Scopri qual è il metodo più conveniente per gustare il tuo caffè quotidiano: chicchi, filtro, cialde o capsule. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla classifica.
Il caffè è una parte integrante della vita quotidiana di milioni di italiani: un simbolo che rappresenta una pausa dal lavoro e dalla frenesia, un momento di ricarica da condividere con amici o da gustare in religioso silenzio la mattina.
Non tutti però preparano lo stesso caffè: c’è il tradizionalista che ama il caffè della moka, chi preferisce le cialde, chi le capsule e chi preferisce direttamente quello del bar (e come dargli torto?).
Qual è però il caffè più “vantaggioso” in termini economici? Insomma quale caffè costa di meno? Con l’aumento generale dei prezzi e una crescente attenzione alla gestione del bilancio familiare, sempre più consumatori si pongono una domanda per nulla banale: quanto costa davvero ogni tazza di caffè?
Tra i tanti metodi disponibili per prepararlo, infatti, ci sono differenze significative non solo nel gusto, ma anche nel portafoglio. Chicchi macinati al momento, caffè già pronto in polvere, cialde di carta compostabili o capsule in alluminio: ciascuna scelta comporta costi diretti e indiretti. Scopriamo insieme qual è il caffè più economico e quanto costa in Italia: di seguito tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Qual è il caffè più economico?
Il modo in cui prepariamo il caffè incide notevolmente sul costo per ogni singola tazza che beviamo. Stando anche agli esperti che hanno provato a calcolare l’effettivo costo è possibile stilare una classifica dei caffè dal più economico al più costoso.
- Il Caffè in chicchi (macinati al momento) è l’opzione più economica, in quanto costa solo 0,07 € a tazza. È il metodo più vantaggioso che garantisce un aroma intenso e fresco. D’altre parte, però, Richiede una macchina automatica con macinino, il cui costo iniziale (che varia sensibilmente in base alla qualità da 200-800 euro) potrebbe spaventare i consumatori di caffeina.
- Il Caffè filtrato (all’americana - per intenderci) non è tra i più amati in Italia, tuttavia il costo per tazza è di soli 0,08 €. Ideale per grandi quantità, soprattutto se consumato in ufficio. Il gusto è più leggero, il risparmio è reale, ma non è adatto a chi fa del caffè “un’arte”
- Le Cialde di carta, anche questa è una soluzione abbastanza economica in quanto prevede una spesa si 0,10 € a tazza. Una via di mezzo tra praticità e risparmio. Sono spesso compostabili e compatibili con diverse macchine.
- Il Caffè macinato (per moka). Con i suoi 0,12 € a tazza, considerando anche il gas o energia utilizzata, la moka non sembra essere tra le più economiche (benché si parla di pochi centesimi). Tuttavia rimane uno dei metodi preferiti dagli italiani, soprattutto per la ritualità nella preparazione e degustazione.
- Le Capsule (tipo Nespresso, Dolce Gusto). Sono tra le meno vantaggiose, in quanto hanno un costo di 0,25-0,35 € a tazza, prezzo che varia sensibilmente in base alla marca. Tuttavia le capsule, come le cialde, offrono comodità e varietà, ma c’è da dire che sono anche la scelta meno conveniente per chi consuma molto caffè.
Quanto costa un caffè al bar in Italia?
Il prezzo del caffè al bar è tutt’altro che uniforme nella Penisola. Ogni città ha le sue abitudini, influenzate da vari fattori: il costo della vita, la concorrenza tra bar, le materie prime utilizzate, l’affitto del locale e perfino il tipo di clientela (turisti o residenti). Tuttavia, da un’indagine di Borbone, in media una tazzina di espresso al bar costa oggi tra 0,80 - 1,30 €, ma le differenze territoriali sono significative. Scopriamo insieme in quale città possiamo bere più caffè.
- Bari. Con un prezzo medio di 0,75 € a tazzina, il capoluogo pugliese si conferma la città più conveniente in Italia per gustare un espresso.
- Roma e Napoli. A pari merito, la Capitale e la “capitale del caffè” presentano prezzi molto simili, con un costo medio per tazzina di circa 0,86 €, tra i più bassi a livello nazionale.
- Palermo. Il capoluogo siciliano si mantiene su prezzi contenuti, ma leggermente più alti rispetto al Sud, con un caffè che costa mediamente 0,96 €.
- Milano. A dispetto dell’alto costo della vita, a Milano un espresso costa in media 0,99 € (il che vuol dire che si possono incontrare anche bar in cui i caffè costano di più): un prezzo tutto sommato equilibrato.
- A Genova il prezzo medio per una tazzina si attesta attorno a 1,00 €, collocandosi nella fascia intermedia della classifica nazionale.
- Firenze. Nella città d’arte il caffè non è tra i più economici: in media si paga 1,01 € per un espresso.
- A Venezia il prezzo medio per un caffè è di 1,02 €, leggermente superiore rispetto ad altre città del Centro-Nord. Ovviamente, occorre ricordare che anche un singolo caffè, gustato in un bar di fronte a San Marco potrebbe arrivare a costare anche di più.
- Torino. Tra le città più care per bere un espresso, Torino registra un costo medio di 1,04 € a tazzina.
- Brescia. Secondo alcune fonti, Brescia è la città più costosa d’Italia per consumare un caffè espresso, con un prezzo medio di 1,30 € a tazzina.
Occorre precisare che l’indagine di Borbone si riferisce al caffè consumato al bancone e non seduti comodamente ai tavoli. Tra l’altro la media sembra essere più bassa rispetto a quanto ci si aspetterebbe, poiché deve prendere in considerazione il costo del caffè non solo nei bar c entrali della città, ma anche in quelli di periferia che hanno inevitabilmente prezzi più bassi per i residente.
Tuttavia, come segnalano gli esperti, se ci si siede al tavolo, specie in zone turistiche, i prezzi possono salire anche oltre i 2 €, soprattutto nelle città d’arte come Roma, Venezia o Firenze.
Ad ogni modo è una verità universalmente riconosciuta che il caffè a casa - in qualunque modo lo si prepari - è sempre più economico rispetto a quello del bar, ma come rivendicano gli amanti del caffè al bar: il piacere di un espresso servito al bancone, magari accompagnato da un sorriso familiare, resta impagabile.
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