Ecco quando con la rottamazione non c’è reale convenienza per tutti

Patrizia Del Pidio

17 Marzo 2023 - 07:55

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Non a tutti conviene scegliere la strada della rottamazione per saldare la propria situazione debitoria, ecco perchè.

Ecco quando con la rottamazione non c’è reale convenienza per tutti

Le adesioni alla rottamazione, fino ad ora, non sono state massicce come ci si sarebbe aspettato. Ma c’è da dire che c’è ancora tempo quasi un mese e mezzo per presentare la domanda e che molto probabilmente molti contribuenti sono in attesa di un possibile stralcio di cartelle fino a 1.000 euro più vecchie di 7 anni.

Questi potrebbero, però, essere solo alcuni dei motivi che hanno rallentato le adesioni alla sanatoria. Perché c’è da dire anche che molti contribuenti finiranno anche con l’evitare la presentazione della domanda alla definizione agevolata per una mancata convenienza.

I limiti della rottamazione

A limitare le adesione alla rottamazione non è solo lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro e le altre misure che ha introdotto la pace fiscale. Molto probabilmente le adesioni alla definizione agevolata non decollano perché molti contribuenti non trovano una effettiva convenienza nella misura.

Anche se per molti la rottamazione è un’occasione d’oro per regolarizzare la propria situazione debitoria con il Fisco avendo un sconto anche consistente sul debito da pagare, per altri non è così. Anche perché i contro della rottamazione sono molteplici nonostante gli sconti.

Uno dei maggiori svantaggi della rottamazione è che la domanda di adesione non solo interrompe i termini di prescrizione. Ma una volta presentata non si avrà più la possibilità di presentare ricorso per quella stessa cartella esattoriale.

La cosa che scoraggia maggiormente i contribuenti è l’importo elevato delle prime due rate, quelle del 31 luglio e del 30 novembre 2023, con le quali si salda il 20% del debito totale. Poi per il resto del debito si potrà avere a disposizione un piano di rateazione anche abbastanza lungo di un massimo di 18 rate a cadenza trimestrale. Le 16 rate che seguiranno le prime due maxi, però, avranno importo del 5% del debito totale. Sicuramente di importo più alla portata del contribuente.

Se l’ammontare del debito è molto alto, però, sia le prime 2 rate che le successive 16, potrebbero avere un importo molto pesante da sostenere, soprattutto per chi ha difficoltà economiche.

Cosa scoraggia dall’aderire alla rottamazione?

Aderire alla rottamazione quater ha sicuramente effettivi vantaggi ma a scoraggiare dall’adesione alla definizione agevolata sono diversi motivi.

Trovarsi a pagare già entro il 31 luglio, entro un mese dall’accettazione della domanda e della comunicazione del piano di rateazione, una rata di importo pari al 10% del debito complessivo non è cosa alla portata di tutti. E la rata successiva, di stesso importo, è solo 4 mesi dopo.

La rottamazione, poi, non permette molta tolleranza visto che ogni rata può essere pagata solo entro 5 giorni dalla scadenza pena la decadenza del beneficio. Saltare uno solo dei pagamenti annullerebbe la rottamazione (fermo restando che le somme già versate sarebbero trattenute come acconto).

Se il beneficio dovesse decadere, tra l’altro, non sono si dovrà tornare al debito originario, ma non si potrà neanche contestarlo per eventuale prescrizione.

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