si possono utilizzare al massimo 8 buoni pasto.

Il massimo della spesa pagabile con i buoni pasto, quindi, dipende dal valore dei ticket stessi. Ricordiamo, infatti, che i buoni pasto hanno un importo variabile: solamente per quelli cartacei di importo pari o inferiore a 5,29€ (7,00€ nel caso dei buoni pasto elettronici), però, è prevista l’esenzione da oneri fiscali e previdenziali, mentre per quelli di importo superiore esclusivamente l’eccedenza è tassata a norma di legge.

Gli altri limiti per buoni pasto

Il limite di 8 buoni pasto per pagare la stessa spesa non è l’unica regola che il dipendente è obbligato a rispettare.

Sempre nel decreto 122/2017 del MISE, infatti, viene indicato l’elenco degli esercizi commerciali dove poter utilizzare i buoni pasto, nonché la tipologia di acquisti possibili. Ad esempio, qui si legge che i buoni pasto (di cui qui trovate una guida completa) possono essere utilizzati nei supermercati e nei bar, così come negli agriturismi, nei mercati e negli ittiturismi.

È importante sottolineare però che i buoni pasto, anche se cumulati, possono essere utilizzati solamente per l’acquisto di prodotti alimentari e bevande; sono esclusi dal pagamento, quindi, tutti i beni non commestibili. Questo perché si sottintende che gli alimenti e le bevande acquistate dal lavoratore con la spesa al supermercato vengano utilizzate come provvista per l’effettiva preparazione del pasto da portare a lavoro.

C’è un’ulteriore, e altrettanto importante, regola da rispettare quando si parla di utilizzo di buoni pasto: il decreto 122/2017 stabilisce chiaramente che questi non possono essere ceduti a terzi, neppure se si tratta di altri componenti del nucleo familiare. Per lo stesso motivo i buoni pasto non possono essere commercializzati.

Quindi, anche quando si usano per la spesa deve essere il lavoratore a cui sono intestati a doverli spendere. Ricordiamo, infine, che questi devono essere utilizzati per l’intero valore facciale; ciò vuol dire che anche quando l’importo della spesa è inferiore a quello dei buoni pasto utilizzati, non è possibile ottenere il resto.

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